Salento. Mare e cultura al sole della Puglia

Puglia. Terra tra due mari, il Salento è una delle mete più gettonate da quanti scelgono l’Italia per le vacanze estive. Merito di coste e mari incantevoli, più volte premiati con la Bandiera Blu, aree naturali protette, antiche masserie immerse tra uliveti e muretti a secco, luoghi di indiscusso valore artistico-culturale e una cucina ricca di ricette e prodotti tipici prelibati.

Da Lecce a Gallipoli, dalla costa adriatica a quella ionica scopriamo tralu Sule, lu Mare, lu Ientu” le spiagge più belle e non solo del Salento.

LA COSTA ADRIATICA

LE SPIAGGE DA NON PERDERE – LE MARINE DI MELENDUGNO

1. SAN FOCA. È una delle marine di Melendugno, premiate anche quest’anno con la Bandiera Blu e le 5 Vele assegnate da Legambiente e Touring Club Italiano per la bellezza e la cura dei paesaggi e delle acque, i servizi offerti e l’impegno a favore di un turismo ecosostenibile.
Il litorale, tra calette, insenature e grotte, è particolarmente suggestivo per i faraglioni, che di tanto in tanto spuntano dalle acque cristalline a pochi metri dalla battigia. Tra tutti il più famoso è lo Scoglio dell’Otto, che deve il nome alla sua particolare morfologia.
Curiosità. La Grotta degli Amanti è così battezzata per le vicende dei due innamorati che secondo la leggenda vi hanno perso la vita. Questi l’avevano scelta per ripararsi dalla tramontana, ma sono rimasti intrappolati a causa dell’acqua alta.

san foca
2. ROCA VECCHIA. Costa rocciosa, grotte e acque limpide in cui immergersi. Tra tutte il fiore all’occhiello è la Grotta della Poesia: una sorta di piscina naturale formatasi in seguito al crollo dei tetti di due grotte carsiche di forma circolare, distanti fra loro circa 60 metri.

Curiosità. La Grotta della Poesia deriva il nome dai numerosi poeti che secondo la leggenda vi accorrevano per lasciarsi ispirare da una bellissima principessa solita fare il bagno in queste acque.

roca vecchia
3. TORRE DELL’ORSO. Così chiamata per la Torre d’avvistamento che domina l’omonimo borgo, la baia a forma di mezzaluna si caratterizza per le numerose grotte ricche di graffiti di epoca preistorica, la spiaggia sabbiosa, attraversata da un piccolo corso d’acqua e circondata dalla pineta, e i faraglioni, Le Due Sorelle, che sbucano maestosi dalle acque turchesi.

Curiosità. Secondo la leggenda si trattava di due sorelle che, non riuscendo a raggiungere la riva a causa del mare in tempesta, furono trasformate in faraglioni dagli dei, mossi a compassione.

torre dell'orso
4. SANT’ANDREA. A soli 2 chilometri da Torre dell’Orso, la Baia di Sant’Andrea è entrata nell’immaginario collettivo per i numerosi faraglioni che emergono dalle acque blu. “Lu Pepe“, “Colonnina“, “Giardinetto” e “La Punticeddha” sono i nomi di alcuni di loro. Numerose sono anche le grotte che si incontrano lungo il litorale selvaggio e incontaminato.

torre sant'andrea

LE CITTÀ DA NON PERDERE: LECCE

COSA VEDERE

Prima di proseguire il nostro viaggio lungo la costa adriatica, soffermiamoci a Lecce, anche conosciuta come la “Firenze del Sud”. A 11 chilometri dal mare, il capoluogo pugliese è un vero e proprio capolavoro del Barocco. I palazzi nobiliari e le facciate delle chiese ricamate in pietra bianca, la famosa pietra leccese, sono un chiaro esempio dell’arte del Seicento. A tal proposito, sono da visitare la Basilica di Santa Croce, la più bella chiesa barocca della città, e Piazza Duomo con la Cattedrale, il Palazzo Vescovile e il Seminario.

lecce

Risale alla dominazione romana, invece, l’Anfiteatro Romano in Piazza Sant’Oronzo, cuore della vita cittadina. All’interno del Castello fatto ricostruire da Carlo V nel XVI secolo è possibile visitare il Museo della Cartapesta leccese, ottenuta dall’impasto di carta, paglia, stracci, colla e malta e usata per realizzare statue di santi e madonne dal volto quasi umano, grazie alla malleabilità della stessa. Ancora oggi per le strade cittadine si incontrano antiche botteghe di artigiani.

lecce

COSA FARE

Da non perdere a fine agosto è la festa in onore del Santo Patrono Sant’Oronzo, molto sentita dai cittadini e apprezzata dai turisti: dalla suggestiva processione con i simulacri dei santi alla passeggiata tra le bancherelle per le vie del centro storico, abbellito e colorato dalle luminarie.

Non solo riti e tradizioni, il centro della città è un punto di ritrovo dei molti giovani che si danno appuntamento nelle piazzette o nei numerosi pub e locali di Via D’Aragona. Aguzzate l’udito perché tra una piazza e un’altra potreste imbattervi in band che suonano musica dal vivo fino a tarda ora.

LE SPIAGGE DA NON PERDERE – IL LITORALE DI OTRANTO

Il nostro viaggio alla scoperta dei mari e dei luoghi più belli del Salento prosegue: è la volta del litorale di Otranto.

Il litorale otrantino fa incetta di riconoscimenti anche quest’anno. Oltre alla Bandiera Blu e alle 5 vele di Legambiente e Touring Club Italiano, si è aggiudicato anche la Bandiera Verde per le spiagge e i servizi a misura di bambino: acqua bassa a riva, ampi spazi per giocare, sabbia anziché scogli, sicurezza e aree di ristoro ri-pensate per i più piccoli.

1. BAIA DEI TURCHI. Fa parte dell’Area protetta dei Laghi Alimini, poco più a nord della città di Otranto, ed è una delle spiagge più belle del litorale. La sabbia bianca, le acque cristalline, il costone roccioso e i profumi della macchia mediterranea ne fanno una meta molto frequentata. Non a caso gli stabilimenti occupano quasi tutta la spiaggia.

Curiosità. La leggenda vuole che proprio su questa baia siano sbarcati i turchi.

baia dei turchi
2. BAIA DELLE ORTE. Isolata, selvaggia e bellissima. La baia ideale per gli appassionati di diving e pesca subacquea, è perfetta anche per gli amanti della natura. Rocce, pinete, macchia mediterranea, mari e fiumi completano il paesaggio. In particolare, a pochi metri dalla battigia, oltre al Fiume d’ora e Fontana, due piccoli ruscelli di acqua dolce, ci si imbatte nella cava di bauxite, che delimita con le sue collinette rossicce uno specchio d’acqua verde smeraldo incantevole.

baia delle orte
3, PUNTA PALASCÌA. È il punto più orientale d’Italia da cui godere di uno dei panorami più belli, reso ancora più suggestivo dal faro che veglia sull’impervio tratto del litorale. E se la balneazione non è delle più agevoli, questo tratto di costa ben si presta alle immersioni ed escursioni in barca, mentre i sentieri che attraversano la macchia mediterranea circostante, ripidi e scoscesi, sono perfetti per il trekking.

punta palascia
4. PORTO BADISCO. Questo tratto di costa stretto tra le rocce che si tuffano nelle acque turchesi è perfetto per chi ama le immersioni e i tuffi. Tra le numerose grotte che si susseguono lungo il litorale, la più famosa è la Grotta dei Cervi, annoverata tra i siti preistorici più importanti d’Europa. La volta della grotta per i numerosi graffiti di epoca paleolitica e neolitica è stata definita la “Cappella Sistina della Preistoria“.
Curiosità. La leggenda vuole che l’eroe troiano Enea nel suo viaggio verso l’Italia sia approdato proprio qui.

porto badisco

LE CITTÀ DA NON PERDERE: OTRANTO

COSA VEDERE

Situata nel punto più orientale d’Italia è uno dei borghi più caratteristici del Salento, riconosciuto dall’UNESCO “Sito messaggero di pace”.

Dal Lungomare degli Eroi si accede alla città vecchia. Qui meritano una visita il Castello Aragonese, risalente alla fine del Quattrocento e oggi sede di eventi e mostre d’arte, e la Cattedrale con il caratteristico rosone rinascimentale e il pavimento musivo del XII secolo raffigurante l’albero della vita. Al suo interno, nella Cappella dei Martiri, sono custodite le reliquie degli 800 innocenti trucidati dai Turchi nel 1480 per non aver rinnegato la propria fede cristiana.
Curiosità. Le reliquie dei martiri, oggi santi, sono venerate in molti luoghi della Puglia e in altre zone d’Italia e persino in Francia e Spagna.

otranto

COSA FARE

Tra le località più frequentate dai giovani, la cittadina salentina non è famosa solo per le spiagge e i paesaggi mozzafiato, ma anche per la movida che, dall’happy hour fino a tarda notte, anima le serate sui lidi.

LE SPIAGGE DA NON PERDERE – DA S. CESAREA TERME A S. MARIA DI LEUCA

Scendiamo ancora lungo la bassa costa adriatica che da Santa Cesarea Terme ci porta fino al lembo estremo del tacco d’Italia, Santa Maria di Leuca.

1. SANTA CESAREA TERME. Il fondale subito profondo la rende perfetta per chi ama la scogliera e le immersioni. Scendendo il costone roccioso ci si ritrova ai bordi delle splendide piscine naturali, risultato dell’attività di estrazione della pietra in riva al mare.
Come dice il nome stesso, oltre ad essere una località balneare, Santa Cesarea è famosa per le acque termali sulfuree. Da non perdere il bagno nella piscina in cui confluiscono le calde acque terapeutiche provenienti dalle grotte Gattulla, Solfatara, Fetida e Sulfurea.

Curiosità. Una delle numerose leggende intorno alla località lega le origini delle acque termali alla storia di una vergine inghiottita dalla montagna. Si narra che da quel momento le acque che vi scorgono sono diventate un sollievo per gli abitanti della cittadina.

santa cesarea terme
2. CASTRO MARINA. Ai piedi dell’omonimo borgo, la costa, a tratti selvaggia, a tratti dotata di tutti i servizi per accedere agevolmente al mare, è famosa per le meravigliose grotte. La più importante è la Grotta Zinzulusa (dal dialetto “zinzuli”, stracciona), visitabile anche da terra, che deve il suo nome alle stalattiti che penzolano come stracci dalla volta dell’ingresso. Non è visitabile, invece, la Grotta Romanelli, di epoca paleolitica. Sono accessibili solo via mare la Palombara e la Rotundella.

castro
3. PORTO TRICASE. Il litorale prevalentemente basso e roccioso è caratterizzato da numerose grotte e piccoli tratti di spiaggia sabbiosi e liberi. A nord del borgo, seguendo la via rinominata “passaggio degli dei”, si vede l’isola, una scogliera a pochi metri dalla costa e raggiungibile con poche bracciate anche dai bambini.
tricase
4. MARINA DI LEUCA. Lungo il litorale, in alcuni tratti, si incontrano le peculiari “bagnarole” in pietra, sorta di cabine che servivano alle dame per spogliarsi prima di fare il bagno, e le più famose e leggendarie grotte marine. Tra queste la Grotta del Diavolo, la Grotta dei Giganti, dove sono stati rinvenuti i resti di pachidermi preistorici, la Grotta degli Innamorati e la Grotta del Drago. La costa fa parte del Parco Naturale regionale Costa-Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase.

marina di leuca

LE CITTÀ DA NON PERDERE – SANTA MARIA DI LEUCA

COSA VEDERE

È il punto più a sud della Puglia, quello in cui si incrociano le acque dei due mari che la bagnano e in cui si erge il faro alto 47 metri, uno dei più importanti in Italia. E proprio ai piedi del faro, a picco sul mare, si erge la Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae.

Curiosità. La leggenda narra che sia stato San Pietro a volerla.

santa maria di leuca
Nell’estremo lembo meridionale della Puglia termina anche l’Acquedotto Pugliese, con la cascata alta 250 metri che riversa le proprie acque direttamente in mare, affiancata dalla monumentale scalinata e dalla colonna romana inviata dal Duce.

santa maria di leuca
Per finire non dimenticate di concedervi una passeggiata sul lungomare tra le ville signorili e liberty: da Villa Episcopo a Villa La Meridiana.

LA COSTA IONICA

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle spiagge salentine più belle risalendo lungo il litorale ionico da Santa Maria di Leuca fino a Porto Cesareo.

LE SPIAGGE DA NON PERDERE – DALLE MALDIVE DEL SALENTO A GALLIPOLI

1. MARINA DI PESCOLUSE. È conosciuta come le Maldive del Salento per la sabbia finissima e chiara, i fondali bassi e l’acqua limpida e trasparente da cui in alcuni punti affiorano le rocce. Il tratto di costa si caratterizza per le dune sabbiose ricoperte da gigli selvatici e felci, mentre alle spalle, attraversata dal canale di Fani, si dispiega la terra rossa.

pescoluse
2. MARINA DI UGENTO. Gli 8 chilometri di costa ugentina sono tra i più apprezzati del basso Salento. La costa è frastagliata e rocciosa in località Mare Verde, mentre diventa sabbiosa in direzione di Fontanelle. Non solo, l’area che da Torre San Giovanni si estende fino a Lido Marini fa parte del Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento.

ugento
3. PUNTA PIZZO. Rientra anch’essa nel Parco Naturale Regionale “Isola di Sant’Andrea – Litorale di Punta Pizzo”. Avvolta dalla pineta, che nelle giornate estive più calde funge da ottimo riparo per i bagnanti, e dalla macchia mediterranea, la punta è quasi interamente rocciosa. Unica eccezione è la spiaggia sabbiosa e attrezzata di Lido Pizzo. Poco distante, sull’Isola di Sant’Andrea nidifica la rara specie del gabbiano corso.

punta pizzo
4. PUNTA DELLA SUINA. Parte del Parco Naturale Regionale “Isola di Sant’Andrea – Litorale di Punta Pizzo”, è insieme alla precedente una delle spiagge più affollate della costa gallipolina. Circondata dalla pineta e dalla macchia mediterranea, il litorale si contraddistingue per le due piccole baie sabbiose e per lo Scoglio tondo, l’isolotto a pochi metri dalla battigia.
È tra le location più apprezzate del Salento anche per la movida, le feste e gli happy hour sulla spiaggia.

punta della suina

LE CITTÀ DA NON PERDERE – GALLIPOLI

COSA VEDERE

La “Città bella” è tra le mete turistiche più gettonate della regione. Le spiagge, la movida e la bellezza del borgo attraggono turisti da ogni parte d’Italia e del mondo.

Suggestivo il centro storico, arroccato su un’isola calcarea e collegato alla terraferma da un ponte del Novecento che la lega anche alla parte moderna della città. Le mura, i bastioni e le torri che in passato la proteggevano dagli invasori oggi tengono a bada le mareggiate.

Il fascino dei tempi andati si prova anche nel fossato del Castello dove i gallipolini si contendono il pescato del giorno. Qui si tiene infatti il mercato del pesce.

gallipoli

Da non perdere la Cattedrale di Sant’Agata, con la facciata in tufo tipica del barocco salentino, il Santuario di Santa Maria del Canneto e la Cappella di Santa Cristina, patrona della città e protettrice dei pescatori.

Uno dei panorami più fotografati della città è quello che si può godere dalla Spiaggetta della Purità, nel cuore della città vecchia.

gallipoli

COSA FARE

La città è la capitale del divertimento e della movida. Sono sempre più i giovani che decidono di passarci le vacanze estive. Gli stabilimenti balneari di sera si trasformano in vere e proprie piste da ballo a cielo aperto, tra dj rinomati e happy hour no stop. I più famosi sono il Rio Bo, il Quartiere Latino e il Caporais.

 

Proseguiamo in direzione nord. Dopo Gallipoli e le sue spiagge movimentate, concludiamo il nostro viaggio alla scoperta del Salento a Porto Cesareo.

LE SPIAGGE DA NON PERDERE – DA S. MARIA AL BAGNO A PORTO CESAREO

1. S. MARIA AL BAGNO. La baia, lunga solo 150 metri e accessibile direttamente dall’omonimo borgo, è riparata dai venti e dalle correnti grazie alle rocce che l’abbracciano. Mare calmo, fondali bassi e un piccolo stabilimento balneare la rendono perfetta per le famiglie.

s.maria al bagno
2. PORTO SELVAGGIO. Nel cuore del Parco Regionale “Portoselvaggio e Palude del Capitano” la spiaggetta dei ciottoli e del mare fresco e limpido, a causa delle sorgenti di acqua dolce che vi confluiscono, è incastonata in uno scenario selvaggio e incontaminato. Si può raggiungere da Torre dell’Alto, scendendo la mulattiera di 900 metri circa o da Torre Uluzzo, attraversando un sentiero impervio di poche centinaia di metri.

porto selvaggio
3. SANT’ISIDORO. Parte dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, la spiaggia di Sant’Isidoro è un piccolo gioiello riparato dai venti dal centro abitato alle spalle e dal piccolo isolotto, non molto distante dalla riva, raggiungibile a nuoto. Mare trasparente, sabbia fine e fondali bassi la rendono perfetta per le famiglie e i tanti turisti che l’affollano d’estate.

sant'isidoro
4. PORTO CESAREO. Nel cuore dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, la terza per estensione in Italia, e della Riserva Naturale Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera”, è famosa per le spiagge dorate e il mare incontaminato. Non dista molto dal borgo e merita una visita anche la vicina Isola dei Conigli, ricca di specie vegetali.

porto cesareo

 

LE CITTÀ DA NON PERDERE: GALATINA

COSA VEDERE

Prima di terminare il nostro viaggio nel Salento fermiamoci a Galatina.

Ad accogliere il visitatore alle porte della città è la “Lampada senza luce” che gli abitanti del posto chiamano “la pupa”. Da qui si entra nel centro storico, passando attraverso portici e archi e tra palazzi del Settecento fino ad arrivare nel cuore del centro cittadino, davanti alla Basilica Orsiniana di Santa Caterina d’Alessandria. La chiesa, raro esempio di architettura gotica nel Salento, è stata affrescata dai migliori pittori di tutto il Regno di Napoli con l’obiettivo di realizzare una chiesa senza pari.

galatina

 

Da non perdere, inoltre, è la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

Curiosità. Secondo la tradizione il 29 giugno tutte le donne “pizzicate” dal morso velenoso della taranta danzavano sul sagrato della chiesa fino a perdere completamente le forze e liberarsi dal veleno. Durante il rito, che si svolgeva al ritmo di tamburelli, fisarmoniche, chitarre e violini per agevolare la danza liberatoria, la “tarantata” beveva l’acqua del pozzo miracoloso. Secondo la leggenda l’acqua del pozzo all’interno della vicina Cappella di San Paolo era miracolosa proprio perché in grado di guarire la “pizzicata”.
Il rito viene riproposto ancora oggi da numerosi gruppi musicali e di ballo folk.

galatina

La Chiesa dei SS.Pietro e Paolo

Una "tarantata" oggi

Una “tarantata” oggi

COSA FARE

Lasciatevi trasportare dal suono dei tamburelli e dalla magia della pizzica e della taranta. Guardate gli abitanti del posto mentre improvvisano ronde e tarantelle agli angoli delle strade e soprattutto cimentatevi anche voi nella coinvolgente danza dal potere catartico.

pizzica

 

COSE DA SAPERE

  • PUGLIA OPEN DAYS. Fino al 26 settembre, dalle ore 20 alle 23, ogni sabato sera, è possibile visitare al fianco di guide esperte i centri storici o i musei delle città che hanno scelto di aderire all’iniziativa.
    Per saperne di più visita www.viaggiareinpuglia.it
  • IL CONCERTONE DEL FESTIVAL DELLA TARANTA (dal 3 al 22 agosto)
    22 AGOSTO – MELPIGNANO: il concerto sarà diretto dal maestro Phil Manzanera. Ospite della serata: LUCIANO LIGABUE.
    Per saperne di più visita il sito www.nottedellataranta.it

10 COSA DA MANGIARE IN SALENTO

1. PASTICCIOTTO: brioche di pastafrolla ripiena di crema pasticcera.

pasticciotto
2. COTOGNATA: una sorta di confettura ottenuta dalle mele cotogne, dalla consistenza simile a quella di un budino e confezionata in panetti.

cotognata
3. PITTULE: impasto farinoso a forma di palline fritte nell’olio bollente. Da mangiare rigorosamente calde.

pittule
4. RICCI DI MARE: ottimi sia crudi che cucinati nel sugo di pomodoro con le linguine.

riccio di mare
5. CICERI E TRIA: i ceci sono accompagnati dalla tria, simile alle fettuccine, e dai “frizzuli”, tocchetti di pasta fritti e croccanti.

ciceri e tria
6. “PEZZETTI” DI CAVALLO: pezzetti di carne di cavallo cucinati nel sugo di pomodoro speziato con il peperoncino locale. Da accompagnare con vino rosso e pane.

pezzetti di cavallo
7. PURPU ALLA PIGNATA: polpo di mare a pezzi, cotto e servito nelle tipiche pentole di terracotta con sugo di pomodoro condito con cipolla, prezzemolo, olio e pepe nero. Alcune varianti prevedono anche pezzi di patate lesse.

polpo alla pignatta
8. LE FRISE: dischi di pane biscottato conditi con pomodorini, olio sale e origano. Attenzione: prima di aggiungerci il condimento è necessario bagnarli in acqua.

frise
9. RUSTICO LECCESE: pasta sfoglia ripiena di mozzarella, besciamella, pomodoro, pepe e noce moscata.

rustico leccese
10. SPUMONE: è la torta gelato salentina servita e preparata in occasione di matrimoni e feste patronali. Dalla forma a tronco di cono si farcisce con savoiardi o pan di spagna bagnato nel liquore, cioccolato a pezzi, zabaione al marsala, canditi e mandorle tritate e ovviamente col gelato al gusto di nocciola, cioccolato o stracciatella.

Spumoni_salentini

 

 

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