A Roma la tradizione culinaria, oltre a pietanze famose in tutto il mondo, comprende una ricca varietà di dolci tipici. Per i più golosi non manca l’ampia scelta nelle molte pasticcerie della città, dal montblanc al profiterole passando per tanti altri dolci semplici e preparati in famiglia.
- Insieme ai dolci più famosi della produzione nazionale, le specialità tipiche della tradizione romana restano tra le golosità più apprezzate per celebrare festività religiose o ricorrenze speciali.
- I maritozzi sono soffici panini dolci farciti con panna montata. Spesso l’impasto è arricchito con pinoli, uvetta e scorza di arancia candita; una volta cotti, i maritozzi vengono spennellati con uno sciroppo dolce di acqua e farciti solo al momento di consumarli. Il nome ‘maritozzo’ ricorda l’usanza di offrire questo dolce nei periodi matrimoniali, le future spose che ricevevano il dolce, soprannominavano maritozzi i donatori, probabili prossimi mariti.
- Il Bignè di San Giuseppe, fritto e ripieno di crema, si trova sempre ma la tradizione vuole che si debba preparare a marzo, mese dedicato al santo. Altri dolci legati ad una particolare festa sono le castagnole e le frappe, specialità del carnevale.
- La tradizione dolciaria romana comprende anche la crostata con le visciole, qualità di ciliegie di colore rosso scuro e sapore acidulo con cui si preparano marmellate; la campagna romana abbonda di questi alberi.
- Un altro ingrediente fondamentale dei dolci romani è la ricotta di pecora che può costituire da sola – condita con zucchero, liquore, cioccolato e scorzette di arancia – un raffinato dessert, ma si possono gustare anche: ricotta fritta, ricotta condita, budino di ricotta, bocconotti farciti, torta di ricotta e visciole, in particolare quella preparata al Portico d’Ottavia.
- A Natale dolci tipici, e da sgranocchiare, sono il pangiallo – ricco di scorzette di cedro e arancio candite, pinoli, mandorle – e il panpepato costituito da miele, spezie, noci, mandorle, pinoli e cannella.
- Per le festività pasquali non può mancare pizza ricresciuta, chiamata anche pizza dolce, un alto pane dolce profumato, aromatizzato con cannella e semi di anice; così come i mostaccioli con frutta secca, canditi e miele o un gelato alla vaniglia, menta, cioccolato, crema, o fragola.
- Un’invenzione tipicamente romana della fine dell’Ottocento è la grattachecca che presto diventò un cibo di strada, servito nei chioschi in gran parte della la città, ma soprattutto in quelli divenuti mitici del Lungotevere. Il nome “grattachecca” deriva dal modo in cui si prepara: il ghiaccio viene grattato da un grosso blocco, detto checca, con un apposito attrezzo a cui viene aggiunto succo o sciroppo di frutta.
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