Gossip dal passato. Giulia Farnese, la bella

Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna.
Noi aggiungiamo che dietro a ogni uomo di potere che sia vissuto nel Rinascimento italiano, c’è almeno un’amante che è passata alla storia.
Se poi la signora in questione è la favorita di un Papa, e se questo Papa si chiama Alessandro VI, il gossip si fa ancora più interessante.

Vi presentiamo Giulia Farnese, anche detta Giulia la bella, o più ironicamente sponsa Christi in una pungente allusione ai suoi rapporti con Rodrigo Borgia.

Bella era bella, ci è stato confermato da più di una fonte dell’epoca. Sappiamo anche che era una bellezza mediterranea dai bellissimi capelli scuri.
Ma soprattutto, a Giulia si deve l’ascesa della sua famiglia, che da esponente della modesta nobiltà di provincia si trasformò in uno dei più potenti casati d’Italia. Vediamo come.

La giovane Farnese fu data in sposa quindicenne a Orsino Orsini, rampollo di una potente famiglia, ma dal carattere insignificante e orbo da un occhio.
La madre dello sposo, Adriana de Mila, era una cugina di Rodrigo Borgia, allora ancora cardinale: alcuni sostengono che la storia tra il futuro pontefice e Giulia fosse già iniziata, e che il matrimonio con l’Orsini fosse stato un espediente per salvare la reputazione di lei – pettegolezzo mai confermato.

Di certo la relazione era più che stabile nel 1493, tre anni dopo le nozze, quando troviamo la moglie di Orsino insediata nel palazzo del cardinale Giovan Battista Zeno in Santa Maria in Portico – praticamente attaccato al Vaticano.

Giulia divideva i suoi alloggi non con il marito ma con Lucrezia, la bionda e chiacchierata figlia di Rodrigo, ed entrambe svolgevano le mansioni quotidiane proprie delle nobildonne dell’epoca, dai lavori di ricamo all’organizzazione dei ricevimenti passando per le opere di carità, sotto la supervisione – pensate un pò – di Adriana de Mila, madre dello sfortunato Orsino.

Intanto la giovane amante del Papa approfittava della sua onorevole e disonorevole posizione per fare gli interessi della sua famiglia.
Grazie a lei, il marito della sorella minore ottenne un cospicuo beneficio ecclesiastico – più tardi sarebbe diventato cardinale – mentre il fratello maggiore Alessandro si lanciava con successo nella carriera ecclesiastica, anche se dai più era chiamato cardinal fregnese, per ovvi motivi.

Castello di Vignanello

Anche gli Orsini trassero i loro vantaggiottenendo i feudi di Carbognano e di Vignanello.
Addirittura c’è chi sostiene che fu proprio la famiglia d’adozione di Giulia che la spinse tra le braccia di Borgia, ma anche quest’ipotesi non è mai stata confermata.

Passione forte quella di Rodrigo Borgia per Giulia, forse vero amore. Quando l’esercito di Carlo VIII scese in Italia, il pontefice si dannò perchè la sua amante rientrasse immediatamente a Roma, mentre il marito la riteneva più al sicuro a casa Orsini, a Bassanello.

Castello di Vasanello

Tra suppliche e minacce di scomunica Giulia, accompagnata dall’onnipresente Adriana, si mosse finalmente verso Roma, ma le donne con la loro scorta furono prese dai francesi – che in un primo momento ebbero l’insolenza di chiedere al Papa un riscatto per la sua amante.
Fu lo stesso Carlo VIII che impose ai suoi il rilascio della Farnese, che rientrò in Vaticano sana e salva. Evidentemente il Papa convinse il re di Francia, con abili mosse diplomatiche, dell’importanza della giovane donna.

La minaccia francese continuava a incombere su Roma, e Borgia non aveva la minima intenzione di allontanarsi, né permetteva che lo facesse la sua amante.
Giulia invece, temeva per se stessa e per la figlia Laura – non è chiaro se la bambina fosse figlia di Orsino o di Rodrigo, si propende più per la seconda ipotesi – e chiese al fratello Alessandro di organizzare la sua fuga.
Non è chiaro dove passò gli anni seguenti, probabilmente rientrò nei possedimenti degli Orsini, ma si sa per certo che non rivide più il suo amante.

Dopo la morte sia di Borgia che di Orsino, Laura ereditò i possedimenti della famiglia, e la madre ebbe l’accortezza di ampliare ulteriormente le sue possibilità combinandole un matrimonio con Niccolò della Rovere, un nipote del nuovo Papa Giulio II.
Mossa che si confermò strategica, perchè i Borgia erano sulla bocca di tutti, e non certo in senso buono.
Giulia, dal canto suo, dimostrò di possedere delle ottime capacità organizzative nell’amministrare i beni della famiglia Orsini, e, prima di risposarsi con un nobile napoletano – di cui rimase presto vedova – passò un lungo periodo al Castello di Vasanello.

Qualche curiosità su questo antico maniero, oggi di proprietà della famiglia Misciattelli:

  • è stato uno dei set della fortunata serie tv di Tom Fontana, “I Borgia“,
  • si dice che Giulia amasse molto Vasanello, e che fece il possibile per finanziare opere di decorazione e abbellimento,
  • lo sfortunato Orsino morì nella sala da pranzo nel castello perchè gli crollò il soffitto in testa,
  • come in ogni castello medievale, Vasanello aveva una suo carcere sotterraneo e, visto che gli Orsini non mantenevano i loro prigionieri, le celle erano provviste di una finestra perchè i familiari riuscessero a nutrire i loro cari rinchiusi nel castello.

La bella morì a circa 48 anni per cause sconosciute, e non fece in tempo a guardare con orgoglio il fratello diventare Papa Paolo III, Farnese.

Giulia Farnese nell’arte: in ogni epoca ma soprattutto nel Rinascimento, le “belle” del momento erano sempre litigate dai pittori più celebri, che le volevano come muse ispiratrici della loro arte.
Da Simonetta Catteneo a Cecilia Gallerani, da Lucrezia Borgia a Caterina Sforza.
Sorprende, in effetti, che della bella Giulia Farnese le testimonianze artistiche non siano molte, e quelle che abbiamo restano un’ipotesi.
Se la Madonna col Bambino del Pinturicchio, dopo anni di studi si è rivelata non essere – come si è pensato per molto tempo – l’amante di Alessandro VI, Giulia potrebbe invece identificarsi nella figura femminile in primo piano nella Trasfigurazione di Raffaello.

L‘ipotesi più plausibile a questa “esclusione” dalle bellezze più ritratte dell’epoca è che la Farnese potrebbe essere stata soggetta a una damnatio memoriae, e se fosse così, è molto probabile che a cancellare il ricordo di Giulia fu proprio suo fratello Alessandro, nella vana speranza che la gente dimenticasse grazie a cosa, o a chi, conquistò il soglio pontificio.

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