Usa, Giorno del Ringraziamento, il tacchino è pronto!

Ormai ogni anno a fine novembre, assistiamo alle riprese televisive di Obama, accanto alle figlie, che grazia due tacchini. È il National ThanksGiving Turkey Presentation. Cerimonia divenuta ormai tradizione per festeggiare simpaticamente il Giorno del Ringraziamento americano.

Il tacchino è il vero protagonista di una tradizione storica che vede riunirsi ogni anno, il 26 novembre, gli americani a tavola. Giorno di grandi abbuffate e tavole imbandite con menù a base di tacchino al forno ai mirtilli. Diverse varianti a seconda delle zone: nelle cittadine del sud si accompagna con la focaccia di granturco, mentre nel nord degli Stati Uniti il tacchino viene condito con il wild rice. Molto tipica – anche nei film – è la salsa di ossicocco (mirtillo palustre o cranberry), fatta con bacche fresche o congelate.

Al ThanksGiving è legata la tradizione consumista del Black Friday: il venerdì successivo alla festa del Ringraziamento parte con prezzi ribassati la ‘corsa’ (è il caso di dirlo) alla stagione dello shopping natalizio.

Ma che cos’è il Thanksgiving day?

In origine una festa religiosa che risale a una celebrazione nel 1623. Quando fu effettuato il raccolto in quell’anno, William Bradford, governatore della colonia fondata dai padri pellegrini, a Plymouth, nel Massachusetts, emise l’ordine: “Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina… per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni”. I Padri Pellegrini erano perseguitati in patria per le loro idee religiose integraliste e decisero di andare nel Nuovo Mondo, l’attuale America del Nord: 102 imbarcati a bordo della Mayflower, arrivarono sulle coste americane nel 1621, dopo un duro viaggio attraverso l’Oceano Atlantico.

All’arrivo trovarono un territorio selvatico e inospitale, dove inizialmente non crebbero i semi portati dall’Europa, per cui quasi la metà dei pellegrini non sopravvisse all’inverno. La moria rischiava di riproporsi l’anno successivo se i nativi americani non avessero indicato ai nuovi venuti quali prodotti coltivare e quali animali allevare, nella fattispecie il granturco e i tacchini.
L’usanza di preparare un pranzo luculliano è legata al fatto che, esattamente come accadeva da noi a Natale e a Pasqua, nel passato c’erano ben poche occasioni per mangiare molto e molto sostanzioso. Si aspettava, dunque, che arrivasse il Ringraziamento per cibi che saziassero e che non costassero moltissimo grazie ai quali si riuscisse davvero a celebrare degnamente i motivi per cui si diceva grazie: famiglia, salute, lavoro e stabilità sociale.

Ancora oggi negli Stati Uniti il Thanksgiving Day è una festa molto sentita che riunisce le famiglie e in cui si preparano le ricette della tradizione così come sono state tramandate da generazioni, in cui ci si riunisce intorno al tavolo, si guarda il football e si segue la tradizionale parata di New York organizzata ininterrottamente dal 1924.

Il menu sulla tavola del Ringraziamento

Innanzitutto apparecchiare la tavola: uso di colori tipicamente autunnali come il verde autunno, arancione, rosso e marrone. Anche la zucca viene inclusa nelle decorazioni , con rami, foglie e ghirlande che servono a comporre ghirlande da appendere alla porta.

Passando al menù:

Tacchino al forno ripieno di castagne:

Tacchino castagnePreparazione:
Lavate il tacchino dentro e fuori e quindi asciugatelo con cura: strofinate la carne del tacchino con il limone tagliato a metà. Tritate finemente la cipolle e il sedanoe fateli rosolare in una pentola con il burro: quando saranno dorati aggiungete un bicchiere di vino bianco.
Spezzettate quindi il pane raffermo nella pentola e aggiungeteci le castagne cotte: fate rosolare insieme alle erbe aromatiche e aggiustate di pepe e sale. Dopo circa5 minuti togliete dal fuoco e, quando si sarà raffreddato, usatelo per farcire l’interno del tacchino: cucite con dello spago da cucina l’apertura per evitare che esca il ripieno e legate anche le zampe incrociandole.
Salate e pepate la superficie del tacchino e adagiatele su una teglia oliata versate i due bicchieri di brodo: infornate quindi a 180 gradi per almeno un’ora di tempo. Durante la cottura ricordatevi di bagnare con frequenza l’intera superficie del tacchino per ottenere una carne morbida e saporita.

Salsa di mirtilli per condire il tacchino:

salsa mirtilliLa ricetta per il Ringraziamento: una salsa perfetta non solo da abbinare al tacchino ma a tutta la selvaggina: lepre, cervo, cinghiale.

Preparazione:
Mettete i mirtilli rossi (vanno bene anche quelli surgelati!) nel mixer con un po’ diacqua e un cucchiaio di miele. Fate bollire il risultato ottenuto insieme a mezzo bicchiere di acqua. Sminuzzate intanto le erbe aromatiche e tritate l’agliomantenendolo separato dal resto.
Mettete quindi l’olio nella padella e unitevi aglio e farina. Aggiungente quindi il trito di erbe e infine i mirtilli. Spolverate con una grattugiata di noce moscata.Una salsa veloce, gustosa, facile da realizzare e perfetta non soltanto per il tacchino ripieno, ma per tutta la selvaggina!

Patate dolci al forno:

patate dolci al fornoPreparazione:
Lavate bene le patate dolci e tagliatele a metà o a spicchi, lasciandole la buccia. Mettete le patate in una casseruola con un cucchiaio di olio, due spicchi di aglio schiacciati e i rametti di rosmarino. Infornate le patate per 30 minuti a 180°: servitele ben calde e spolverate con un pizzico di pepe e sale. Servite le patate con la salsa alioli

Salsa Aioli:

Con questa salsa ogni vostro piatto avrà una marcia in più: per grigliate, patate e fritture! Ma anche verdure, tartine velocio qualunque piatto vi stia passando per la mente! La salsa aioli è la salsa più veloce che ci sia: procuratevi una testa d’aglio e decidete se volete usare la maionese già pronta o se volete farla in casa. Nel secondo caso provate a fare la versione più light seguendo tutte le istruzioni leggendo Salse veloci: la maionese vegana senza uova, ricetta! Togliete quindi la buccia agli spicchi di aglio ed eliminate anche il germe interno: trituratelifinemente ed aggiungeteli alla maionese. Et voilà, la salsa aioli è pronta

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