Dal 27 aprile al 7 maggio torna il Trento Film Festival, la rassegna internazionale dedicata ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione declinata in cinema, letteratura, serate alpinistiche, spettacoli e convegni.
Un evento che è divenuto negli anni un vero e proprio laboratorio di visioni e riflessioni sulle terre alte del pianeta, tra questioni ambientali, culturali e di attualità.
Il celebre alpinista Reinhold Messner inaugurerà questa edizione con lo spettacolo “Il fascino dell’impossibile” che vuole ripercorrere, con l’ausilio di esclusive immagini elaborate con rilevazioni satellitari, la storia dell’alpinismo attraverso tredici cime leggendarie.
118 i film in programma, 260 gli ospiti e 148 gli appuntamenti.
Nello specifico, le pellicole in competizione saranno 22, suddivise in 15 lungometraggi documentari e 7 corti, di cui 19 in anteprima italiana e 8 diretti da donne, scelti tra gli oltre 600 iscritti al festival.
Tra i diversi protagonisti che animeranno la kermesse fino al 7 maggio:
- l’astronauta Umberto Guidoni e il climatologo Luca Lombroso per la serata dedicata alla salvaguardia del nostro Paese “SOS terra, abbiamo un problema” con la partecipazione di Teresa Mannino;
- la nepalese Mira Rai, ex-bambina soldato diventata campionessa di sky-runner e nominata Adventurer of the Year 2017 dal National Geographic per i suoi successi sportici e il suo impegno in difesa dei diritti delle donne;
- i big dell’arrampicata sportiva tra cui Adam Ondra, Lynn Hill, Jerome Meyer, Sebastian Halenke, Simone Salvagnin, Igor Koller, Manolo, Franco Perlotto, Antoine Le Menestrel, Marco Bernardi, Margo Hayes;
- per la serata alpinistica “Metanoia: un omaggio e una rinascita” il tedesco Thomas Huber e gli svizzeri Roger Schaeli e Stephan Siegrist.
Numerose inoltre le iniziative volte a scoprire l’Islanda, Paese ospite di questa edizione, con “Destinazione…Islanda”.
Tra i protagonisti che racconteranno sotto differenti punti di vista questo straordinario paese: Fabio Volo, Alex Bellini, Kristjan Hreinsson, Sonia Santagostino e il geologo Mauro Scattolin.
Un programma ricco anche di mostre ed esposizioni sulla montagna vista da prospettive diverse. Da segnalare:
- la mostra dedicata al grande Carlo Sartori, dal titolo “La vita, la natura e il Volto”, (Palazzo Trentini, Via Manci, 2 Trento);
- “Un paese mille paesaggi. Le montagne d’Italia viste da L’Altro Versante” con le immagini di Maurizio Biancarelli, Bruno D’Amicis, Luciano Gaudenzio e Marco Rossitti (Palazzo delle Albere)
- in Piazza Fiera, la mostra fotografica “Migration of the eagle hunters” di Timothy Allen, giurato del festival, sul popolo nomade dei Kazaki che vive nella Mongolia occidentale, una delle regioni più remote del pianeta, circondata dalle cime dei Monti Altai e caratterizzata da uno scenario naturale spettacolare ed incontaminato.
Per quest’anno poi la Fondazione Dolomiti UNESCO, insieme alla SAT – Società degli Alpinisti Tridentini, istituisce un Premio Speciale dedicato alle Dolomiti UNESCO, in occasione della 65° edizione del Festival.
Un importante riconoscimento che verrà attribuito ai documentari in concorso per le categorie: territorio, ambiente, turismo sostenibile, cultura, geologia, sport, paesaggio e beni UNESCO.
Sarà così premiato il film che sottolinea con maggior impegno il processo di promozione delle comunità rispetto ai valori eccezionali universali delle Dolomiti UNESCO e la capacità di una conservazione attiva del territorio.
Per maggiori informazioni: trentofestival.it
Fonte: Fondazione Dolomiti UNESCO
Riproduzione riservata.