Mete Top e mete Down, come è cambiato il turismo post attentati

 

mondoSono in molti a chiedersi se la raffica di attentati terroristici scatenati contro L’Europa e le altre crisi internazionali abbiano sferrato il colpo mortale al turismo. Ha vinto la strategia del terrore? Stando ai dati pare di no. L’umanità è sempre più cittadina del mondo e non vuole rinunciare a esserlo. La direttrice del Ciset, Mara Manente presentando lo scorso aprile a Venezia i risultati sulle tendenze turistiche, ha confermato che:

Il turismo continua a crescere, nonostante i fattori politici ed economici.

A cui si aggiungono i dati dell’ultimo barometro del turismo mondiale dell’Organizzazione mondiale del turismo (2015), che rileva un +4,4 per cento di viaggiatori internazionali, e i risultati di Trip (modello di previsione turistica di Ciset-Cà Foscari) che stima un buon +5,1 per cento nel movimento turistico internazionale nei primi mesi del 2016. D’altronde i 2 miliardi di turisti internazionali previsti nel 2030 dall’Organizzazione mondiale del turismo, da qualche parte dovranno pure andare.

 

METE DOWN 

Egitto. L’effetto più concreto sortito dal terrorismo internazionale sembra sia stato non quello di annientare il turismo, ma quello di diminuire le destinazioni scelte dai viaggiatori internazionali. Così mete un tempo ambite e tra le più gettonate, sembra stiano scomparendo dai cataloghi delle agenzie di viaggio. È così per l’Egitto, un tempo paradiso dei turisti di tutto il mondo, italiani compresi, che oggi vede alcuni tra i suoi gioielli come le Piramidi di Giza, Luxor e la famosa Sharm-El-Sheikh deserti e quasi abbandonati. Il disastro aereo della compagnia Egyptair, l’allerta terrorismo sempre alta dopo gli attacchi al Consolato del Cairo e alla vicina Tunisia e, in ultimo, il caso di Giulio Regeni (per quanto riguarda la ripercussioni italiane), hanno portato molti turisti ad abbandonare il Paese. A inizio gennaio 2016 le parole del ministro egiziano per il turismo, Hisham Zazou, all’emittente Al-Arabya erano state chiare: 2,2 miliardi di lire egiziane, circa 283 milioni di dollari di perdite al mese dallo scorso novembre. E come se non bastasse, dopo il caso del ragazzo italiano ucciso in circostanze ancora tutte da chiarire, che ha paralizzato i rapporti diplomatici tra i due paesi, l’Associazione italiana turismo responsabile ha sospeso le attività e la programmazione dei viaggi verso l’Egitto finché la verità sul caso non sarà stata accertata. Il prodotto Egitto ormai non vende più.

Tunisia e Libia. E da qui parte la lista dei paesi del Mediterraneo entrati in stato di abbandono turistico (o perlomeno rallentamento) come la Tunisia, colpita dalle stragi sulla spiaggia di Sousse e al Museo del Bardo e La Libia, da tempo in preda ad una guerra civile post Gheddafi che sta letteralmente distruggendo il paese. E tra tentativi di unità nazionale e ricostruzione a rimetterci sono quei tesori che prima del 2011 stavano traghettando il paese libico nel suo timido affaccio all’economia mondiale turistica. La città dell’imperatore Settimio Severo – Leptis Magna – uno dei più bei siti archeologici del Mediterraneo protetto dalla sabbia spinta dal vento del deserto – non può essere ammirato come meriterebbe. Qui nonostante tesori archeologici e storici da far invidia, nessun tour operator si sognerebbe in questo momento di accompagnare turisti internazionali in itinerari culturali.

Resto dell’Africa. E così è anche per buona parte del continente africano, stretto nella morsa delle fazioni fondamentaliste del gruppo Al Shabaab e nel terrore sanitario del rischio Ebola che ha lacerato un’industria dei viaggi forse un po’ di nicchia, ma comunque fiorente. In Kenya, ad esempio, l’ente del Turismo nazionale dal 2014 registra un segno meno negli arrivi internazionali. Oppure Uganda e Congo dove solitamente i tour operatori organizzano meravigliosi safari nella natura sconfinata e incontri ravvicinati con gli ultimi esemplari al mondo di Gorilla e dove la paura di contrarre il virus Marburg, ‘cugino’ di Ebola, ha dato, insieme alle instabilità politiche nella zona dei grandi laghi, un taglio netto alla passione ambientalista dei turisti.

Turchia. Il suo ingresso nell’Unione europea sembrava molto vicino ma le attuali crisi politiche, la svolta autoritaria, la crisi dei migranti, gli attacchi ad Ankara del 2015 e a Istambul accanto alla Moschea Blu (diretti ai turisti), hanno segnato una battuta d’arresto anche per la meravigliosa terra di confine Europa-Asia, la Turchia. Dai fasti di un turismo che per anni ha goduto delle meraviglie racchiuse in questo scrigno di arte e architettura romana, greca, bizantina e ottomana, al recente allontanamento dalla white list della geografia turistica mondiale. L’Istituto nazionale di statistica turco (Tuik) ha rilevato nel primo trimestre 2016 un livello di presenze turistiche in picchiata, a -16,5 per cento su base annua, fino a 4 miliardi di dollari di perdite, con un numero di turisti stranieri sceso in questo lasso di tempo del 10,3 per cento. In primis russi e tedeschi.

In linea di massima quindi, un crollo generalizzato del turismo nel continente africano: del 6 per cento (in Africa) e del 7 per cento (in Nord Africa), almeno secondo le statistiche dell’ultimo barometro del turismo mondiale dell’UNWTO.

Forse non lo ricordiamo, ma tempo fa i cataloghi delle agenzie di viaggio contemplavano anche pacchetti turistici per lo Yemen, l’Iraq, l’Afghanistan. Posti che oggi sarebbero mete impensabili. Tengono invece l’Iran, con i suoi splendidi esempi della civiltà persiana, l’Armenia e il meraviglioso Marocco, ricco di storia e cultura, con le sue Fes, Essouira e Marrakech.

METE TOP

A non deludere in questo up and down dei viaggi, sicuramente il mediterraneo europeo.

L’Europa cammina a testa alta. E se la grandi capitali spaventano un po’, soprattutto dopo i moltissimi colpi sferrati al cuore della Francia con il Bataclan, Tolosa e Mantauban, Bruxelles, tanto da far perdere appeal a Parigi (-17%) a vincere sono molte altre destinazioni del vecchio continente. Le piccole città d’arte ad esempio, come Lisbona e Siviglia. L’ultima simbolo di un paese – la Spagna – che non ne vuole sapere di scendere dal podio europeo di meta preferita. La Grecia in secondo luogo e poi la Puglia, non più tanto ‘new entry’ , si conferma quest’anno come gettonata meta sia del turismo nostrano che di quello oltreoceano. L’assessore al turismo del Comune di Lecce, Loredana Capone, conferma ai microfoni di Radio Onda News che la sua Regione è pronta ad un piano strategico per accogliere nella terra di masserie e trulli i turisti statunitensi, un tempo diretti a Sharm-El-Sheikh, ora pronti a sbarcare nella Terra del sole del mare e del vento, perché nel meraviglioso mediterraneo vogliono restare.

Americhe e Asia. Cresce di un buon +6 per cento, sempre secondo il barometro dell’organizzazione mondiale UNWTO, il turismo verso l’America, Stati Uniti con New York in primis e verso l’Asia, del 4 per cento, tra cui spicca il Giappone, che continua a crescere come nuova destinazione turistica mondiale.

E gli Italiani?

Gli italiani non smentiscono né le statistiche né la loro reputazione di grandi viaggiatori. Lo conferma un’indagine Confturismo realizzata con l’osservatorio Piepoli, che scatta una bella fotografia in cui il popolo italiano viene immortalato amante dell’Italia, tanto che 8 italiani su 10 preferiscono mete domestiche per trascorrere le vacanze, restando fedeli alla rimodulazione delle mete turistiche post attentati. Toscana in primis, ma anche Sardegna, Sicilia e Puglia, con l’ormai sdoganato Salento a farla da padrone. E cosa più importante rilevata dall’indagine è che gli italiani non rinunciano al viaggio e la loro propensione a partire sta crescendo in questi mesi del 2016. I connazionali restano ancorati alla logica che, nonostante il terrorismo, si debba continuare a viaggiare e scoprire luoghi e culture, modificando le destinazioni di arrivo semmai. Oltre all’Italia, amano decisamente la Spagna, isole annesse (Baleari e Canarie), e come mete extre-europee spiccano gli Stati Uniti con New York, e Il Giappone che, come riportato in un precedente articolo da TgTourism è letteralmente esploso nelle scelte di viaggio. Interessante da notare il Marocco come new entry nei desideri di viaggio italiani.

Fonti: Ciset, Confturismo, Istituto Piepoli, Kenya Tourist Board, ministero del turismo Egitto, Viaggiare sicuri, Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO), Ansa.

 

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