Non solo bronzi. Riapre il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

 

Dopo un sonno lungo quattro anni, adagiati su basi di carbonio in un laboratorio-vetrina all’interno di Palazzo Campanella, i bronzi di Riace sono tornati in posizione eretta, questa volta su placche antisismiche, in quella che senza difficoltà può essere definita “la sala più importante al mondo per i bronzi”. Oltre a ospitare i due celeberrimi, infatti, contiene anche due preziose e ancora più antiche teste, risalenti al periodo classico. il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è più bello che mai dopo il restauro, costato non poca fatica e denaro oltre alla vicenda delle tangenti sulle opere di riqualificazione. Finalmente, dal 30 aprile scorso, il museo è tornato in attività e dalla sua riapertura le visite continuano a crescere, premiando gli sforzi di chi ha creduto nel progetto nonostante le lungaggini d’attuazione.

Trattandosi di un edificio piacentiniano, risalente al ’32, è stato necessario apportare modifiche sostanziali alla struttura, per uguagliarla agli standard dei grandi musei internazionali. Quello di Reggio Calabria è stato il primo museo archeologico in Italia e rientra tra le 20 pinacoteche più importanti al mondo, ospitando moltissimi reperti della Magna Grecia. Oltre ai bronzi, c’è anche il noto kouros di marmo, risalente al IV-V sec. a.C., sobrio nella veduta frontale, plastico in quella dorsale, sulla cui immagine si è imbattuto almeno una volta chiunque abbia aperto un libro di storia dell’arte greca.

La Magna Grecia è considerata dai calabresi stessi il periodo più ridente di questa antica terra, sulla quale sono stati rinvenuti oggetti risalenti a 65.000 anni fa. I reperti più antichi del museo, infatti, sono i choppers unifacciali ovvero ciottoli preistorici scheggiati su una sola faccia. Procedendo in ordine cronologico, vi sono sale dedicate al neolitico, all’età del bronzo, alla protostoria, fino ad arrivare alle metropoli della Magna Grecia, come Laos o Rhegion (l’attuale Reggio Calabria). In coincidenza con le opere di ristrutturazione, sono stati curati i templi, gli ex voto, i santuari, le offerte, così come i reperti provenienti dalle necropoli, per offrire un percorso a cerchi concentrici che va dal piano più alto del museo fino al pian terreno. “L’idea è di sfogliarlo come un libro, scendendo da sopra a sotto” – spiega Giacomo Maria Oliva, della soprintendenza. Così, il pian terreno è dedicato alla città di Reggio: da prima della fondazione della colonia, passando per la città greca, poi romana-repubblicana e infine romana-imperiale.

L’ultimo step è proprio la sala dei bronzi, ciliegina di una torta già abbondantemente ripiena di storia e di arte millenaria.

 

Fonti:

Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria

Orari e giorni apertura: aperto al pubblico dalle ore 9:00 alle 20:00, l’ultimo ingresso alle ore 19:30, da martedì a domenica, chiuso il lunedì.

Prezzo  biglietto: intero 8,00 – ridotto 5,00. Mercoledì: intero 6,00 – ridotto 4,00

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