Appia Day, l’8 maggio in bici e a piedi per l’Appia Antica

 

Che le automobili restino in garage a motore spento l’8 maggio, perché si accettano solo biciclette e pedoni sull’Appia Antica, per l’Appia Day, la grande festa dedicata al più suggestivo museo a cielo aperto del mondo.

Tutti i monumenti sono aperti gratuitamente e pronti a svelare la loro bellezza, con storici, giornalisti ed esperti narratori che accompagnano i visitatori alla scoperta della storia millenaria della Regina Viarum, che collegava l’antica Roma a Brindisi. E poi archeotrekking e ciclo tour, storie itineranti, degustazioni e street food, attività per bambini, passeggiate a ritmo di musica e tante altre attività aperte a tutti, nessuno escluso, eccetto i motori.

Un’opportunità per romani e turisti, un’occasione per conoscere e rivalutare l’antica arteria romana che racconta storie delle infrastrutture dell’impero, di trasporti e collegamenti, giunte sino a noi, conservate intatte, protette dal vento, dal cielo e dalle stelle. Un museo aperto, purtroppo non solo ai visitatori, ma anche al traffico cittadino, a macchine, camion che solcano ogni giorno il basolato dell’Appia, la famosa pavimentazione stradale antica, caratteristica proprio dell’antico impero romano.

Così l’8 maggio è l’occasione per riappropriarsi di questo inestimabile bene, per immaginare la Regina Viarum (così la strada fu chiamata dai romani) non solo un rudere del tempo che fu, ma la pregiata porta d’accesso a una nuova Roma, una città che investe sul proprio patrimonio, sulla propria cultura e sul paesaggio.

In occasione della giornata, promossa da decine di associazioni locali e nazionali, il pubblico può anche conoscere da vicino il percorso del GRAB, il Grande raccordo anulare delle bici, una green way ciclopedonale capitolina, che vede il suo tratto più pregiato nella passeggiata archeologica da Piazza Venezia all’Appia Antica, in un percorso che ingloba i Fori, il Colosseo, il Palatino, il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, Porta San Sebastiano, le catacombe di San Callisto e San Sebastiano, per sfociare nella valle della Caffarella e nel Parco degli Acqueedotti, e godere appieno del percorso monumentale che si incontra lungo il tragitto. La maggior parte degli appuntamenti dell’8 maggio si concentra nel tratto dell’antica consolare compreso tra l’ex Cartiera Latina, sede del Parco dell’Appia Antica, e il Mausoleo di Cecilia Metella.

 

Itinerario dell’Appia Antica

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Importante oggi per il tesoro che rappresenta, era altrettanto importante per il mondo dell’Antica Roma. A testimoniarlo lo stesso soprannome datole dai romani – Regina Viarum – per quella strada che collegava Roma a Brundisium, l’attuale Brindisi, dove c’era il più importante porto per la Grecia e l’Oriente.

Attraversata nei millenni da restauri e lavori di ampliamento ordinati da vari imperatori (Augusto, Vespasiano, Traiano e Adriano), la sua vita di arteria stradale ebbe inizio nel 312 a.c., il suo pavimento basolato nasconde il sangue degli schiavi ribelli guidati da Spartaco, catturati e crocifissi lungo la strada, fino a Capua. Dal Porto di Brindisi salpò Federico II diretto in Terra Santa, divenuta nel Medioevo la via dei Crociati, riscoperta in periodo rinascimentale, l’Appia conserva ancora ampie parti della strada originale.

Lungo la parte più vicina a Roma, la strada custodisce antiche tombe e catacombe romane delle prime comunità cristiane. Tra le catacombe più importanti della Capitale, tre sono proprio sul percorso dell’Appia Antica: quelle di San Callisto, all’incrocio tra la l’Appia e la via Ardeatina, di Santa Domitilla, lungo via delle Sette Chiese e quelle di San Sebastiano.

Il percorso originale dell’arteria collegava l’Urbe a Capua (Santa Maria Capua Vetere), per arrivare a Benevento e raggiungere il mare di Tarentum (Taranto); svoltava poi verso Rudiae (Grottaglie) fino al capolinea di Brindisium, il porto di Brindisi.

 

Info evento:

Per il calendario delle attività e i monumenti aperti, consultare il sito appiaday.it

Fonti: (Appia Day)

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