“Giovanni Prini. Il potere del sentimento” a Roma in mostra il grande scultore del Novecento

La scultura dona un’anima al marmo

François René de Chateaubriand

Giovanni Prini, scultore, pittore e artigiano si trasferisce a Roma agli inizi del Novecento e insieme alla moglie Orazia Belsito apre le porte della sua casa-studio sulla via Nomentana agli esponenti più giovani della vita culturale della capitale, amici, intellettuali e artisti tra cui:

  • Duilio Cambellotti
  • Umberto Boccioni
  • Cipriano Efisio Oppo
  • Sibilla Aleramo
  • Gino Severini
  • Ettore Ximenes
  • Antonio Maraini
  • Giacomo Balla

Quest’ultimo è un’ospite talmente assiduo del Salotto di Prini tanto da ritrarne l’ambiente nell’opera “Nello specchio” una delle 130 opere esposte nella mostra “Giovanni Prini. Il potere del sentimento” ospitata nella Galleria d’Arte Moderna di Roma fino al 26 marzo 2017.

La prima mostra istituzionale dedicata all’artista racconta del complesso percorso artistico di uno dei più grandi scultori del Novecento italiano, esponendo sia la produzione cosiddetta maggiore:

oli, disegni, marmi e bronzi

sia quella dedicata alle arti applicate:

ceramiche, mobili e giocattoli.

Nei primi anni romani, la produzione scultorea di Giovanni Prini è in linea con i temi del socialismo umanitario.

L’attenzione per l’infanzia ispira piccoli gruppi in bronzo mentre nel 1911 si cimenta con la scultura monumentale realizzando il fregio del pronao della Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma rappresentando “l’artista e le battaglie artistiche” o “Peana dell’Arte”.  

Alla scultura e all’attività di insegnante l’artista affianca anche un attivo interesse per le arti applicate e nel primo dopoguerra assume la direzione artistica della fabbrica di giocattoli “SFAGI” di Roma, dedicandosi alla produzione di opere e soprammobili in ceramica.

Il percorso della mostra inizia con il Salotto Prini, raffigurato nel citato dipinto e rievocato anche attraverso la presenza di alcuni mobili disegnati dall’artista.

Nell’ambiente numerosi i ritratti della moglie Orazia e le opere di artisti e assidui frequentatori della casa che testimoniano i legami di amicizia, tra gli altri, con:

  • Cambellotti (Nudo, 1904)
  • Severini (Autoritratto, 1904; Ragazza in blu, 1905)
  • Domenico Baccarini (La moglie di Giovanni Prini, 1906)
  • Mario Sironi (Ballerina, 1916 ca)

In mostra anche un olio inedito di Giacomo Balla del 1903.

Attraverso le sale dei tre piani della Galleria, gli oli, i disegni, i marmi e i bronzi dell’artista, sculture di media e piccola dimensione come Le stelle e Serenella, i ritratti, piccoli gruppi e figure, ma anche le ceramiche, i mobili e i giocattoli raccontano le diverse stagioni che l’artista attraversò, dai primi del Novecento fino agli anni Cinquanta, mantenendo inalterata la propria forza e freschezza creativa.

Una sezione della mostra è infine riservata a schizzi e disegni preparatori, alla corrispondenza e a documenti fotografici che completano il quadro delle relazioni tra i coniugi Prini e l’ambiente intellettuale romano.

Inoltre un itinerario grafico ricostruisce il rapporto dell’artista con la città evidenziando i luoghi della sua vita.


La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Archivi delle Arti Applicate italiane del XX secolo, ed è a cura di Maria Paola Maino.


“Giovanni Prini. Il potere del sentimento”
Galleria d’Arte Moderna di Roma, Via Francesco Crispi, 24 (per i portatori di handicap ingesso da via Zucchelli,7) Roma

21 dicembre 2016 – 26 marzo 2017

Orari:
Da martedì a domenica ore 10.00 – 18.30
Lunedì chiuso
24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00
(L’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura)

Per Info e prenotazioni:
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

Biglietti:
Intero € 7,50
Ridotto € 6,50
Biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna di Roma e alla Mostra.
Riduzioni e gratuità per le categorie previste dalla tariffazione vigente.

 

Fonti: Ufficio Stampa Zetema

 

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