Sicurezza negli aeroporti, come è cambiata con il terrorismo

Dall’11 settembre gli attentati negli aeroporti non si sono mai fermati.
I terroristi continuano a colpire e nel frattempo l’Occidente studia nuove misure di sicurezza. 

Facciamo un punto. 

La porta corazzata: per entrare nella cabina di comando bisogna superare l’ostacolo della porta bloccata. Si scoraggiano azioni terroristiche mirate al dirottamento. 

Per quanto riguarda le stive e il catering, gli studi dell’Intelligence predispongono ormai delle verifiche per gli addetti alle stive, al catering e a tutti i servizi di terra dei vettori. L’obiettivo sarebbe quello di prevenire potenziali complicità del personale con personaggi pericolosi. 

Poi c’è la questione dei liquidi. Dal 2006 sono entrate in vigore nuove misure preventive. Queste disciplinano il trasporto di materiali liquidi, in particolare gel, creme, bagnoschiuma, bibite, profumi, non è più possibile mettere nel bagaglio a mano sostanze in quantità superiori a 100 millilitri. Sono consigliabili i kit da viaggio.

 

Anche le scarpe rientrano ormai nella profilassi dei controlli, specie dopo il caso di Richard Reid, che provò a far saltare il volo diretto a Miami nascondendovi un ordigno esplosivo. 

Vi sarete certamente accorti delle perquisizioni corporali in sede di check-in. Negli Stati Uniti il personale è autorizzato ad effettuarle, tra dubbi e polemiche avanzate da molti. 

Denver Airport Security

Quando un nigeriano tentò di nascondere dell’esplosivo nelle mutande, sono stati attivati i cosiddetti body-scanner, in pratica i raggi x. 

Dopo l’attentato alle Torri Gemelle, in tutti i vettori del mondo sono severamente proibiti i coltelli e le lame, contrariamente alle norme precedenti che consentivano la lunghezza massima di 100 millimetri. 

Per quanto concerne i laptop e i tablet, un nuovo regolamento li vieta dopo che Al Qaeda ha tentato di nascondere nelle batterie dei materiali esplosivi.
L’Italia non vi ha ancora aderito, come pure non ha ancora accettato l’idea di un passaporto elettronico obbligatorio, previsto invece negli USA. 

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