Nascono gli Archivi Boldini-De Nittis-Zandomeneghi: nuovo punto di riferimento per l’arte

 

Dalla collaborazione tra l’Istituto Matteucci e la Fondazione Enrico Piceni nascono gli Archivi Boldini-De Nittis-Zandomeneghi.

Giovanni Boldini, Fanciulla con gatto nero, 1885

Gli archivi con sedi a Milano e Viareggio rappresentano un punto di riferimento per quanti – studiosi, musei, collezionisti, amatori, cultori, mercanti e case d’asta – abbiano necessità di attestare, documentare, archiviare dipinti e pastelli dei tre “Italiens de Paris”, ovviamente anche relativi al periodo italiano. 

L’accordo s’inquadra nel progetto più ampio d’intesa tra l’Istituto Matteucci e la Fondazione Enrico Piceni concretizzatosi nel giugno 2016 con il comodato del nucleo di dipinti del noto critico, Enrico Piceni.

L’istituto Matteucci e la Fondazione Piceni hanno collaborato per realizzare la mostra “Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al mondo nelle collezioni Borgiotti e Piceni” in corso a Torino negli Spazi Ersel sino al 28 aprile. In esposizione le opere degli “Italiens de Paris” raccolte da Piceni a partire dagli anni Trenta, grazie ai ripetuti soggiorni nella capitale francese dove ebbe modo di frequentare la Galleria Durand-Ruel, per la quale Zandomeneghi realizzò molta parte della produzione matura. 

Federico Zandomeneghi, Le Moulin de la Galette,1878

Tra le opere in mostra Le Moulin de la Galette (1878 ca.), quadro capitale del percorso di Zandomeneghi o “Zandò” – come gli Impressionisti chiamavano il collega – a Parigi.

 

Fonte: studioesseci.net

 

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