Roma, nuovi progetti tra vivibilità e arte contemporanea

Mentre a Roma dilaga la – sempre più accesa – polemica sui rifiuti, dal Comune giungono voci rassicuranti, di chi ha la situazione sotto controllo.

E’ il vicesindaco e assessore alla cultura, Luca Bergamo, a rivelare in un’intervista a Repubblica che l’Ama sta svolgendo correttamente il suo lavoro, che le polemiche sono solo una strumentalizzazione politica, e che per vedere i frutti dell’impegno dell’amministrazione capitolina sulla questione rifiuti ci vorranno da uno a due anni di tempo.

E, accantonata la spinosa questione dei rifiuti, si parla di nuovi progetti: in autunno, arriva al Palazzo delle Esposizioni di Roma Digital Life, la sezione arti visive del Romaeuropa Festival.
Va avanti, dunque, il progetto che vede il Palazzo delle Esposizioni, il Macro di via Nizza e quello di Testaccio come i tre spazi ospitanti delle più moderne tendenze in fatto di arte.
La curatrice di Digital life al Palaexpo è Monique Veaute, mentre se le dirigenze del “Polo del contemporaneo” saranno singole o unificate, si deciderà a seguito di un bando pubblico.

La fonte d’ispirazione, secondo il vicesindaco arriva da Parigi, e più precisamente dal 19° arrondisment:

Il Cent quatre di Parigi, centro culturale aperto nel 2008, ospita le arti contemporanee e i nuovi media, architettura, design. Ma anche la Villette parigina degli inizi: qualcosa di nuovo che combina i diversi generi e dia voce alle arti nel loro farsi ma anche legato alla scienza e alla divulgazione. Come avviene nei musei della scienza, al Museo di Trento, tornando in Italia, e come sta avvenendo al Festival delle Scienze“.

Progetti in corso anche per l’Ara Pacis, il Colosseo e il Teatro Valle.
Anche se non nel brevissimo termine si attendono risultati quindi, sia per quanto riguarda il turismo e che sulla vivibilità di Roma.

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