Se avete intenzione di visitare i Musei Capitolini, non perdetevi l’esposizione dedicata all’Annunciazione di Dominikos Theotokòpoulos, meglio noto come El Greco.
Si tratta di uno scambio con il Museo Thyssen di Madrid, che a Roma aveva già portato la Buona Ventura di Caravaggio. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Crescita Culturale in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Sarà possibile ammirare l’opera dell’artista cretese fino al 17 Aprile.
L’arte di El Greco è il risultato di tre grandi scuole figurative:
- quella bizantina (dalla vocazione fortemente spirituale)
- quella italiana (tipica del Rinascimento)
- e quella spagnola (dai connotati introspettivi).
L’Annunciazione è un’opera particolarmente pregiata, non solo perché è una delle poche di El Greco in Italia, ma anche perché l’artista si è formato soprattutto nel nostro Paese: a Venezia e a Roma. A 26 anni è nella Serenissima, 3 anni dopo si recherà nella Capitale.
1 metro e 20 l’altezza originaria dell’opera. Oggi quello in esposizione è il modello di una pala d’altare andata perduta alla fine dell’Ottocento. Apparteneva alla direttrice di un collegio, Donna Maria d’Aragon, le cui altre opere –realizzate tra il 1956 e il 1600- sono attualmente esposte a Bucarest e al Prado.
Alcune repliche si trovano al Palazzo Barberini di Roma, un’altra al Metropolitan di New York.
Secondo Rodolfo Palucchini, curatore della mostra dedicata all’artista, El Greco e Caravaggio erano “i primi del periodo”.
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