Parigi, Passione moda. Da non perdere

la galerie museum

La Galerie: il museo del viaggio firmato Louis Vuitton

Lo scorso 5 luglio, ad Asnières-sur-Seine, una cittadina nei pressi di Parigi, la maison Louis Vuitton ha aperto al pubblico La Galerie, un vero e proprio museo dedicato a una delle più famose e importanti case di moda nel mondo.

Lo spazio museale è quello ricavato all’interno della villa, in stile Art Nouveau, una volta casa e bottega della famiglia Vuitton. Attualmente la residenza ospita solo l’altelier, lo stesso del 1859, dove circa duecento artigiani realizzano bauli, borse, valigie e le cosiddette “commandes speciales”, pezzi unici, supervisionati da Patrick Louis Vuitton, esponente di quinta generazione della famiglia, realizzati per clienti molto importanti, dai divi di Hollywood alle star del rock, da principi e monarchi a scrittori e uomini di cultura.

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La mostra: un secolo e mezzo di viaggi e di eleganza

In esposizione oltre 200mila documenti e più di 23mila oggetti, cui si sommano i pezzi unici che collezionisti, clienti anonimi e vip di tutto il mondo hanno messo a disposizione della galleria.700 metri quadri di superficie che, oltre a ripercorrere la storia della famiglia e del brand, consentono anche di ricostruire un secolo e mezzo di storia del costume e l’evoluzione delle abitudine dei viaggiatori.
A dare un ordine al tutto ci ha pensato la curatrice del progetto, l’australiana Judith Clark, che a un allestimento di tipo cronologico ha preferito un’impostazione tematica, suddividendo lo spazio espositivo in settori e piani che ricordano la struttura del cubo di Pateki. Si tratta di un rompicapo in legno di pioppo simile al cubo di Rubik, che la stessa Clark ha ritrovato in officina, inventato nel 1932 da Gaston Vuitton per simulare le varie tipologie possibili di incastri nei bauli.
La mostra consente di muoversi liberamente, nonostante la suddivisione in base a temi specifici: la globalizzazione, la natura, l’avanguardia, il rapporto con i clienti, il motivo Monogram.

La ricetta dei bauli Vuitton
Al primo piano della villa, suddiviso in otto moduli, si possono ammirare gli schizzi originali della tela Monogram, il celebre logo con le iniziali “LV” disegnato da Georges Vuitton per omaggiare il padre, la corrispondenza con i clienti, fotografie e poster originali, la riproduzione del padiglione Vuitton all’Esposizione Universale del 1931 e i materiali con cui si realizzano da sempre i celebri bauli.
Bauli in legno di pioppo. Applicazioni in cemento. Dettagli in tela. Losine, angoli e viti di metallo. Materiali che un tempo arrivavano a destinazione attraversando la Senna e, una volta trasformati in prodotto finito, ripartivano in treno per raggiungere Parigi.
Bauli grandi, leggeri, impermeabili, resistenti e facilmente trasportabili. Bauli da auto e da nave, in grado di far viaggiare qualsiasi cosa. Bauli che riflettono la storia e la filosofia del marchio.

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I pezzi unici della collezione
Il secondo piano è quello dei pezzi unici e senza dubbio anche il più curioso. Dal baule in pelle di coccodrillo confezionato per il direttore d’orchestra Stokowski a quello verde con un teschio in rilievo voluto dall’artista Damien Hirst per custodire i suoi attrezzi. Dal porta libri richiesto da Yves Saint Laurent alla valigia commissionata da Christian Dior fino a quella per le bambole realizzata per la principessa Margareth d’Inghilterra.
Tra gli oggetti più curiosi e unici ci sono anche una cassaforte, i porta parrucche e un baule con lavandino e doccia.

 

 

Info utili
La mostra è visitabile solo su prenotazione online tramite il servizio clienti dal sito ufficiale.

 

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