Toscana tra borghi, natura e buon cibo. Siena Cortona Volterra San Gimignano

Ecco un itinerario culturale ed enogastronomico per apprezzare la Toscana, attraverso quattro splendide mete: Siena, Cortona, San Gimignano e Volterra.

Percorrere la Toscana significa affacciarsi e lasciarsi rapire da chilometri di meravigliosi paesaggi collinari alternati a caratteristici borghi medievali ricchi di arte, archeologia e cultura, che portano il visitatore indietro in un tempo lontano, quello della simbiosi uomo-natura.

CuriositàTerritorio amato anche dai vip. A partire dal re del rock, Sting che ha messo radici nella terra del Chianti, a Filigne Valdarno. Nella sua tenuta, il Pelagio, il cantante produce olio, vino e ortaggi, oltre a viverci diversi mesi all’anno. Amanti della Valdarno anche i Ferragamo. Qui stilista ha deciso di investire, con il Borro, antico borgo medievale trasformato in Relais Chateaux. Chiara e Massimo Ferragamo, invece, hanno trasformato una bellissima tenuta di duemila ettari nel Rosewood Castiglion del Bosco, dove tra tuffi in piscina, golf e coccole in spa, è possibile trascorrere una lussuosa e rilassante vacanza.

 

SIENA

La ghibellina Siena. In eterna rivalità con Firenze, è una ricca città d’arte e cultura, che conserva intatto l’antico aspetto medievale. Con un centro storico diventato Patrimonio dell’Umanità Unesco, è famosa anche per il Palio, festa di origine medievale che dura diversi giorni e vede sfidarsi le 17 contrade cittadine in una intensa e discussa gara a cavallo, che non esclude scorrettezze e corse crude e rovinose. La città è anche punto strategico per raggiungere la Val D’Orcia, splendido connubio di arte e paesaggio, attraversata al centro dal fiume Orcia e caratterizzata da meravigliosi panorami. L’Unesco l’ha definita esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel Rinascimento e rispecchi gli ideali del buon governo e la perfetta armonia. Tra questi panorami spiccano borghi medievali, tra cui Pienza, San Quirico d’Orcia, Montalcino e Castiglione D’Orcia.

Meraviglioso il percorso delle Crete senesi, una delle cartoline più belle dell’intera Toscana. Un magico paesaggio collinare la cui composizione argillosa è dovuta al suo passato di bacino marino che regala al paesaggio un colore grigio-azzurro, descritto da molti come lunare.

COSE DA VEDERE

Siena, piazza campo

Piazza del Campo – Siena

Piazza del Campo: cuore della vita cittadina è dominata dal Palazzo pubblico (sede del museo civico) e dalla Torre del Mangia, che nelle ore di sole proiettano la loro ombra sui mattoni rossi del campo. Al centro si trova Fonte Gaia ed è contornata da splendide facciate curvilinee di antichi palazzi, architettonicamente integri. È conosciuta per la sua particolare forma a conchiglia. Qui si svolge, due volte l’anno, il Palio di Siena (giugno e agosto).

 

 

 

Torre mangia, Siena

Torre del Mangia – Siena

Torre del Mangia: con i suoi 88 metri, è tra le torri antiche italiane più alte. Costruita nel 1325 e chiamata così perché Giovanni di Duccio, primo custode della torre, era solito sperperare i suoi denari nelle più gustose osterie di Siena. Il suo amore per la tavola diede il nome alla torre del Palazzo pubblico di Siena. Chi vuole raggiungere la cima ha davanti a sé ben 400 scalini da affrontare. E non deve soffrire di vertigini.

 

 

 

 

Duomo, Siena

Duomo – Siena

Complesso del Duomo: una vera meraviglia dedicata a Maria Assunta. L’ennesimo motivo di stupore per chi arriva camminando da Piazza del Campo. Una facciata in cui prevalgono il bianco e il nero. E poi i gioielli interni: lo splendido pavimento marmoreo, pieno di simboli esoterici e storie religiose, la libreria Piccolomini affrescata da Pinturicchio nella navata sinistra. E poi la Cappella Piccolomini, dove il grande Michelangelo lavorò dal 1501 al 1504 scolpendo quattro statue. La chiesa è ricca di opere d’arte. Dalla Cappella Chigi, eretta dal Bernini, all’altar maggiore, del Peruzzi. Poi, la vetrata circolare, eseguita sui cartoni di Duccio di Boninsegna e, sulla sinistra in fondo al transetto la cappella di San Giovanni Battista che custodisce due quadri del Pinturicchio e una statua bronzea di Donatello. Da vedere anche il Pulpito del Duomo, realizzato da Nicolò Pisano.

Battistero: bellissimo edificio trecentesco che custodisce all’interno un bellissimo fonte battesimale, di Jacopo della Quercia, con sculture di Donatello, Ghiberti e altri. Per molti secoli sotto la sua sua volta hanno ricevuto battesimo tutti i senesi.

Buono e Cattivo Governo - Museo Civico Siena

Buono e Cattivo Governo – Museo Civico Siena

Museo Civico: all’interno del Palazzo pubblico, eretto a fine ‘200 come Palazzo della Signoria di Firenze. Conserva decorazioni del periodo d’oro dell’arte senese, tra cui il celebre affresco “Allegoria ed effetti del buono e del cattivo governo” di Ambrogio Lorenzetti. Straordinario racconto di come il modo di governare decida il benessere o la decadenza di una società. Tra le rappresentazioni più significative c’è anche “La Maestà” di Simone Martini, a testimonianza della devozione dei senesi verso la Vergine.

 

 

 

Basilica Santa Maria dei Servi

Basilica Santa Maria dei Servi

Chiesa di Santa Maria dei Servi: eretta nel ‘200, sul colle che oggi domina Valdimontone, fu restaurata nel XV-XVI secolo. Le sue navate conservano un’impronta rinascimentale. Molte opere sono custodite: la “Madonna col Bambino” di Coppo di Marcovaldo, l’affresco con la “Strage degli innocenti” e il “banchetto di erode” di Pietro Lorenzetti e la pala della “Madonna del popolo”.

 

 

CORTONA

Splendido borgo medievale in provincia di Arezzo, adagiato su una collina da cui si può scorgere lo splendido paesaggio collinare della Valdichiana, fino al lago Trasimeno. È ricca di arte, storia e cultura. Uno di quei borghi da assaporare nella sua interezza, perdendosi tra i vicoletti, inerpicandosi sulle ripide salite della parte alta del centro storico. Da non perdere la magnifica “Annunciazione” del Beato Angelico, da ammirare all’interno del Museo Diocesano della cittadina.

COSE DA VEDERE

Cortona, vicoli

Vicoli di Cortona

 

Passeggiata al centro storico: splendido e ricco di salite e discese, incantevoli scorci e deliziosi vicoli. Si affacciano sulla vie principali negozi di artigianato, caratteristici ristoranti e galleria d’arte. Il centro di Cortona vanta due splendide piazze: Piazza della Repubblica, con la sua scalinata di accesso al Palazzo del Capitano del Popolo e Piazza Signorelli, su cui affacciano il teatro e il museo dell’Architettura etrusca.

 

 

Accademia Etrusca, Cortona

Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona

Museo dell’Accademia Etrusca: istituto nel ‘700 il museo è stato poi unito al museo della città etrusca e romana di Cortona. Al suo interno si possono ammirare preziosi corredi funerari delle tombe etrusche rinvenute sul territorio, le ceramiche e la famosa Tabula Cortonensis, un documento contrattuale etrusco scritto su bronzo, molto raro. Proseguendo si arriva poi alle sale dedicate alla Cortona romana e tardo-antica, Il lampadario etrusco in bronzo, la raccolta di ceramiche e bronzi etruschi e romani, la collezione Corbelli di materiali della civiltà egizia e la serie di opere del pittore cortonese Gino Severini, uno dei fondatori del futurismo.

 

tomba etrusca, Cortona

Tomba Etrusca di età ellenistica – Cortona

Parco archeologico: formato da un complesso di monumenti che abbracciano il periodo etrusco e romano. Per la parte etrusca, le poderose mura, la porta bifora, e una serie di strutture sotterranee. Della Cortona romana invece sono rimasti i resti dell’acquedotto, costituito da condutture in cocciopesto presso porta Montanina e dalla cisterna dei “Bagni di Bacco” accanto alla chiesa di S. Antonio. All’esterno dominano la pianura i “meloni”, tumuli etruschi di età arcaica.

 

 

 

Basilica di Santa Margherita - Cortona

Basilica di Santa Margherita – Cortona

Basilica di Santa Margherita: patrona di Cortona è Santa Margherita. Questo è il santuario a lei dedicato, costruito in suo onore, sulla parte alta del borgo, a fianco dell’antica chiesetta di San Basilio, che Margherita stessa aveva restaurato dopo averla scelta come luogo di penitenza e di preghiera. Arricchita da pitture e sculture soprattutto di scuola senese. Venne poi trasformata in chiave barocca ma è possibile ancora ammirare il ricco mausoleo di marmo di scuola senese nella parete sinistra del transetto, l’urna della Santa, opera di Pietro da Cortona e, nell’altare di fondo della navata destra, un prezioso crocifisso in legno, già nella chiesa di San Francesco, opera di un artista ignoto.

 

L'Annunciazione di Cortona - Beato Angelico

L’Annunciazione di Cortona – Beato Angelico

Museo Diocesano: da non perdere le sale di questo splendido museo, dove si possono ammirare due grandi artisti: Beato Angelico e Luca Signorelli. Nella sala 3, L’Annunciazione di Cortona, lo splendido dipinto di Beato Angelico, risalente al 1430 circa fu realizzato per volere di un ricco commerciante di tessuti della città, Giovanni di Cola di Cecco. Ritenuta il primo indubbio capolavoro dell’artista, fece da modello per altre pale d’altare postume. Tra i primi esempi di ‘pala quadrata’, caratterizzata da una sobria incorniciatura geometrica che racchiude una scena centrale. L’ambientazione scelta è il portico, dalle forme rinascimentali, della casa della Vergine, circondata da un giardino fiorito e recintato. In alto a sinistra viene raffigurata la cacciata di Adamo ed Eva dell’Eden. Maria si inchina, rispondendo con obbedienza alla chiamata divina, rovescia l’antica disobbedienza del peccato originale e dà avvio alla redenzione accogliendo in grembo il figlio di Dio.

 

Comunione degli Apostoli - Luca Singorelli

Comunione degli Apostoli – Luca Singorelli

La sala 4 del museo è dedicata invece a Luca Signorelli e raccoglie alcuni suoi capolavori realizzati per le chiese cortonesi, tra cui due principali. Il Compianto sul Cristo Morto: tavola ambientata ai piedi della croce, con un nutrito gruppo di personaggi raccolti attorno al corpo appena deposto di Gesù, sdraiato in terra e sostenuto dalla Madonna svenente, da una donna che gli bacia la mano e dalla Maddalena che gli sorregge le gambe allargando le braccia in un gesto di disperazione. L’altro grande capolavoro, datato al 1512 è la Comunione degli Apostoli, con un’iconografia fiamminga in cui cristo è al centro degli apostoli con un piatto di ostie nella mano e dove spicca in primo piano la figura di Giuda Iscariota che si volta verso lo spettatore, abbassa lo sguardo e ripone nella tasca la moneta che ha incassato per tradire Cristo.

 

 

SAN GIMIGNANO

Gioiello toscano in provincia di Siena, dal severo aspetto medievale, eretto su un colle che domina la Val d’Elsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco, ebbe grande sviluppo nel medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava. Venendo da lontano si notano le sue belle torri medievali. Un luogo unico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

COSE DA VEDERE

San Gimignano

San Gimignano, Piazza del Duomo

 

Piazza del Duomo: cuore di San Gimignano e fulcro della vita religiosa e politica della cittadina. A forma di trapezio, mattonato, colpisce per la ricchezza degli edifici circostanti, dal palazzo del Podestà, con la loggia del Comune, alla Torre Rossa e alle torri gemelle dei Salvucci. Al centro domina il Duomo, risalente al 1100 e uno degli esempi conservati meglio dello stile romanico toscano, con la caratteristica facciata dal grande arco che termina con merli in stile guelfo.

 

 

Torri San Gimignano

Le Torri di San Gimignano

Le Torri: San Gimignano è famosa per le sue torri medievali, che svettano sul panorama e le sono valse il titolo di “Manhattan del Medioevo. Delle 72 torri dell’epoca d’oro, oggi ne restano 16. Torre Rognosa è la più antica, alta 51 metri e ospita all’ultimo piano la cella campanaria che serviva a richiamare la cittadinanza in caso di pericoli e per scandire le ore. La più alta invece è la Torre del Podestà, detta anche Torre Grossa, che è possibile visitare per godere dello spettacolo dall’alto di tutta la cittadina. Al suo interno, da poco restaurata e da non perdere, la “Camera del Podestà”, con le sue pitture trecentesche sul tema dell’amore, attribuite a Memmo di Filippuccio. Tra le scene affrescate, una a carattere matrimoniale: gli sposi, coricati in un ambiente domestico medievale, come esempio dei buoni compiti istituzionali da prediligere alla seduzione dei sensi. Curiosità – le torri sono il risultato di una ‘gara’ tra mercanti. Il più ricco si faceva erigere una torre più alta di quella della concorrenza. I commercianti di San Gimignano erano tra i più ricchi del XIII secolo perché commerciavano zafferano.

Museo della tortura San Gimignano

Museo della tortura San Gimignano

Museo della tortura: ospitato all’interno di un ambiente sotterraneo, il Museo delle Tortura e del Crimine medievale è un’attrazione imperdibile per gli amanti dell’horror e del macabro. Raccoglie un centinaio di reali strumenti di tortura medievali tra cui viti, cinture di castità, maschere. Entrando si respira un senso di ansia, palpabile già dalle prime sale, sono bene descritte le macchine di tortura, è spiegata la storia delle esecuzioni dei vari paesi.

Chiesa Sant’Agostino: grande chiesa romanico-gotica del 1200, interamente realizzata in mattoni, è semplice e austera, con i finestroni gotici che scandiscono i fianchi, coronati in alto da una cornice di arcatelle trilobate.

 

VOLTERRA

E’ chiamata la ‘città dell’alabastro‘ per le sue cave piene di questo minerale, il più pregiato d’Europa, che viene lavorato artigianalmente da sapienti maestri volterrani. Dista una sessantina di chilometri da Pisa ed è stata recentemente riscoperta, dopo essere stata scelta come set per il secondo capitolo della saga Twilight.

COSE DA VEDERE

Cinta Muraria Volterra

Cinta Muraria Volterra

 

Cinta muraria medievale: per chi arriva a Volterra si consiglia di partire da qui. Dalle meravigliose mura medievali che circondando la città, risalenti al XIII secolo. Mura che si aprono su più lati, per lasciare posto alle porte d’accesso alla città: Porta dell’Arco, Porta a Selci, Porta Marcoli, Porta Docciola, Porta Fiorentina, Porta San Francesco, Porta San Felice, Porta Diana.

 

 

Teatro Romano - Volterra

Teatro Romano – Volterra

Tracce etrusche. Necropoli, Museo Guarnacci e il teatro: tracce dell’insediamento etrusco possono essere ritrovate, sparse, attorno al borgo di Volterra, in necropoli costruite nel sottosuolo e fortunatamente preservatesi nonostante la conformazione sabbiosa del territorio e le frequenti frane. Sono visibili esempi di tombe del periodo ellenistico, tra cui le note urne cinerarie in tufo e alabastro, che arricchiscono la straordinaria collezione etrusca del Museo Guarnacci uno dei più antichi musei pubblici d’Europa. Da vedere anche il teatro di epoca romana, collocato appena fuori città. Ancora straordinariamente ben conservato, è raggiungibile a piedi e si trova a ridosso della cinta muraria, vicino a Porta Fiorentina.

 

Fortezza Medicea - Volterra

Fortezza Medicea – Volterra

Fortezza medicea: Costruita sul punto più alto dell’altura in cui sorge Volterra, la Fortezza Medicea si erge sul borgo sovrastandolo in tutta la sua imponente bellezza.
La struttura è costituita da due rocche, la Antica e la Nuova, unite tra loro da una cinta muraria percorribile tramite un ballatoio detto Cammino di Ronda, che si affaccia da un lato sul panorama mozzafiato della città e della valle, e dall’altro lato su un enorme cortile interno.
L’attuale aspetto della fortezza è dovuto all’importante intervento di costruzione di Lorenzo de’ Medici, che commissionò la Rocca Nuova e fece ritoccare l’architettura di quella Antica.

 

Cattedrale Santa Maria Assunta

Cattedrale Santa Maria Assunta

Cattedrale e battistero: testimonianza delle antiche radici storiche di Volterra, si incontrerà la bellissima cattedrale di Santa Maria dell’Assunta. La chiesa, costruita durante il XII secolo su una struttura preesistente, manifesta visibilmente, nel sovrapporsi di elementi riconducibili a vari stili, il susseguirsi delle ristrutturazioni subite nei secoli. Nonostante la cattedrale conservi, infatti, la sua antica pianta a croce latina, l’aspetto degli interni è arricchito da lussuosi particolari che gli conferiscono un gusto rinascimentale. Il visitatore viene accolto da un bellissimo soffitto a cassettoni che percorre la navata centrale, illuminandola di bagliori color oro. Altro meraviglioso edificio che si affaccia su Piazza del Duomo è il Battistero di San Giovanni, risalente al XIII secolo, con la sua pianta ottagonale e una facciata abbellita con marmi bianchi e verdi. L’acquasantiera al suo interno è ricavata da una pietra sepolcrale di epoca etrusca.

Balze Volterra

Balze Volterra

Balze: Volterra stupisce i visitatori per la spettacolare posizione in cui sorge. La città, infatti, è abbarbicata su un colle al quale una particolare conformazione geologica e la naturale erosione degli elementi hanno dato un aspetto davvero unico. L’altura argillosa è stata colpita nel corso dei secoli da numerose frane. La precipitazione improvvisa di consistenti porzioni del colle ha dato vita al suggestivo fenomeno delle balze, ossia pareti verticali che si affacciano su pericolosi strapiombi a picco sulla valle. Una delle caratteristiche che consente a Volterra di essere incorniciata come una dei paesaggi più belli al mondo.

 

 

COCCOLE PER IL PALATO
COSA MANGIARE

NEL SENESE:

Pici alle briciole

Pici alle briciole

Pici alle briciole: pasta fatta a mano con metodo tradizionale condita con crosta di pane casareccio, filetti d’acciuga, aglio, peperoncini e parmigiano grattugiato.

Pappa al pomodoro: il primo piatto povero delle cucina toscana, di origine contadina. I suoi ingredienti sono pane toscano raffermo, pomodori San Marzano, aglio, basilico fresco, olio extravergine di oliva toscano.

Cinghiale alla cacciatora: dal gusto toscano per la selvaggina nasce questo piatto, molto diffuso anche nel resto del centro Italia. Gli ingredienti sono carne di cinghiale, olio di oliva, aglio, rosmarino, alloro, sedano, salvia, carote, peperoncino, vino, pomodori, concentrato di pomodoro, sale.

Acciughe sottopesto

Acciughe sottopesto

Acciunghe sottopesto: comune a tutta la Toscana, ma le vere acciughe sottopesto si possono gustare solo a Siena, dove si possono acquistare in tutte le poche botteghe di generi alimentari, nelle osterie e persino in qualche bar. Regine di questo piatto sono le acciughe, da sciacquare in aceto di vino e poi adagiare e ricoprire con un trito di prezzemnolo, aglio rosso, peperoncino, capperi e olio extravergine di oliva.

Crostini neri: gustoso antipasto tradizionale senese, ispirato al foie gras. La milza di vitello e fegatini di pollo sono gli ingredienti principali. Uniti a carne macinata, prezzemolo, vino rosso, capperi, acciughe sott’olio, sedano. Il composto ottenuto dalla lavorazione di questi ingredienti potrà essere accompagnato a crostini di pane e gustato con ottimo vino senese.

 

Crostini neri

Crostini neri

Panzanella: il suo simpatico nome racchiude in sé tutta l’essenza toscana. A base di pane raffermo senza sale, da controbilanciare ai sapori forti come la cipolla rossa e alla dolcezza dei pomodori. Semplice e gustoso. Dopo aver messo a bagno il pane in acqua calda, viene sistemato in un’insalatiera assieme al basilico fresco, cipolla, pomodori a fette e condire tutto con olio, sale e aceto. Dopo essere rimasto in frigo alcune ore è pronto per essere gustato.

Ricciardelli: sono un dolce tipico senese a base di mandorle, zucchero ed albume d’uovo. Preparati con una pasta di tipo marzapane, a grana grossa, molto lavorata e arricchita da un impasto di canditi e vaniglia. Riconoscibili dalla classica forma a chicco di riso.

Un elenco di squisiti piatti a base di prodotti tipicamente toscani senesi e tradizionali, che possono essere accompagnati da un ottimo Chianti dei colli senesi. Da provare anche l’ottima Vernaccia, vino, tra i migliori in Toscana, che nasce nella campagna di San Gimignano, zona famosa anche per lo zafferano.
NELL’ARETINO

Zuppa di Tarlati: a differenza di molte zuppe toscane, questa ha come ingrediente principale, anziché le verdure, la gallina o il pollo, cotto sino a diventare una crema vellutata che viene servita calda con fettine di pane arrostite e leggermente imburrate.

Gnocchi del Casentino

Gnocchi del Casentino

Gnocchi del Casentino: primo piatto tipicamente italiano, che viene preparato nel Casentino con un impasto di ricotta e spinaci. Gli gnocchi possono essere serviti sia in brodo che conditi con salsa di pomodoro o burro e salvia.

La Ribollita: una delle zuppe tipiche della tradizione toscana, gustosamente rivisitate a Cortona, a base di fagioli, pane raffermo, cavolo cappuccio e cavolo nero, bietole, spinaci, zucchine, patate, carote e sedano.

Scottiglia aretina: tipico piatto toscano che ha le sue origini nel territorio del Casentino. Da queste parti è anche chiamato il “Cacciucco del casentino”. Si pensa che abbia origini etrusche. Un ottimo secondo piatto con un misto di carni di vitello, pollo, coniglio, maiale, faraona, piccione, cucinato con pomodori freschi, olio, vino, prezzemolo, basilico, brodo, cipolla, aglio sale e pepe. Tutto servito con fette di pane tostate al forno.

Abbucciato aretino

Abbucciato aretino

L’abbucciato aretino: è un pecorino dai sapori forti, che si abbina molto bene con miele e vin santo. Prodotto già nell’XI secolo dai monaci camaldolesi, è tuttora preparato unicamente nella valle del Casentino, motivo per cui la sua produzione è piuttosto limitata.

Tagliata alla chianina: la Chianina è una razza bovina, tra le più pregiate e più antiche in Italia, nonché la più grande nel mondo. Sia i maschi che le femmine hanno un manto bianco e sono allevati nella Val di Chiana, da qui la razza prende il nome di chianina. Un gustoso secondo piatto, elogio della bistecca toscana.

 

 

Tagliata di Chianina

Tagliata di Chianina

Gattò aretino: passando al dolce non si può non citare questa prelibatezza tipica della provincia di Arezzo, che consiste in un tronchetto bagnato con l’alchermes (liquore dolce di colore rosso) e farcito con la crema, spesso, al cioccolato. Gattò è un’evidente storpiatura del termine francese gateau.

 

 

 

 

NEL PISANO
Pecorino delle Balze volterrane: formaggio che deve il caratteristico aroma alla stagionatura in cui sono impiegati cenere, grano o erba fresca e all’uso di latte crudo, esclusivo di pecore allevate nella zona di Volterra, Monteverdi, Montecatini, Pomarance e Castelnuovo Val di Cecina. Viene prodotto secondo una severa disciplina che ne garantisce la qualità. Può essere sia consumato a fresco o stagionato sia come antipasto che come secondo piatto.

Zuppa alla pisana

Zuppa alla pisana

Zuppa alla pisana: uno dei piatti tipici più famosi della tradizione contadina, composto da pane casalingo raffermo con cavolo verza (o cavolo nero), cotenna di maiale, cipolle, patate, carote, sedano, fagioli piattelle (tipici pisani), pomodori pelati, olio extra vergine di oliva, sale e pepe.

Francesina alla pisana: nata dall’esigenza di riutilizzare gli avanzi di carne. E, come spesso accade, la tradizione culinaria contadina ci tramanda piatti in cui semplicità degli ingredienti e gusto si sposano. Nel caso specifico, si tratta di un secondo reso saporito dal soffritto di cipolla e salvia, in cui viene cotto il bollito tagliato a fettine, insieme a pomodori e pepe, e rigorosamente servito ben caldo.

 

 

Trippa alla Pisana

Trippa alla Pisana

Trippa alla pisana: è una specialità toscana che presenta alcune varianti a seconda della zona in cui è cucinata. Nella versione pisana questo piatto è cotto prima preparando un soffritto di cipolla e odori misti (salvia, timo, origano, rosmarino, prezzemolo), cui vengono poi aggiunti pancetta e pomodori, a rendere ancora più gustoso il piatto, già di per sé sostanzioso.

Fagioli all’uccelletto: è un contorno di fagioli cannellini, conditi con sugo di pomodoro. Un piatto tipico pisano è l’ossobuco accompagnato da questo semplice ma gustoso contorno.

 

 

Torta co' Bischeri

Torta co’ Bischeri

Torta co’ bischeri: se la parola bischero in dialetto toscano ha una connotazione negativa, la stessa cosa non può dirsi per il suo utilizzo in cucina, dove denota un dolce tipico pisano. Una sorta di crostata di riso e cacao, arricchita con pinoli, uvetta e frutta candita. Trattandosi di un dolce casalingo è più facile acquistarlo in un panificio che in una pasticceria. La torta coi bischeri proviene dalla campagna pisana, e più precisamente da Pontasserchio dove viene preparata tutto l’anno, ed in particolar modo durante il mese di aprile, in occasione della festa del paese.

 

 

 

EVENTI ESTIVI DA NON PERDERE

SIENA

Hostory Telling: La Divina Bellezza – Discovering Siena

Per info clicca qui

 

CORTONA
“Cortona Mix Festival”
Evento culturale che intreccia arti e spettacolo. Riempie le piazze, i teatri e le strade di Cortona in piena estate, Dal 25 luglio al 2 agosto, con performance musicali e di danza, incontri, letture, proiezioni.
Tanti gli artisti in scena. A partire dal padrone di casa, Jovanotti, cortonese doc, che alla sua città regalerà una straordinaria festa-concerto in piazza. Non mancheranno, poi, le esibizioni di Stefano Bollani e Steve Hackett, le letture e gli incontri con scrittori e autori del calibro di Daniel Pennac, Concita de Gregorio, Erri de Luca, Stefano Benni, Cristina Comencini, Michele Serra e Giovanni Floris.

“Cortona On The Move”
Festival internazionale di fotografia. E’ la cornice per decine di mostre dei più importanti fotografi italiani e stranieri e per i workshop con i professionisti della fotografia contemporanea. L’evento si rivolge anche ai talenti emergenti, a cui offre l’opportunità di esporre accanto ai colleghi più famosi grazie al Circuito Off, e di avere un giudizio autorevole sui propri lavori con le letture portfolio. Ogni anno una giuria di qualità elegge il vincitore di Happiness On The Move, il premio internazionale legato al festival. Evento da segnare in rosso nei calendari di fotografi, giornalisti, appassionati e amanti della fotografia di tutto il mondo. Un riconoscimento importante alla qualità e alla ricerca dei contenuti, arricchiti dalla magia delle location che li ospitano.

SAN GIMIGNANO
“San Gimignano. Estate 2015”
Musica, arte, teatro, letteratura ma anche gusto, cinema e impegno sociale con oltre 70 eventi tutti da vivere dal 27 giugno al 27 settembre. E’ “San Gimignano Estate 2015”, il cartellone di appuntamenti organizzato dall’amministrazione comunale di San Gimignano in collaborazione con associazioni, compagnie e produttori locali.
Qui il programma di tutti gli eventi

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