Antinoo, il giovane amante dell’Imperatore Adriano in mostra a Palazzo Altemps

 

Erigerò una statua che sarà nel futuro prova incessante del mio amore. Della tua bellezza e del senso che la bellezza dà del divino. (Ferdinando Pessoa, Antinoo)

Un giovane consacrato a mito dall’imperatore che se ne innamorò. La sua immagine scultorea separata per oltre un secolo e oggi riunita, quasi a onorare quel sentimento forte che animò Adriano. A Palazzo Altemps nel Museo nazionale romano è aperta fino al prossimo 15 gennaio la mostra “Antinoo. Un ritratto in due parti”.

Un’esposizione che riunisce un busto e un volto divisi dai secoli e dalla lontananza geografica e ricostruiti oggi grazie alla collaborazione tra il Chicago Art Institute e il Paul Getty Museum. È lui, Antinoo, il giovane amante dell’Imperatore Adriano morto a soli 20 anni in circostanze tragiche e misteriose durante una navigazione sul Nilo. Quel ragazzo la cui morte segnò profondamente il cuore l’imperatore, che da lì in poi lo eresse a divinità. E come divinità la sua figura è ricordata.

La mostra romana crea oggi l’occasione per ripercorrere la storia di Antinoo attraverso il grande lavoro di ricostruzione archeologica svolto nell’arco di due anni dai due istituti, che ha restituito l’originaria fattezza della scultura di età romana.

Tre opere si incontrano: una contemporanea e due antiche, risalenti al II secolo dopo Cristo:

  • Un frammento di volto maschile del II secolo, acquistato a Roma dal presidente dell’Chicago Art Institute, a portato negli Stati Uniti nel 1898. È il frammento del ritratto di Antinoo, con i suoi tratti belli, sensuali, torbidi.
  • Un busto, quello di Antinoo, dello stesso periodo storico, appartenente alla collezione Boncompagni Ludovisi, acquistata dallo Stato e dal 1997 esposto nelle stanze di Palazzo Altemps.

Roma-Chicago è questa la distanza che separa i due frammenti scultorei, fino all’anno (2005) in cui un egittologo di Chicago – Raymond Johnson – visita Palazzo Altemps e suggerisce quello che fino ad ora mai era stato chiaro: l’ipotesi che i due pezzi potessero appartenere alla medesima scultura. Lo stesso marmo lunense su entrambi i pezzi, le stesse dimensioni. Interviene il Getty Museum, partono le ricerche che portano a una scansione laser di busto e volto e ne restituiscono una perfetta unione. I pezzi collimano. È la stessa scultura.

  • L’esposizione si chiude con una terza opera, un calco in gesso modello 1:1 che accosta il volto al busto, mostrando le fattezze che la scultura avrebbe oggi, se la storia non l’avesse separata.

Il canone di bellezza ideale attribuito nell’età moderna alle raffigurazioni di Antinoo, la perfezione delle fattezze del volto, i morbidi riccioli, la nudità del corpo armonioso e possente riflettono più l’arte greca che quella romana. Non a caso di Antinoo si invaghì l’imperatore innamorato della grecità. Dalla sua morte il giovane è consegnato a un’immagine eterna e senza tempo, divina. Icona della bellezza fuggevole della gioventù.

Nel repertorio delle raffigurazioni che ne deriva, Antinoo è visto, in ragione del culto tributatogli subito dopo la morte da Adriano, soprattutto in Oriente, nella sua natura divina come Osiride, Dioniso, Apollo, Asclepio o assimilato a divinità agresti. Tra le iconografie che lo ritraggono nella sua natura terrena, un posto a parte è occupato dalle scene di caccia, una passione condivisa in vita dal giovanetto e dall’imperatore. Ne nasce una letteratura di età moderna che consacra l’immagine erotica di Antinoo resa in versi densi di malinconico desiderio da W. Irwing, O. Wilde, F. Pessoa. Vera e propria immagine di culto.

 

Info utili:

Mostra: ”Antinoo. Ritratto in due parti”

A cura di Alessandra Capodiferro, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma e dal Museo Nazionale Romano, organizzata da Electa.

Date: 15 settembre 2016-15 gennaio 2017

Sede: Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps

Orari: dalle 9.00 alle 19.30 – chiuso il lunedì (la biglietteria chiude alle 19)

Biglietto: intero 7 € – ridotto 3,50 € il biglietto è valido 3 giorni e consente l’accesso anche alle altre sedi del Museo Nazionale Romano (Palazzo MassimoTerme di Diocleziano – Crypta Balbi)

 

Fonti: Soprintendenza speciale per il Colosseo, Electa Musei

 

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