Il “Flower Power” rivoluzionario degli anni ’60 colora il V&A di Londra sulle note rock di Woodstock

You say you want a revolution
Well, you know
We all want to change the world

(Dite di volere la rivoluzione? Bene, sappiate che tutti noi vogliamo cambiare il mondo)

THE BEATLES


E proprio “You Say You Want a Revolution: Record and Rebels 1966-1970”, famosa frase della canzone Revolution dei Beatles è il titolo della mostra che si terrà al Victoria and Albert Museum di Londra fino al 26 febbraio 2017.

Come anticipato dal titolo la mostra è dedicata al mito degli anni ’60, che nell’immaginario collettivo è rimasto un inno alla gioventù, ai sogni, alle speranze e all’innocenza perduta.

 

 

Tra musica, filmati e immagini si rivive l’atmosfera di quel quinquennio tra il 1966 e il 1970 in cui l’illusione di poter cambiare il mondo era tangibile più che mai.

L’idealismo ottimista di migliaia di giovani in jeans e in minigonne come simbolo di emancipazione che sulle note dei:

Beatles, dei Rolling Stones, dei Who, di Janis Joplin, di Jimi Hendrix, di Bob Dylan e di tanti altri

si battevano pacificamente per la realizzazione di un mondo nuovo, basato sulla libera espressione e sul rispetto per i diritti di tutti:

omosessuali, bianchi, neri e tutti quelli che in qualche modo venivano definiti una “minoranza”.

 

Arrivavano a piedi nudi su furgoncini a fiori con incensi, strumenti indiani, cime di marijuana e tavolette di LSD mettendo in discussione il modello imposto dai genitori.

Anticonformisti e contrari ad ogni tipo di violenza e odio razziale.

Si battevano contro la guerra del Vietnam, gli afroamericani facevano valere i loro diritti e il sesso non era più un tabù ma libertà di espressione.

Con più di 350 oggetti tra:

  • poster
  • libri
  • musica
  • design
  • cinema
  • moda

e con la performance “live” a Woodstock che risuona insieme ai comizi di John Fitzgerald Kennedy, del grande Martin Luther King e alle urla delle marce contro il conflitto in Vietnam, si viene trasportati in quegli anni fatti di luci, colori e viaggi allucinogeni alla scoperta di un inconscio che distorceva la realtà.

 

 

  • Riviste underground, da Oz all’International Times
  • una lista della spesa scritta dietro le barricate durante i disordini del 1968 a Parigi
  • una roccia lunare in prestito dalla NASA con accanto la tuta indossata da William Anders per andare nello spazio
  • un raro esemplare di computer Apple 1
  • il costume di Ossie Clark indossato da Mick Jagger
  • opere d’arte originali di Richard Hamilton
  • frammenti di chitarra di Jimi Hendrix
  • gli abiti indossati da John Lennon e George Harrison sulla copertina di Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band
  • i testi scritti a mano della canzone Lucy In The Sky with Diamonds dei Beatles

sono questi alcuni dei cimeli ospitati dal museo londinese in occasione della rivoluzionaria esposizione.

Non mancheranno neanche video e immagini in movimento, con interviste a figure chiave del periodo tra cui:

Yoko Ono, Stewart Brand e Twiggy.

Spettacoli di luci psichedeliche e pellicole come “Easy Rider” e “2001: Odissea nello spazio”.

 


Ma come in un cerchio che si chiude la mostra londinese culmina nell’esaurimento della spinta di ribellione della “Sixties Revolution” e in un ripiegamento colto fin dagli albori degli anni ’70.

E mentre il Flower Power appassiva, Janis Joplin e Jimi Hendrix morirono di overdose, Martin Luther King e JFK vennero uccisi e la comune di Charles Manson commise la mattanza di Bel Air, l’ampio respiro e quel senso di pace e libertà si affievolisce, ma non senza aver generato preziose eredità che noi diamo per scontate.

 


E l’obiettivo dell’esposizione
è proprio questo, esplorare il significato e l’impatto che quegli anni hanno avuto su di noi e come quelle rivoluzioni, talvolta portate a termine talvolta rimaste incompiute, hanno influenzato il modo in cui viviamo oggi.


WHEN THE POWER OF LOVE OVERCOMES THE LOVE OF POWER, THE WORLD WILL KNOW PEACE.
Jimi Hendrix

 

Informazioni

“You Say You Want a Revolution: Record and Rebels 1966-1970”
Victoria and Albert Museum, Cromwell Road, London  SW7 2RL, United Kingdom

Orari:
Tutti i giorni: 10.00 – 17.45
Venerdì: 10.00 – 22.00

Per info e prenotazioni:
Tel: +44 (0)20 7942 2000
Email: contact@vam.ac.uk

Biglietto:
Standard: 16 £
Ridotto (dai 12-17 anni, studenti, disabili): 12£

 

Fonti:
www.vam.ac.uk

 

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