Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura.
(Henri Cartier-Bresson)
E’ morto all’età di 86 anni Anthony Armstrong James, nella sua casa di Londra, lo scorso 13 Gennaio. Meglio noto come Lord Snowdon, non fu solo il fotografo delle celebrità ma anche il marito della principessa Margaret, sorella della regina d’Inghilterra.
Il necrologio pubblicato dall’emittente inglese BBC ha ricordato la tumultuosa vita del fotografo, oltre alla mostra che la National Portrait Gallery gli dedicò nel 2001.
Nacque nel 1930 da una famiglia ricca, ma non nobile. Un’esistenza spericolata quella di Lord Snowdon, che a 16 anni contrasse una poliomielite che lo costrinse a stare sdraiato sulla schiena per un anno intero.
Studiò ad Eton per poi proseguire architettura a Cambridge, dove scoprì l’interesse per la fotografia. Lasciò l’università per dedicarsi completamente alla sua passione. Cominciò a conquistare notorietà grazie a delle inchieste di natura sociale e ai ritratti ufficiali dei reali.
Fu proprio in una di quelle occasioni che scoppiò la scintilla con Margaret. Snowdon fu invitato a Buckingham Palace per ritrarre la principessa. Dopo un breve corteggiamento ne venne fuori una storia d’amore.
Il loro fu il primo matrimonio teletrasmesso in diretta, da cui nacquero due figli: David Armstrong-Jones e Lady Sarah Armstrong-Jones.
Il fotografo sarebbe stato definito da molti il primo “ribelle reale” a causa della sua reticenza verso le convenzioni e il protocollo.
Anche perché era la prima volta che un “commoner” sposava un membro della famiglia reale, e fu proprio in quell’occasione che per ovviare al problema la Regina lo nominò Conte di Snowdon.
D’altronde persino Margaret, scomparsa nel 2001 all’età di 71 anni, era sempre stata la ribelle della famiglia, come oggi documenta la serie televisiva “The Crown”.
Un matrimonio quello con la principessa sempre al centro dei riflettori. Dovunque andassero c’era sempre qualcuno a fotografare la coppia, che tuttavia si separò 18 anni dopo a causa delle relazioni clandestine del libertino Snowdon.
Da quel momento il fotografo non avrebbe più accettato di parlare del suo divorzio, ma i rapporti con la regina Elisabetta continuarono ad essere positivi, come peraltro erano sempre stati visto che la regina lo chiamava “Tony”.
Nel 1978 Snowdon avrebbe sposato Lucy Lindsay-Hogg, ricercatrice della BBC. Dalla loro relazione sarebbe nata la figlia Frances, che da adulta si sarebbe occupata dell’archivio fotografico del padre.
Quella di Anthony Armstrong-Jones era una fotografia arguta e di tanto in tanto irriverente, dietro alla quale si celava un occhio appassionato, curioso e compassionevole.
La mostra allestita dalla National Portrait Gallery ebbe proprio quest’obiettivo: mostrare la versatilità e l’intelligenza artistica di quest’uomo.
E così si passa dalle fotografie ironiche delle celebrità, ai suoi lavori più seri: i documentari fotografici per il Sunday Times, ma anche i ritratti ufficiali dei reali.
Fotografie sgranate, spesso scattate nei momenti di prova e piene di movimento, cambiarono le regole della fotografia teatrale.
Per molti anni le foto di tanti protagonisti del mondo dell’arte vennero pubblicate su magazine del calibro di Vogue, Vanity Fair, The Telegraph.
David Bowie, Jack Nicholson, Lady Diana, la Regina Elisabetta, i Beatles, Twiggy: solo alcuni dei tantissimi volti che hanno posato per l’intrepido fotografo di corte.
Credits: Comunicato Stampa National Portrait Gallery
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