Weekend a Siviglia, crocevia di culture: tra pittoreschi quartieri, piazze e buon cibo

 

A Siviglia non s’invecchia. È una città in cui si sfuma la vita in un sorriso continuo, senz’altro pensiero che di godersi il bel cielo, le belle casine, i giardinetti voluttuosi. (Edmondo De Amicis)

Cuore pulsante dell’Andalusia più verace, Siviglia è un crocevia di culture che nei secoli l’hanno dominata e resa quello che oggi vediamo. È un incrocio tra Europa, America e Africa. Contaminata da due principali anime: quella moresca e quella cristiana che ci restituiscono oggi una città ospitale, energica, vivacemente ispanica, bagnata dal fiume Guadalquivir e contornata da caratteristiche stradine, vicoli e quartieri poggiati su monumenti, chiese, piazze ed edifici di una fascino senza tempo.

DA VEDERE

QUARTIERI E PIAZZE

C’è tutto il fermento della Spagna nei quartieri di Siviglia, dove la vita scorre con ritmi a volte lenti a volte frenetici, a seconda delle ore del giorno, nel segno del divertimento, flamenco, tapas e odori andalusi. Da l’Arenal al’Alameda fino a Macarena e ai due quartieri più caratteristici della città: il Barrio de Santa Cruz e Triana.

Santa Cruz

L’antico quartiere ebraico nel cuore di Siviglia. Chiamato Juderia nel Medioevo. Colorato, suggestivo, originale e contornato da piazzette, vicoli e case a dir poco pittoresche con giardini, piante e aranci a profumare il tutto. Qui si incontrano alcuni tra i monumenti più belli da visitare tra una siesta a l’altra in qualche bar di quartiere: la cattedrale con la celebre torre Giralda, l’Alcazar (Palazzo Reale) e l’Archivio delle Indie. Deliziosa da ammirare Plaza de Dona Elvira, tra le più tipiche del quartiere con panchine piastrellate e una fontanella in pietra circondata da aranci.

E poi Triada

Il quartiere legato più di tutti alla storia romana della città andalusa, quella incentrata sulla fondazione ad opera di Traiano. Si apre sulla riva sinistra del fiume Guadalquivir che bagna Siviglia e rimane legato alla città grazie al ponte Isabel II. Qui la Siviglia antica e quella moderna si sposano, sempre qui una volta vivevano marinai, ceramisti e operai, oltre che ballerini di flamenco, industriali e toreri. Si possono ancora visitare centri di ceramiche, come il Centro Ceramica Triana, dove su due piani prende vita un progetto turistico legato alla storia della tradizione ceramista sevillana, con esposizioni temporanee, una permanente e un centro di documentazione.

Nei paraggi, alla fine del ponte Isabel II da vedere anche il famoso Mercato coperto de Triana. Molto più di un semplice mercato alimentare, perché sotto di esso sono conservati i resti della civiltà araba e romana come il Castello di San Jorge, spazio museale di interesse archeologico che fu sede della brutale stagione della Santa Inquisizione a Siviglia. Da non perdere poi la Chiesa de Santa Ana.

Plaza de Espana

Una delle piazze centrali più importanti della città. Costruita nel Parque de Maria Luisa da Aníbal González e inaugurata nel 1929 in occasione dell’Expo Iberoamericana, è un tripudio di architettura andalusa realizzata con ceramiche e mattoni tipici della regione, una forma a “U” di diametro 170 metri a raffigurare un ideale abbraccio alle colonie ibero-americane. La sua grandezza di 500 mila metri quadrati è circondata da due torri, una fontana al centro, un piccolo canale attraversato da 4 ponti, che richiama Venezia e una fila di panchine ricoperte da piastrelle, che rappresentano tutte le province spagnole.

Curiosità: questa piazza è stata scelta come scenario per diverse superproduzioni cinematografiche, come “L’attacco dei cloni” della saga di Star Wars, dove fu trasformata nel pianeta Naboo, o “Lawrence d’Arabia”, nel quale diventò il quartier generale dell’Esercito Britannico al Cairo.

CHIESE E MONUMENTI

Siviglia pullula di bellissime chiese e di altrettanti stupendi siti e monumenti, ognuno rappresentativo dei fasti delle civiltà che li hanno edificati.

La Cattedrale primo fra tutti.

Guardarla mette i brividi tanto è immensa. A chiederlo a un sevillano è la chiesa più grande del mondo, in realtà è ‘solo’ la terza più grande, dopo San Pietro in Vaticano e St. Paul a Londra.

Ben 60 pilastri sostengono le 68 volte di nervatura, all’interno più di 30 cappelle in aggiunta ad altri spazi come la Sala degli Ornamenti, la Sala Capitolare, la Sacrestia maggiore e quella dei Calici, in più diversi altari. Con la sua incredibile architettura è stata eretta in onore della Vergine Maria nel 15° secolo, sulle fondamenta di un tempio religioso più vecchio – la Moschea degli Almohadi – di cui rimane oggi solo l’antico minareto, l’antica torre campanaria Giralda, alta 96 metri e specchio fedele degli Almohadi, nemici del lusso e amanti di rigidità religiosa e semplicità. Una pianta a 5 navate con cappelle, realizzata in pietra, in piena rottura con la tradizione dei mattoni. Non solo architetture però. Anche opere d’arte con scultori come Mercadante, Fancelli o Montañés e pittori come Campaña, Zurbarán e Goya. E poi l’organo, le vetrate, i gioielli, le ceramiche, gli ornamenti sacri. Davvero maestosa e impressionante!

Cappella del Carmen

Piccola, ma davvero pittoresca situata alla fine del Ponte Isabel II, in zona Triada. Fu costruita nel 1928 dallo stesso architetto artefice di Plaza di Espana – Aníbal González – con mattoni e ceramica di Triana. La cappella e il Campanile ottagonale compongono il monumento conosciuto come ‘El Mechero’ (l’accendino). Vale certamente una rapida visita.

Chiesa de Santa Ana

Una delle chiese della vecchia Siviglia, nel quartiere Triana, fatta costruire nel 1280 da Alfonso X il Saggio a compimento della promessa fatta alla Vergine e a sua madre, Santa Ana, dopo la guarigione da una grave malattia agli occhi. Spicca la torre e l’innesto di stili mudéjar (al piano inferiore) e barocco (nel campanile) decorato con piastrelle blu.

Torre dell’Oro

L’ultimo grande monumento che i musulmani lasciarono alla città. Eretta nel 1220 per volere del Califfo Almohade. Con i suoi 12 lati e i 36 metri d’altezza, era utilizzata come torre di vedetta per la difesa della città. Parte della cinta muraria sulle rive del fiume, la torre fungeva da deposito per i tesori che i conquistadores portavano dal Nuovo Mondo. Oggi la torre, restaurata, ospita il Museo della Marina di Siviglia.

Casa de Pilato

Uno dei massimi esempi di architettura palazzesca del 16° secolo andaluso, misto di stile rinascimentale e mudéjar. Un portale di marmo che richiama al rinascimento dà l’accesso al palazzo e accompagna su un classico patio andaluso con archi irregolari e decorati con esuberanti stucchi mudéjar. Iniziato da Pedro Enríquez, sindaco dell’ Andalusia, e sua moglie Catalina de Ribera, fu completato dal figlio, Fadrique Enríquez de Ribera, che amplió il palazzo fino alla sua morte nel 1539. E’ a causa di un suo pellegrinaggio a Gerusalemme nel 1519 che l’edificio porta il nome di Pilato. Al ritorno infatti Fadrique stabilì che la distanza tra la sua casa e la chiesa di Croce del Campo era identica a quella tra l’abitazione di Ponzio Pilato e il luogo del calvario, stabilendo una sorta di via crucis andalusa.

MUSEI

Antiquarium.

Serve un po’ di immaginazione per pensare a un museo archeologico in un luogo moderno, parte di un progetto di riqualificazione e sviluppo urbano di un’area dove prima si ergeva un mercato cittadino demolito negli anni ’70. Eppure è così. L’Antiquarium vive nel sottosuolo dell’edificio Metropol Parsol, opera di un architetto tedesco e nato con lo scopo di riqualificare Plaza de la Encarnacion. Durante gli scavi fu rinvenuto, a più di 5 metri di profondità, un patrimonio tra i più importanti dei fasti romani in terra andalusa. Resti datati tra il 1° e il 6° secolo del periodo romano tra cui: mosaici di una casa romana, la Casa della Ninfa, la casa di Bacco e un murale di 3 metri. E poi ancora il mosaico della medusa all’interno della casa della Colonna e l’Hospitium dei delfini. Una seconda parte del museo rivela poi l’epoca di al-Andalus (secoli XII-XIII), dove spicca una casa islamica almohade. Un progetto affidato all’architetto Felipe Palomino che ha ideato una diversa percezione del classico sito sotterraneo, concependo il sito museale come un luogo sottomarino, da esplorare avvicinandosi man mano a uno spazio che sembra sconfinato.

Archivio delle Indie.

Ben 43 mila fascicoli, circa 80 milioni di pagine e 8 mila mappe e disegni provenienti dagli organi che amministravano le colonie. È questo l’immenso patrimonio dell’archivio fatto costruire nel 1785 da Carlo III nella Casa Lonja de Mercaderes e dichiarato nel 1987 Patrimonio dell’umanità Unesco, assieme alla Cattedrale e al Real Alcazar. Un edificio isolato a pianta quadrata con un patio centrale in pietra, edificato su due piani in cui si alternano pietra e mattoni rossi.

Real Alcazar

Con i suoi palazzi e giardini è uno dei monumenti più suggestivi dell’architettura spagnola, in un misto di decorazioni e stili che incantano l’occhio e l’anima di chi li visita. Dall’islamico al neoclassico è un tripudio di bellezza. È il palazzo reale, residenza di Califfi e Re di Siviglia. In origine forte dei mori ha subito diverse modifiche e ampliamenti. La prima costruzione, quella più antica, risale al X secolo, per poi divenire nel XII secolo residenza della dinastia Almohade e, dopo la conquista cristiana di Siviglia, di re Ferdinando III e altri sovrani cattolici, tra cui Pedro il Crudele.

È questo avvicendarsi di influenze e stili che omaggia l’Alcazar di un fascino unico. Al suo interno due cortili, il Las Doncellas dove si svolgeva la vita ufficiale e quello di Las Munecas, fulcro della vita privata. Il cortile del nucleo originale – il Patio del Leone – regna nella parte ovest dell’edificio, con accanto gli stupendi stucchi in stile mudejar della Sala de Justicia del XIV secolo. E poi il Patio del Yeso, ricostruito nel corso dell’800 e la stupenda Puerta del Leon, araba con un leone incoronato. Stucchi e piastrelle decorano anche il bellissimo Salone degli Ambasciatori a cui si accede attraverso una scala cinquecentesca. All’interno dell’Alcazar anche il Palacio de Don Pedro, la più grande opera in stile arabo-iberico del 1360, dove spicca il Patio de la Monteria, costruito negli anni ’60 del ‘300 per ordine di re Pedro I, in cui si fondano elementi cattolici e almohadi, con una superba facciata fiancheggiata da archi ciechi e decorazioni. Tutto questo è solo una parte delle meraviglie conservate all’Alcazar. Decisamente da non perdere.

COSA MANGIARE

Inutile dirlo, Siviglia è la classica città spagnola. E in quanto tale ha le sue rigide, seppure ottime, certezze culinarie: birra, tapas, calamari, baccalà, prosciutto crudo, Tortillas e Gazpacho.

Il paradiso delle Tapas: piccoli assaggi di diverse pietanze, solitamente accompagnati da ottima e fresca birra, si chiamano tapas perché piccole porzioni e sono caratteristiche proprio dell’Andalusia, di cui Siviglia è meritata Capitale. Per mangiarle i quartieri ideali sono Triana e La Macarena.

Squisiti piatti di tradizione serviti nei bar, ristorantini e taverne sono il Jamon, prosciutto crudo servito a scaglie tagliate a mano nel piatto. La provincia di Siviglia ha una propria area di produzione, con una straordinaria qualità di prosciutto iberico. Sulle tavole spagnole non può mancare poi il famoso Gazpacho, zuppa di pomodori, cetrioli, peperoni e aglio servita fredda. O la Pavia de Bacalao, frittelle di baccalà impanato e fritto (l’Andalusia e Siviglia hanno una grande tradizione culinaria di pesce). Anche i calamari e i gamberi (Gambas e calamares) sono serviti a Siviglia, in piena tradizione di mare. Passando alla carne si può assaggiare la Cola de Toro (coda di toro) cotta a modi stufato o la carne di maiale. C’è poi l’Arroz, risotto con diversi prodotti tra cui pesce, carne o verdure.

DOVE DORMIRE

Per gli amanti del lusso:

Hotel Alfonso XIII, fondato nel 1929 è considerato uno dei più prestigiosi in Spagna e nel mondo. Situato nel quartiere Santa Cruz, nel cuore di Siviglia, accanto al Real Alcazar e alla Cattedrale.

Con 4 stelle sempre nel Barrio Santa Cruz:

Hotel Casa del Poeta, splendido boutique hotel di classe, ricavato da un convento.

Nella categoria 3 stelle, ma senza rinunciare a classe ed eleganza:

Hotel Monte Triana, situato nel celebre quartiere Triana, a circa 20 minuti a piedi dal centro.

UTILITY TRASPORTI

Siviglia è la città ideale per passeggiare e pedalare alla scoperta di un centro storico in gran parte pedonale.

La città è comunque servita da mezzi di trasporto:
Autobus: Trasporti Urbani di Siviglia http://www.tussam.es/

Metropolitana: funziona dalle 6.30 alle 23.00 da lunedì a giovedì, il venerdì e i prefestivi dalle 6.30 alle 2.00, il sabato dalle 7.30 alle 2.00 e la domenica e i festivi dalle 7.30 alle 23.00.
Maggiori informazioni: http://www.metro-sevilla.es/es

Taxi: Maggiori informazioni: http://www.radiotaxidesevilla.es/

 

Fonti: Visit Sevilla; Spain.info

 

Potrebbe interessarti anche:

Plaza Mayor Weekend a Madrid: tra arte, tapas e relax
Arroz a la marinera Cultura e tradizione: cosa mangiare a Ibiza
Barcellona Catalogna
Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.