Whale Watching, i 10 migliori avvistamenti di balene al mondo

Gli animali ci aiutano a ristabilire quell’immediato contatto con la sapiente realtà della natura che è andato perduto per l’uomo civilizzato

Konrad Lorenz

 

Esistono luoghi sparsi per il mondo dove ammirare la maestosità delle balene nel loro ambiente naturale senza disturbarle.

Le balene, come quasi tutti i cetacei sono animali migratori che percorrono lunghissime distanze per alimentarsi e riprodursi, e proprio grazie a queste spettacolari migrazioni abbiamo la possibilità di avvistarle in numerose parti del mondo.

L’attività di avvistamento delle balene prende il nome di “whale watching” e i centri che organizzano escursioni in barca per tale pratica sono numerosissimi.

In alcune zone però, come ad esempio in Sudafrica e Australia si ha la fortuna di praticare whale watching anche da terra.


Ecco un elenco delle migliori destinazioni al mondo per l’avvistamento delle balene:

 

Isole Lofoten in Norvegia

Tra ottobre e gennaio le Isole Lofoten in Norvegia rappresentano il luogo ideale dove ammirare l’arrivo delle balene.

All’interno dell’Andfjord a est di Andenes, tra fine novembre e inizio dicembre c’è l’arrivo delle aringhe e i cetacei le seguono a ruota, avvicinandosi fino a circa sei miglia dalla costa per nutrirsi di esse.

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Azzorre in Portogallo

Le Azzorre sono uno dei più importanti “santuari” di balene al mondo.

Tra specie residenti e migratorie è possibile ammirare 24 specie diverse di balene, circa un terzo delle specie esistenti al mondo.

Questo è anche uno dei pochi posti dove è possibile avvistare la più grande delle balene, la balenottera azzurra.

Il periodo migliore per l’avvistamento dei cetacei in questa zona è tra aprile e settembre.

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Húsavík in Islanda

In Islanda Húsavík è considerata la capitale del whale watching, poiché la baia, con acque profonde esposte a correnti, abbondanza di cibo e zone riparate dalle tempeste offre condizioni ideali per la vita delle balene e dei cetacei in generale.

Qui i visitatori possono anche fare whale watching su antiche imbarcazioni da pesca restaurate.

La cittadina è inoltre sede del Whale Museum.

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Fiume San Lorenzo in Canada

Nella zona vicino al Quebec, sulla riva nord del fiume San Lorenzo, ci sono talmente tanti cetacei che l’area prende anche il nome di “Routes de Baleines” ossia “Strada delle balene”.

Qui si possono ammirare numerose specie di balena tra cui:

la balenottera minore, la megattera, la balena nordatlantica e la balena bianca.

Il fiume di San Lorenzo è inoltre uno dei pochi luoghi in cui si avvistare la rarissima balenottera azzurra.

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California negli Stati Uniti

Ogni anno da novembre ad aprile le balene grigie della California compiono il loro viaggio migratorio verso sud, e nel tratto di mare che separa la penisola statunitense dal Messico, Mare di Cortez, è possibile avvistarne a volontà sia di questa specie che della specie delle megattere.

Inoltre, nei tratti di mare tra Point Reyes e Santa Barbara in estate e in autunno le balenottere azzurre e le megattere attraversano regolarmente la regione.

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Alaska negli Stati Uniti

Dopo essere partite dalle acque calde della California le balene grigie si dirigono nuovamente al nord, in Alaska per trascorrere l’estate.

Si stima che siamo circa 20.000 le balene che durante la migrazione raggiungono le acque del Canale di Chatham e Port Adolphus, all’interno del bellissimo Glacier Bay National Park.

Numerosi sono i punti in cui è possibile assistere a questo spettacolo entusiasmante.

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Isole Australi in Polinesia

Tra luglio e ottobre un gran numero di balene si riuniscono a Tahiti prima di migrare verso il Polo Sud.

Qui si può assistere allo spettacolo dei grandi cetacei che si avvicinano all’arcipelago australe per dare alla luce i propri cuccioli prima di partire per il loro lungo viaggio.

Le isole di Tahiti sono state dichiarate Santuario dei mammiferi marini e nel rispetto di queste creature viventi hanno promosso una moratoria sulla caccia alla balena dal 1986.

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Baia de Hervey in Australia

Tra maggio e novembre si possono avvistare i maestosi cetacei da più punti lungo la costa australiana, in particolare ad Hervey Bay, nel Queensland, che fornisce le condizioni perfette di migrazione per le balene australi.

La specie predominante in Australia è la megattera, e grazie alla presenza della “nursery” di Warrnambool è possibile assistere ai rituali di riproduzione e alla nascita dei cuccioli di balenotteri.

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Kaikoura in Nuova Zelanda

Uno dei luoghi più conosciuti per l’avvistamento delle balene si trova al sud della Nuova Zelanda, a Kaikoura.

Il clima dei profondi fondali, dove correnti calde e fredde si mescolano tra loro e le sostanze nutritive abbondano, attira un gran numero di cetacei.

Il periodo in cui è più facile fare avvistare le balene è tra ottobre e agosto.

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Hermanus in Sudafrica

Hermanus in Sudafrica è talmente rinomata per il whale watching che ogni anno viene organizzato anche un festival in onore dei cetacei, il Whale Festival.

Tanto è alto il numero di specie dei mammiferi marini nella zona, che una vera e propria “via della balena” si estende da Città del Capo fino a Durban, per più di 1600 km.

Il periodo migliore in Sudafrica per l’avvistamento delle balene è tra giugno e novembre.

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IL VIAGGIO SENZA RITORNO DELLE BALENE
E LA STRAGE AMBIENTALE DELL’UOMO

Non tutte le balene riescono però nel loro viaggio migratorio e alcune non ce la fanno a sopravvivere.

Questo è quello che è successo quest’anno a 29 balene morte nel Mare del Nord e finite spiaggiate sulle coste di Inghilterra, Olanda e Germania.

Il team di biologi che ha analizzato i corpi delle 13 balene spiaggiate in Germania ha riscontrato la causa della morte nell’arresto cardiaco dovuto a un errato passaggio in mari poco profondi durante la caccia dei cetacei ai calamari giganti.

Dalle stesse analisi post-mortem è stato rilevato anche un altro dato interessante:

lo stomaco di 4 di queste balene era pieno di rifiuti di plastica e pezzi di motore.

Nonostante in questo caso non siano stati i rifiuti ingeriti la causa diretta della morte, le analisi mostrano un dato allarmante che ci rende ancora più consapevoli dei danni che l’uomo, data la sua negligenza, sta provocando all’ambiente.

I nostri mari sono ormai pieni di pezzi di plastica che non si decompongono e causano danni, inquinamento e morte di tante specie animali per ingestione o intrappolamento.

Oltre all’inquinamento degli oceani anche le reti da pesca e la caccia alle balene, altro inutile passatempo dell’uomo ai danni dell’ambiente, sono cause di morti frequenti di questi meravigliosi esemplari.

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