5 mete italiane alternative ai classici “highlights” delle guide turistiche

Qualsiasi altra informazione disponibile sul mercato non potrà mai sostituire l’esperienza diretta, unica, irripetibile che il viaggio comporta

Christian Carosi

 

Quando partiamo per un viaggio solitamente ci affidiamo alle guide turistiche che ci propongono gli highlights del posto, ovvero quelle mete “obbligate” dove impera il turismo di massa.

Luoghi stupendi da non lasciarsi sfuggire ma spesso per pigrizia, fretta o mancanza di informazione non ci guardiamo neanche attorno rischiando così di perderci mete altrettanto affascinanti ma non segnalate sulle classiche guide turistiche.

Eccovi dunque 5 luoghi meravigliosi che se vi trovate a Roma, Napoli, Milano, Catania o in Chianti non potrete fare a meno di visitare:

 

La Meridiana di Augusto, Roma.

La Meridiana di Augusto fu l’orologio solare più grande dell’antichità, simbolo della pax augustea, della potenza e dello splendore della Città Eterna, con cui l’Imperatore Augusto celebrò la vittoria dell’Impero Romano su Gallia e Spagna.

Una meridiana di dimensioni ineguagliabili:

base in travertino di 160×75 metri di grandezza, ore incise in bronzo e per un’asse un monolitico obelisco in granito rosso che fece arrivare dall’Egitto grazie ad un viaggio di ben due anni.

Purtroppo, a causa dei calcoli errati del suo progettista Facundus Novus che prese a modello la meridiana di Alessandria non prendendo però in considerazione la differente inclinazione del sole a Roma rispetto all’Egitto, la meridiana non funzionava e alla morte di Augusto venne dimenticata.

L’obelisco, smantellato e spezzato venne ricostruito solo nel Settecento a Piazza Montecitorio, dove ancora si trova, e la Meridiana venne ricoperta di case.

I resti della Meridiana si trovano infatti nelle cantine di un palazzo malridotto di Via Campo Marzio 38, a due passi dal Parlamento.

 

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Il Teatro sotto il Letto, Napoli.

In Vico Cinquesanti, la botola sotto alla branda nel “vascio” del signor Vittorio portava al proscenio del teatro più amato da Nerone dove, come raccontano Tacito e Svetonio, lo stesso imperatore si cimentava in odi ed esibizioni canore scritte da lui e che il pubblico era costretto ad applaudire.

Si narra che addirittura le scosse di un terremoto non riuscirono a fermare l’esibizione dell’imperatore, poiché gli spettatori preferirono affrontare l’ira di Madre Natura piuttosto che quella di Nerone.

Ancora oggi si trovano i resti della semicircolare “summa cavea”, mentre il back-stage con i camerini per gli attori e i corridoi di accesso al palcoscenico sono ancora sotto il “vascio” del signor Vittorio che ormai non è più proprietario della monocamera ma in cui ha voluto lasciare i suoi vecchi mobili, letto e botola compresi.

 

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La Sala del Re, Milano.

Al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano si trova la sala d’aspetto reale progettata dall’architetto Stacchini, dove re Vittorio Emanuele poteva attendere separatamente dai suoi sudditi il proprio convoglio.

Il salone segreto è rimasto tutt’ora intatto con i suoi vecchi marmi e arredi, dipinti allegorici, maioliche, colonne, lesene, stucchi di cavalieri e arcieri e addirittura una fontana da interni in nicchia rivestita di mosaico grigio; oltre a qualche aquila fascista aggiunta da un Mussolini appena giunto al potere.

Ma il pezzo forte si nasconde negli elegantissimi bagni dove è stato installato un falso specchio che nascondeva l’accesso ad un passaggio segreto per un’eventuale fuga del Sovrano che, non essendo mai stato usato da nessuno della dinastia dei Savoia, è stato scoperto solo recentemente.

 

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Palazzo Biscari, Catania.

Omaggiato dai ricordi del “Viaggio in Italia” di Goethe in passato e scelto oggi come location per il video “Violet Hill” dei Coldplay, Palazzo Biscari rimane uno tra i più sontuosi tra i palazzi del Sud Italia.

Dimora di Ignazio Paternò Castello, V principe di Biscari, vede al suo interno settecento stanze, una decorazione rococò a stucco bianco su fondo scuro che genera corpi androgini, cariatidi, simboli di fertilità, sincretismi vari e il motivo di fondo:

la spuma del mare che si addensa sulla facciata e trionfa come un onda nella grande scala.

Purtroppo durante la seconda guerra mondiale gli inglesi usarono il salone delle feste del Palazzo come campo da tennis indoor lasciando sul pavimento in maiolica i segni tracciati in maniera indelebile dagli sportivi britannici.

 

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Il Castello di Ama, Chianti.

Situato nel cuore del Chianti Classico sorge il Castello di Ama, un’azienda tra le più famose nel panorama mondiale dei vini d’eccellenza.

Un museo d’arte a cielo aperto poiché dal 1999 fino al 2014 sono stati ospitati artisti che hanno lasciato opere d’arte come ringraziamento.

E fu così che Pascale Martin Tayou colorò le pietre dei viottoli del borgo costruendo il suo “Chemin du Bonheur”, Kapoor scavò un pozzo di luce rossa nell’antica cappella sconsacrata, i coniugi Kabakov che fra i vitigni hanno messo in scena un santo desco con arcangeli dalle grandi ali bianche che possiamo ammirare solo da lontano grazie a un cannocchiale piazzato nel cortile della casa padronale.
E così tanti altri:

da Pistoletto a Buren, da Paolini a Geers, da  Zhen a Garaicoa, da Iglesias a Solakov, da Bourgeois a Sugimoto.

Un connubio perfetto tra visita guidata alle opere d’arte e tour enogastronomico con degustazione di vini.

 

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Fonti:

060608.it
www.napolisotterranea.org
www.grandistazioni.it
www.palazzobiscari.com
www.castellodiama.com

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