Maggio, weekend e viaggi per l’estate

Templi, Metaponto

Templi, Metaponto

Maggio è il mese in cui i profumi delle rose e della primavera si espandono, le giornate si allungano a vista d’occhio, la luce inonda l’aria e la voglia di viaggiare aumenta. Sogniamo mete esotiche, il blu del mare, aumenta il desiderio di staccare dal tran tran quotidiano.

E’ il momento per organizzare le vacanze, ma anche per programmare un periodo di relax, un breve weekend, magari di due giorni, alla portata di portafoglio.

Sono nate così le idee di viaggio di questo mese e si sono imposte da sole.

Viaggi lontani.

Le Hawaii, isole meravigliose e impegnative, dove andare almeno una volta nella vita per la forza vitale che emanano.

Un viaggio ai Caraibi nella Repubblica Dominicana, la terra dei pirati, con i suoi 1500 km di sabbia bianca, scoperta e abbandonata da Cristoforo Colombo attratto dagli ori delle civiltà precolombiane.

Una meta insolita, il Sud Africa, quel viaggio da cui si torna arricchiti di diversità, quel viaggio che ci ricarica e un po’ ci cambia, dandoci l’impressione di essere stati via più tempo di quello reale.

Viaggi vicini.

Il trend dell’estate vede posizionarsi come tendenza di viaggio italiana la Norvegia e la Finlandia, il paese dove vive e dove si può incontrare Babbo Natale, tra silenzio, làpponi, isolette e sole di Mezzanotte.

‘Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario’ scriveva Hermanne Hesse e la Norvegia tra balene, orsi polari, aquile reali , vette elevate e isole vicine al circolo polare artico favorisce momenti di silenzio in cui risvegliare lo straordinario che dorme in ognuno di noi.

Weekend, giornate lunghe, temperature perfette, quei due/tre giorni che ci portano fuori, lontano o vicino casa non importa, l’importante è andare.

Così si può prendere il targhetto per Ischia

dove il 18 maggio si festeggia Santa Restituta. Sole, mare, terme, un giro sulle tracce del film di Pieraccioni ‘Il paradiso all’improvviso’, una visita all’antica necropoli greca di Pitechusa e al museo Rizzoli, dove è conservata la poco conosciuta coppa di Nestore, su cui è inciso uno dei più antichi esempi di scrittura alfabetica. E poi pesce, dolci, vino bianco freddo e limoncello.

Con un volo per Catania si arriva a Siracusa

per assistere agli spettacoli del Teatro greco, da fare almeno una volta nella vita, anche se non si è appassionati di teatro. (prenotare in anticipo perché vanno subito in over booking)

La Basilicata

con le sue Venosa, Matera, Policoro, Maratea. Ve la suggeriamo perché crediamo nella forza delle parole e delle immagini per valorizzare i nostri tesori italiani. Famosa ‘solo’ per i sassi di Matera, è una terra che lascia sorpresi per il suo patrimonio artistico, archeologico, il mare pulito e cristallino.

Non poteva mancare Mantova

Capitale della cultura 2016, patria di Virgilio, un’occasione per vedere la Camera degli Sposi restituita al pubblico nel 2015, il Palazzo Ducale, la casa di Rigoletto, il Palazzo Te, fare un giro in barca sui ‘laghi’ e mangiare i ravioli e il tipico dolce, la sbrisolona, annaffiati da lambrusco mantovano.

Il Cilento, patrimonio mondiale dell’umanità, terra di archeologia cultura, mare, cibo.

Tanto da visitare, tanto da fare. Capo Palinuro, Marina di Camerota, Castellabate, salito alla ribalta con il film Benvenuti al Sud. Il sito archeologico di Paestum – per capire un po’ dell’antica Magna Grecia – il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

Terra di miti, di sirene. Pare che le sirene omeriche nuotassero presso l’isoletta di fronte a Punta Licosa, vicino Castellabate, quando Ulisse si fece legare all’albero maestro per non impazzire sedotto dal loro canto mortale.

Si entra in un’atmosfera arcaica, i miti di Palinuro e di Giasone riecheggiano tra le onde del mare e il vento. Palinuro, il nocchiero di Enea, cadde nel mare in tempesta e per tre giorni combattè contro le onde, arrivò a riva stremato, ma salvo. Lo uccisero gli autoctoni nel luogo che prende il suo nome, Capo Palinuro.

L’argonauta Giasone, tornando dalla Colchide col vello d’oro, si fermò alla foce del fiume Sele per i riti propiziatori alla dea HERA, ora santuario da Hera Argiva.

 

 

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