Roma, il Codacons chiede il ritiro del riconoscimento Unesco per il Centro Storico

Il Codacons ha formalmente inviato alla sede centrale di Parigi dell’Unesco nella scorsa settimana l’istanza per sospendere il riconoscimento “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” al centro storico di Roma.

Alla base della richiesta dell’associazione viene sottolineato il degrado in cui versa la Capitale e le condizioni di incuria nelle strade.

Il Codacons fa riferimento alle linee guida della Convenzione del patrimonio mondiale che prevede un monitoraggio dei requisiti nel tempo e la possibilità di ritirare il riconoscimento nel caso in cui gli stessi requisiti vengano meno.

Il centro storico di Roma è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1980 ma dati statistici dimostrano che si colloca solo al 14° posto nella classifica delle città del mondo per numero di visitatori.  Da tempo ormai sugli organi di stampa e sotto gli occhi di tutti i cittadini, residenti e non, emerge una grave situazione di degrado in cui versa Roma, che rende invivibile la città […]si legge nell’istanza del Codacons – Perché un sito sia iscritto nella Lista del patrimonio mondiale, deve presentare un eccezionale valore universale e soddisfare almeno uno dei dieci criteri di selezione illustrati nelle Linee Guida per l’applicazione della Convenzione del patrimonio mondiale. Orbene, Roma a causa delle problematiche suesposte non possiede più i requisiti previsti dalla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio mondiale”.

L’istanza del Codacons continua con l’elenco delle linee guida:

Le Linee Guida operative per l’attuazione della Convenzione del Patrimonio mondiale, ai paragrafi 192-198 del IV.C prevedono una procedura per la cancellazione di siti dall’elenco del patrimonio mondiale nei seguenti casi:

  • a) quando il patrimonio si è deteriorato nella misura in cui ha perso le caratteristiche che hanno determinato la sua inclusione nell’elenco del patrimonio mondiale;
  • b) quando un patrimonio iscritto nell’elenco del patrimonio mondiale è gravemente deteriorata o quando non sono state prese le misure correttive necessarie.

Il paragrafo 194 delle linee guida prevede anche la possibilità che il Segretariato dell’UNESCO riceva la segnalazione da una fonte diversa dallo Stato Parte interessato e, in questo caso, verificata la fonte ed il contenute delle informazioni consulta lo Stato interessato e ne chiede eventuali osservazioni e, successivamente, aprirà il procedimento finalizzato ad accertare la permanenza o meno del sito all’interno della Lista UNESCO.

Si chiede all’UNESCO, nell’ambito della propria sfera di competenza, di avviare la procedura di sospensione dell’iscrizione di Roma dalla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanitàla richiesta del Codaconsper carenza dei requisiti richiesti dalla Convenzione per la tutela del patrimonio culturale e naturale del 1972 e dalle Linee Guida per l’applicazione della Convenzione ex §§ 192-198”.

Si tratta di una sospensione indispensabile e, speriamo, di breve durataafferma il presidente Carlo RienziMa soprattutto speriamo che la giunta Raggi sia in grado di riportare Roma a livelli di civiltà accettabili, e per questo siamo pronti a collaborare con l’amministrazione per portare avanti una lotta serrata al degrado urbano”.

Ufficio stampa Codacons

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