Roma, i busti di Palmira rinascono grazie alla stampa 3D

 

L‘Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma ha restaurato in questi mesi, grazie all’uso della stampa 3D i due busti di Palmira danneggiati dai terribili attacchi terroristici del 2015 compiuti dall’Is. Le opere sono state riconsegnate lo scorso 28 febbraio alla città siriana, dove torneranno ad essere esposte nel Museo Nazionale di Palmira, dopo il restauro effettuato dal team guidato dalla direttrice Gisella Capponi.

  • Dopo la prima fase di ricomposizione dei frammenti recuperati, il laboratorio dell’istituto ha proceduto alla stampa 3D per specchiare la parte del volto che si era conservata integrando così la parte mancante in maniera interamente digitale. L’intervento dell’ISCR è durato sei settimane

La vicenda ha avuto grande eco nella stampa nazionale ed internazionale. Tutto iniziò nell’ottobre del 2015 quando la fondazione Incontro di Civiltà, guidata da Francesco Rutelli, aveva annunciato di recuperare i resti dei busti di Palmira. Solo nella Primavera del 2016 i funzionari riescono a prelevarne i resti che sono stati poi presi in consegna da funzionari italiani. Ad ottobre i busti vennero esposti a Roma presso la mostra “Rinascere dalle distruzioni” prima di entrare nel laboratorio del San Michele, sede dell’ISCR, per il restauro.

 

Agi.it

copyright Riproduzione riservata.