Mal di montagna, come non farsi rovinare la vacanza

Respiro affannoso, mal di testa e senso di nausea sono i sintomi di un malessere diffuso quanto temuto. In una parola sola ‘mal di montagna‘. Se siete in procinto di progettare una vacanza in chalet o trascorrere le festività natalizie là sui monti è meglio conoscere uno dei principali nemici di chi sceglie di salire di quota.

Il mal di montagna è uno dei malesseri più diffusi da chi ‘frequenta’ la montagna sia durante la stagione estiva che invernale. Studi medici condotti hanno dimostrato inoltre, che esiste una relazione direttamente proporzionale tra l’incremento di altitudine e quello della pressione arteriosa. E ciò sembrerebbe manifestarsi indistintamente sia per l’escursionista che non sale oltre i 2000 metri di altezza, sia per gli scalatori più esperti che possono arrivare anche oltre i 3000 metri di altitudine.

Ecco quali sono cause e rimedi del famigerato mal di montagna e gli ultimi risultati delle ricerche condotte.

Mal di montagna: le cause

Il mal di montagna, rivale indiscusso di ogni frequentatore della montagna è principalmente un problema di altezza.

L’altitudine è infatti, secondo gli studi condotti sul malessere, la causa principale. Salendo di quota, si riduce la pressione dell’aria e diminuisce la quantità di ossigeno a disposizione dei polmoni.  Tecnicamente la causa del mal di montagna è l’ipossia ipobarica, ovvero la minor disponibilità di ossigeno nell’organismo per la ridotta pressione dell’aria conseguente all’altitudine.

Mal di montagna, come curarlo?

Va detto che essendo il mal di montagna un malessere procurato dalla diminuzione della pressione dell’aria sull’organismo umano, più che attraverso dei farmaci, spesso basterebbero per superarlo piccoli accorgimenti .

Il rimedio in assoluto più naturale è quello della respirazione lenta. La tecnica di un respiro ogni 10 secondi, consente infatti di utilizzare in modo ottimale i polmoni, evitando il senso di affanno e affaticamento tipici del malessere.

Mal di montagna, gli studi recenti

Dalle Alpi all’Himalaya, sono stati condotti per 11 anni delle ricerche sul tema, nell’ambito di un progetto chiamato HIGHCARE (HIGH altitude CArdiovascular REsearch) coordinato dal professore Gianfranco Parati dell’università di Milano-Bicocca e direttore del dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Neurologiche e Metaboliche dell’UC di Cardiologia con l’Ospedale S. Luca e l’Istituto Auxologico Italiano di Milano.

Nelle conclusioni degli studi Gianfranco Parati ha dichiarato che

Per la pressione arteriosa, abbiamo dimostrato chiaramente per la prima volta che sale in modo significativo proporzionalmente all’altitudine.

Parati G, Ochoa JE, Torlasco C, Salvi P, Lombardi C, Bilo G. Aging, High Altitude, and Blood Pressure: A Complex Relationship. High Alt Med Biol. 2015 Jun;16(2):97-109.

 

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