Ritratti di bambini nel romanticismo spagnolo. È questo il focus scelto dal Museo del Prado per “La Infancia Descubierta” , la mostra in corso fino al prossimo 15 ottobre a Madrid.
Il ritratto, già di per sé genere fondamentale nella pittura spagnola, assume nel 19esimo secolo, epoca del romanticismo, sotto il regno di Isabella II, connotati particolari e rinnovato splendore nel genere del ritratto infantile:
incarnazione dell’ideale di innocenza, bontà e talento non contaminati dalla civiltà. In altre parole, purezza dell’animo.
Ecco allora apparire nella sala 60 del Museo madrileno un gruppo di 8 capolavori, dipinti tra il 1842 e il 1855, selezionati all’interno della ricca collezione della pinacoteca di ritratti di bambini, tutti afferenti al periodo di Isabella II. L’intento è quello di mettere in risalto due eccellenti centri artistici spagnoli all’epoca del romanticismo, sicuramente i più importanti: Madrid e l’andalusa Siviglia.
Tutto l’800 è attraversato dalla corrente romantica che, partendo dalla Germania, si espande come onda inarrestabile nelle europee Francia, Spagna, Inghilterra e Italia, portando con sé l’elogio dei sentimenti e delle passioni elevati all’ennesima potenza, come testimoniano le opere dei massimi esponenti del romanticismo nell’arte – Francesco Hayez in Italia, Francisco Goya in Spagna, William Turner in Inghilterra, Eugene Delacroix in Francia (con la sua meravigliosa la libertà guida il popolo). Seguendo la scia di questi valori, i sovrani reggenti nell’Ottocento spagnolo, elogiano e commissionano ai pittori dell’epoca ritratti dei loro infanti (infanta e infante), il titolo che veniva attribuito ai figli dei reggenti durante la monarchia spagnola.
In mostra anche opere del pittore sivigliano, e accolto dell’ambiente artistico madrileno, Antonio María Esquivel (1806-1857), uno dei più apprezzati e importanti ritrattisti infantili della generazione romantica.
Dipinta da Esquivel, è possibile ammirare nell’esposizione curata da Javier Barón, un capolavoro quasi del tutto sconosciuto:
Raimundo Roberto and Fernando José, the sons of HRH the Infanta Josefa Fernanda de Borbón. infanta di Spagna per nascita, nipote di Ferdinando VII. Il ritratto è stato acquisito dal museo solo di recente ed è qui presentato per la prima volta in assoluto.
In questo dipinto emergono tutte le più vivide componenti del romanticismo spagnolo, le idee liberali riguardo all’educazione (dove la parola ‘libero’ appare all’interno del ritratto sul collare del cane) portate fieramente avanti dal padre del bambino – il giornalista e scrittore cubano José Güell – che nel suo libro “Tears of the heart” (Lacrime del cuore), dedica una poesia al figlio Raimundo. Proprio questi versi sembra abbiano ispirato il genio creativo di Esquivel:
“Non avere paura di vivere in povertà / se respirare aria pura / e vedere la luce del sole / e la magnificenza della notte che riempie di scuro il cielo”.
Ritratti, quelli esposti, da cui emergono diverse interpretazioni dell’infanzia, che comunque inizia a essere considerata un periodo della vita a se stante, piuttosto che un mero preludio all’età adulta, proprio con il Romanticismo. E da qui in avanti l’innocenza, la simbiosi con la natura, la sensibilità diventano qualità ascritte al mondo infantile. Richieste nei quadri commissionati dalla classe media ai pittori dell’epoca.
Fu questo il periodo di massimo splendore per il genere alla corte di Madrid:
Luisa de Prat y Gandiola, subsequently Marchioness of Barbançon è un primo tipo di ritratto dipinto dalla mano di Vicente López, ancora legato a un modello classico, dove la bambina è rappresentata come una piccola donna
Seated Girl in a Landscape, dipinta da Rafael Tegeo invece abbraccia sicuramente di più l’infanzia come età a sé
Nel suo Ritratto di Federico Flórez Márquez,, invece, Federico Madrazo si rifà a un modello di dipinto ereditato dal tocco di Velázquez.
E poi Luis Ferrant che in Isabel Aragón Rey riflette la tradizione dell’età dell’oro spagnola, adeguandola magistralmente ai dettami accademici romantici.
L’altro centro artistico determinante per questa tipologia di genere è Siviglia, cuore dell’Andalusia, dove si sono formati artisti del calibro di Antonio María Esquivel and Valeriano Domínguez Bécquer. Entrambi influenzati dallo stile di Murillo, il pittore che seppe dipingere come nessun’altro i bambini, con una tale grazia e l’utilizzo di sfondi caldi e dorati.
Info utili:
Mostra
La Infancia Descubierta
Date
fino al 15 ottobre 2017-02-04
Luogo
Museo del Prado di Madrid
Orari
Lunedì-sabato ore 10 – 20
Domenica e festivi: ore 10-19
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