Peregrino del mare, se da lungi tra i flutti vedi brillar il fuoco dell’Etna i lini tutti, spalanca al vento e corri! Quivi è eterno riso: approda a queste spiagge, è questo il Paradiso! (Ettore Romagnoli)
E’ successo in Sicilia, una delle regioni più belle d’Italia, ricche di natura, cultura e storia. Bruciati 5.626 ettari di superficie, di cui circa 2.000 di macchia mediterranea, in una serie di incendi dolosi scoppiati nelle scorse settimane.
Un’inchiesta è stata aperta dalla procura di Termini Imerese, contro ignoti, ma con una sola certezza: il danno incalcolabile al patrimonio. Rosario Crocetta Presidente della Regione ha parlato di “piromani sociali” che hanno operato un “disegno politico preciso, affaristico e criminale mafioso”. E mentre i riflettori sugli incendi divampati, che in 48 ore hanno mandato in fumo mezza regione con 800 roghi, si stanno piano piano spegnendo, gli strascichi rimangono nel Palermitano, nel messinese, nel trapanese e nel ragusano.
Avvolte dal fuoco splendide località turistiche come Pantelleria, l’oasi verde con i pini marittimi e di Aleppo, i lecci e i sentieri che si perdono nella meravigliosa macchia mediterranea; Cefalù, la piccola e pittoresca cittadina di mare a 40 km da Palermo; e poi Rekele, Sibà, Fossa del russo, Balata dei Turchi, Monte Ghibele. Interi pezzi di territorio siciliano.
“Non è possibile che tutta la Sicilia prenda fuoco per caso nello stesso momento” aveva dichiarato giorno fa Giuseppe Antoci, presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi, l’uomo scampato all’attentato mafioso di poco più di un mese fa.
Ferita da problemi sociali che, forse più che del sud, sono nazionali, la bellezza naturale, storica, archeologica e culturale della Sicilia è talmente grande da sovrastare forse tutto ciò. Se, come si dice ‘la bellezza salverà il mondo’, c’è ancora speranza.
Così aziende e privati lanciano campagne per ripristinare gli ettari di macchia mediterranea bruciata: la raccolta fondi #AcchianataVerde, per riportare il verde sui luoghi danneggiati, ad esempio. Così, partendo da Monte Pellegrino, ogni cittadino può donare una pianta. Oppure a Santo Stefano di Camastra, nel messinese, dove alberi d’alto fusto sono stati piantati, donati da un istituto di credito.
E anche il turismo sembra non risentirne: “ci hanno chiamato molti turisti preoccupati ma, per fortuna, non ci sono stati casi di disdetta”, ha affermato Angela Siragusa, assessore al Turismo di Pantelleria. E la Sicilia rientra anche tra le mete più gettonate, insieme alla Spagna, per l’estate 2016 secondo un’indagine E-dreams.
Probabilmente i turisti, italiani e internazionali, non vogliono rinunciare al piacere delle bellezze isolane. E di meraviglie naturali, in estate ce ne sono a iosa, soprattutto parlando di isole e spiagge.
Ecco le spiagge più belle della Sicilia:
Intanto la regione brilla per bellezza e qualità delle sue acque e spiagge, al punto da avere una new entry nella classifica delle Bandiere Blu 2016, il riconoscimento internazionale della Foundation for Enviromental Education. La nuova entrata e Marina di Ragusa e si aggiunge alle già corroborate Tusa, Lipari, Ispica, Pozzallo e Menfi.
Ci sono poi gioielli del mare siciliano da non perdere assolutamente, se si è in vacanza sull’Isola:
Marina di Ragusa: cominciamo da lei, la nuova di casa siciliana “Bandiera Blu 2016”, chiamata anticamente “Mazzarelli”. Con i suoi lidi di sabbia dorata e finissima che costeggiano la Sicilia sud-orientale (Val di Noto), i suoi servizi e le attrezzature, la qualità delle acque, la rendono una tra le più gettonate.
San Vito lo Capo: nel trapenese. Piccolo paesino incantato, con le sue spiagge, il mare incantevole, i paesaggi, incastonato tra le due riserve, dello Zingaro e del Monte Cofano. Un piccolo paradiso caraibico in terra nostrana. In particolare Bue Marino è la spiaggia che si era aggiudicata il titolo di regina delle spiagge italiane 2015 nel concorso web lanciato da Legambiente.
Spiaggia dei Conigli: qui siamo a Lampedusa, nella parte sud-ovest e, per una volta, non la ricordiamo solo per la tragedia degli sbarchi e delle vite perse in mare, ma per la meraviglia naturale che nasconde. Gli utenti di Tripadvisor l’hanno eletta spiaggia più bella del mondo. Scenario da sogno, natura incantata, una sensazionale fauna marina, tra cui le stupende tartarughe caretta caretta che qui nidificano ogni anno, e sfumature azzurrine che rendono le sue acque incantevoli, ne fanno una meta imperdibile per l’estate 2016.
Scopello: torniamo a Trapani, non lontano da San Vito lo Capo, per perderci tra antichi e possenti faraglioni, mare cristallino e un’antica tonnara, attiva fino a qualche anno fa per la pesca dei tonni, oggi vero e proprio museo del mare. A pochi chilometri ci sono l’archeologica Segesta con il tempio, la Riserva dello Zingaro e San Vito. Mare e cultura si intrecciano in questa meraviglia siciliana.
Scala dei Turchi: destinata a far parlare di sé per la sua meritata nomination a Patrimonio dell’Umanità Unesco, questa bianca parete rocciosa in marna (roccia sedimentaria) a picco sul mare, lungo la Costa tra Realmonte e Porto Empedocle, si trova in provincia di Agrigento ed è un vero spettacolo della natura. Il suo nome deriva dalle storiche incursioni piratesche dei saraceni, pirati turchi che qui trovavano riparo. Famosa non solo per il suo colore bianco accecante e le sue forme, ma anche per essere uno dei luoghi del celebre Commissario Montalbano.
Favignana: la grande ‘farfalla sul mare’ così venne definito negli anni 70, dal pittore Salvatore Fiume, il capoluogo e isola principale delle Egadi, in quella meravigliosa famiglia naturale di cui sono parte anche Levanzo e Marettimo. Acque limpide e trasparenti, spiagge con sabbia fine e dorata, come Cala Azzurra, calette di sabbia e ciottoli, come Punta Lunga. Imperdibili anche la grotte marine, che possono essere raggiunte in barca, come la Grotta dei Sospiri.
Fonti: Ansa Sicilia, Touring club italiano, Legambiente, Tripadvisor, Visit Sicily Tavel, BandieraBlu.org
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