A caccia di ricette magiche

ricette da fiaba

Arrivarono così a una casetta… e quando si furono avvicinati videro che era fatta di pane e coperta di focaccia, ma le finestre erano di zucchero puro. Hänsel e Gretel

Possono le fiabe disegnare la geografia delle cucina popolare ?
Sembrerebbe di si. E’ il risultato del lavoro filologico Ricette da fiaba di Elissa Piccinini e Camillo Bacchini, straordinariamente illustrato da Francesca Rossetti.

Gli autori sono andati a caccia di ricette ‘magiche’ nei racconti di Perrault, Andersen, Calvino, Basile, i fratelli Grimm.

E le hanno ritrovate nelle tradizioni locali, riportandole nel divertente ricettario che viaggia nel mondo tra forni magici, paioli sul fuoco, streghe, orchi, bambini abbandonati, fanciulle e regni da conquistare.

I cibi che leggiamo nelle fiabe ritornano nelle ricette delle tradizioni culinarie.

A dimostrare come cibo e narrazione abbiano quale denominatore comune la mancanza di un autore e siano il risultato di un lavoro corale tramandato davanti a fuoco e camini.
Gelosamente custodito all’interno dei focolari, da cui si genera il portato magico e misterico delle origini di ricette e racconti.

Nessuno sa quando e da chi sia stata narrata la prima fiaba o quando e chi abbia cotto la prima forma di pane. Quel pane che si lega al fuoco, alla cottura, ai passaggi evoluzionali.
Quel pane che si ritrova in tutto il mondo e che è alimento sostanziale sia del pasto sedentario, sia del viaggio.
Persino Tolkien mette in tasca ai suoi Hobbit in viaggio elfico il pan di via.

Pane nel forno, forno quale elemento magico, luogo dove avvengono le trasformazioni. I due elementi coesistono, l’uno nell’altro, come il maschile nel femminile.
Il pane diventa simbolo delle origini, significante religioso, metafora di classe sociale.

E se il pane è l’alimento base, il paiolo e i suo contenuto sono metafora del femminile. Nelle fiabe il paiolo ricorre, a volte è magico, a volte lo troviamo dentro una casa disabitata, al centro della sala del trono. Nel paiolo si preparano le pozioni magiche. E’ oggetto sedentario, femminile, è pieno di acqua, nell’acqua entrano i cibi, lì avviene la loro gestazione.

Le portate ci sono tutte: Primi Magici, Carni Fatate, Pesci Meravigliosi, Verdure e legumi incantati, Dolci stregati, Pozioni, Salse favolose.

Per chi volesse cimentarsi con un menu fiabesco e vedere se è bravo quanto la mamma di Cappuccetto Rosso, Hänsel e Gretel o Vassilissa la Bella, non rimane che armarsi di mestoli e pentolini e seguire le ricette.

Eccone alcune:

  • I maccheroni alla bolognese de Il gobbo Tabagnino che servono a quietare l’Uomo Selvatico che ‘ucci, ucci’ sente odor di cristianucci’.
  • La minestra di cavoli della fiaba russa ‘Vassillissa la Bella’.
  • Le triglie al pomodoro dell’Osteria del Gambero Rosso di ‘Pinocchio’
  • L’insalata di raperonzoli di ‘Raperonzolo’ con il segreto della strega: la radice contiene inulina ed era usata nella medicina popolare per curare le infiammazioni della gola, mentre con le foglie si trattavano le verruche.
  • La salsa Robert. Non la ricordate? E’ quella dell’orchessa de ‘La Bella Addormentata’ nel bosco di Perrault.
  • La pozione dell’eterna giovinezza della strega di ‘Biancaneve’, da bere spesso per non invecchiare.

Per chiudere in dolcezza, si possono scegliere Le frittelle di Zio Lupo, una delizia per i bambini che viene dalla Romagna.

Credits immagini: Elliot Editore

RICETTE DA FIABA_Layout 1 Elisa Piccinini, Camillo Bacchini, illustrazioni di Francesca Rossetti, Ricette da fiaba, Roma, Elliot Edizioni, 2016, pp. 160.

Camillo Bacchini
È docente di Italiano e Storia alle scuole superiori. Critico d’arte e letterario, collabora alle pagine culturali della «Gazzetta di Parma» e ad altre riviste. È autore del saggio Rappresentazioni dell’infanzia nell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento (Università di Madeira, Portogallo, 2006).
Elissa Piccinini
Docente di Lingua e Letteratura Italiana Latina e Greca, ha collaborato per diversi anni con l’Università degli Studi di Parma. Autrice di articoli pubblicati su riviste scientifiche di ambito universitario, scrive per la pagina culturale del quotidiano «Gazzetta di Parma» e suoi articoli sono apparsi in saggi miscellanei e in varie riviste culturali. Nel 2014 con l’editore Ottolibri ha pubblicato il volume Le sirene esistono. Storia di un mito divenuto simbolo, fiaba, realtà.

Francesca Rossetti
Dopo il diploma presso l’Accademia di Belle Arti, lavora come scenografa e decoratrice d’interni per il teatro. Dal 2008 collabora alla realizzazione delle scenografie per gli spettacoli di Giorgio Barberio Corsetti. Dal 2015 si dedica quasi esclusivamente all’illustrazione, collaborando a numerosi progetti dedicati ai bambini.

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