“Sono uno spirito libero. Ad alcuni non piace, ma io sono fatta così (Lady Diana)”
E’ la storia di un’icona del fashion e non solo quella in esposizione al Kensington Palace di Londra. La residenza dove Lady Diana ha vissuto per di più di 15 anni inaugurerà il 24 Febbraio la mostra “Diana: her fashion story”.
L’esposizione –fortemente voluta dai figli- è costituita da 26 abiti che tracciano l’evoluzione dello stile della Principessa più amata di sempre.
“E’ stata una delle donne più fotografate al mondo, ogni abito è stato scelto scrupolosamente. La nostra mostra esplora la storia di una giovane donna che ha imparato velocemente le regole dell’abbigliamento diplomatico”, ha detto la curatrice Eleri Lynn.
Tutt’altro che avvezza al protocollo del Palazzo Reale, sin dalle prime apparizioni Lady Diana sfoggiò un’eleganza innata che la pose immediatamente al centro dei riflettori.
Con gli anni fu capace di comunicare intelligentemente attraverso i suoi abiti.
All’inizio romantici e sobri, come il vestito a pois firmato Regamus, successivamente donato a Madame Tussot.
Poi più audaci, a riprova della maggiore confidenza raggiunta.
Intramontabile il vestito che la Principessa indossò per una cena diplomatica a Tokyo, dove vigeva un rigido protocollo. Dinanzi all’Imperatore Akihito sfoggiò un abito con la schiena scoperta intarsiato di perline.
Per non parlare di quello senza spalle disegnato da Edelstein. Lady Diana lo utilizzò per la visita alla Casa Bianca, quando la principessa ballò con John Travolta. Quell’abito sarebbe stato venduto all’asta e acquistato da una donna americana per centomila sterline.
Ricorderemo certamente la camicia rosa pallido indossata per il ritratto ufficiale scattato da Lord Snowdon, il fotografo di corte che avrebbe sposato la principessa Margaret. O l’abito nuziale color avorio indossato in occasione del matrimonio con il Principe Carlo. Disegnato da David ed Elizabeth Emanuel, era decorato da rari pizzi antichi e sfoggiava uno strascico di 7 metri. Gli stilisti lo avrebbero definito “un abito destinato a passare alla storia, ma creato secondo il gusto di Diana“.
La principessa del Galles adorava la moda, come dimostrano i rapporti d’amicizia con vari stilisti, non solo Versace ma anche e soprattutto Catherine Walker, designer di fiducia. Una volta indossati da Lady D, i completi della stilista diventarono un must.
Per completare la mostra un giardino temporaneo verrà installato nel Palazzo a partire dalla stagione primaverile.
Non a caso Lady D adorava le composizioni floreali di Kensington Palace e spesso si fermava per prendersene cura personalmente. Tulipani, narcisi e non ti scordar di me verranno piantati per la primavera. Rose bianche, margherite ed orchidee circonderanno in estate la piscina al centro del giardino.
“E’ un grande piacere per me e la mia squadra, non vediamo l’ora di creare un giardino per celebrare la vita di una delle inquiline più note del Palazzo. Ci auguriamo di riuscire a catturare l’energia e lo spirito che l’hanno resa una figura così popolare nel mondo”, ha detto Sean Harkin, disegnatore del “White Garden”.
Già, perché se l’eleganza di Lady D non passò inosservata, non lo fu nemmeno il suo impegno sociale, che pure contribuì alla sua notorietà. La principessa si batté per molti temi all’epoca per lo più ignorati: dalla lotta all’AIDS, alla lebbra, alla difesa degli animali.
“Mi piacerebbe essere regina nei cuori delle persone, ma non mi vedo come regina di questa nazione”, avrebbe detto durante un’intervista trasmessa dall’emittente inglese BBC.
In quell’occasione Diana fece tremare la monarchia, quando accusò il principe Carlo di averla tradita e confessò di aver fatto lo stesso. Rivelò persino di soffrire di bulimia e di autolesionismo a causa dell’enorme senso di inadeguatezza provato nel ricoprire un ruolo così importante.
Rendere pubblici gli affari privati della famiglia reale non era affatto consentito e da lì in poi il rapporto con la Regina Elisabetta –che non era mai stato mai roseo- si fece sempre più complicato.
A vent’anni dalla morte, Elisabetta ha menzionato di rado il nome di Lady Diana.
Icona di stile, operatrice benefica, fonte d’ispirazione per molti, Diana Spencer ha lasciato –tuttavia- un segno profondo, diventando per davvero la regina del popolo.
Non resta che far visita al Palazzo reale.
Credits: Ufficio Stampa Kensington Palace
Info utili:
Titolo
DIANA: HER FASHION STORY
Periodo
A partire dal 24 febbraio ’17
Sede
Kensington Palace, Londra
Orari
Fino al 28 Febbraio: 10.00 – 16.00
Dal 1 Marzo: 10.00 – 18.00
Biglietti
Fino al 28 Febbraio: £16.50 (£15.40 online) intero per adulti – entrata libera per bambini accompagnati
A partire dal 1 Marzo: £19.00 (£17.10 online) intero per adulti – entrata libera per bambini accompagnati
Informazioni
+44 (0)20 3166 6000
www.hrp.org.uk
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