Un lasciapassare importante, simbolo di devozione e soprattutto molto più di un semplice ricordo di Roma. Si tratta del testimonium, l’antica “placchetta del pellegrino“, in bronzo o in stagno che i fedeli ottenevano nella capitale della cristianità come prova dell’avvenuto pellegrinaggio e portavano con sè, cucendola sui propri mantelli.
36 x 30 millimetri, di forma rettangolare, con quattro anelli agli angoli e l’effigie dei santi Pietro e Paolo. Il testimonium, il documento con cui, a partire dal primo Giubileo indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300, si comprovava l’avvenuto pellegrinaggio a Roma, garantiva ai loro possessori privilegi come l’assistenza e l’ospitalità nei conventi lungo la via.
A metà tra il distintivo e la medaglia, la placchetta del pellegrino, torna con l’avallo vaticano sulla ribalta sull’eco dell’epoca d’oro dei pellegrinaggi. Rispolverato dopo mille anni, il testimonium ed è stato riportato alla luce, in occasione del Giubileo straordinario, dagli Archivi Vaticani e dalla Biblioteca Apostolica. Sulla base del suo originale, conservato negli Archivi del Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, ne è stata riprodotta la replica fedele e ufficiale e su autorizzazione della Biblioteca apostolica. Anticamente erano realizzati invece, dalle officine specializzate dei “medajari” romani, fabbricanti di medagliette devozionali, nella zona di Via dei Coronari.
Lo scorso 20 gennaio nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Alessandro dei Bergamaschi, Lorena Bianchetti ha presieduto la presentazione della replica fedele del “documento metallico” di cui si era persa memoria, alla presenza del cardinale Raffaele Farina, presidente della Pontificia Commissione e mons. Jean-Louis Brugues, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa,
Fonte: Ansa
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