Zika virus. Paesi a rischio – Sintomi – Cosa fare

Sono 21 i paesi in cui sta proliferando la zanzara Aedes, responsabile della trasmissione del virus zika. Isolato per la prima volta in Brasile nel 2015, il virus si è diffuso rapidamente in America, ad eccezione di Cile e Canada, paesi in cui la zanzara non è presente. La velocità di diffusione è stata causata dalla deficienza del sistema immunitario contro un virus sconosciuto.

  • Dove. Africa, America, Asia Pacifico. Al momento non è presente in Europa.

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  • Sintomi. Generalmente lievi e simili ad altre infezioni. Può essere scambiato per una semplice influenza: febbre non alta, eruzioni cutanee, congiuntivite, dolori muscolari, mal di testa.
  • Durata. dai 2 ai 7 giorni
  • Cura. Non esiste una profilassi specifica, nè un vaccino. Si consigliano antipiretici riposo, bere molti liquidi a sufficienza. Se i sintomi peggiorano ci si deve rivolgere al medico curante.
  • Diagnosi. La diagnosi si effettua con la PCR (polymerase chain reaction) isolando il virus da un campione di sangue. La diagnosi per sierologia può essere difficile.

Informazioni per i viaggiatori

  • Trasmissione: il virus si trasmette attraverso il morso di una zanzara Aedes aegypti infetta, presente soprattutto nelle regioni tropicali. La stessa zanzara trasmette la dengue, la chikungunya e la febbre gialla.
  • Cosa fare in caso di infezione. Chi presenta sintomi compatibili con la malattia da Zika virus entro le tre settimane dal ritorno dalle zone a rischio, deve rivolgersi al proprio medico indicando le zone del viaggio.
  • Prevenzione:
    • non uscire all’alba e al tramonto
    • usare repellenti
    • indossare abiti di colore chiaro
    • coprire il più possibile il corpo
    • chiudere porte e finestre
    • soggiornare e dormire in camere schermate o climatizzate
    • utilizzare zanzariere, anche durante il giorno
    • evitare i ristagni d’acqua, specie nelle fioriere o nei pneumatici, posti in cui le zanzare possono riprodursi. Le autorità dovrebbero provvedere a disinfestare con insetticidi e larvicidi.
  • Pericoli. E’ altamente sconsigliato alle donne in gravidanza e alle donne che stanno programmando una gravidanza di recarsi nei paesi a rischio contagio. Il virus contratto in gravidanza potrebbe causare microcefalia al bambino.

    Alle donne incinte che rientrano dai paesi a rischio è vivamente consigliato di recarsi dal proprio medico in caso di insorgenza dei sintomi e di sottoporsi ad accertamenti ecografici.

    Durante l’epidemia del 2013 nella Polinesia Francese e quella del 2015 in Brasile, le autorità sanitarie nazionali hanno riferito possibilità di complicazioni neurologiche e autoimmuni.

  • Dati. Finora sono stati registrati 3.893 casi, ma il dato è in aumento. Dal 2014 si è verificato un incremento del 2500% . 150 i casi accertati di microcefalia.

In Brasile, le autorità sanitarie locali hanno osservato un accrescimento di infezioni da virus Zika. Nel nord-est del Brasile sono aumentati i bambini nati con microcefalia. Anche se è ancora in fase di studio la relazione tra microcefalia e virus Zika.

  • Storia. Nel 2007 sono stati segnalati i primi focolai di virus Zika focolai nelle zone del Pacifico. Nel 2013 a Yap e nella Polinesia Francese. Nel 2015 in Brasile e Colombia, in Africa nelle Isole di Capo Verde. In più di 13 paesi del continente americano si sono verificate infezioni virali sporadiche Zika il che indica una rapida espansione geografica del virus.

Fonti e Info:

http://www.who.int/mediacentre/factsheets/zika/en/

http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/zika_virus_infection/pages/index.aspx

http://www.viaggiaresicuri.it

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