Arriva a Venezia la mostra “Kodoké Kamigami”, lì dove s’incarnano gli dei.

Palazzo Morosini di Venezia si apre al pubblico per ospitare la mostra “KOKODÉ KAMIGAMI”- “Qui si incarnano gli dei”, dedicata alla pratica più misteriosa delle arti marziali, il Sumo.

La mostra, visitabile fino al prossimo 16 luglio 2017, è curata da Xavier Martel, docente di storia dell’arte del XIX secolo all’Università Paris I, ed è promossa e organizzata da Generali Italia, in collaborazione con Arthemisia.

Il linguaggio fotografico del francese Philippe Marinig e quello pittorico dell’artista giapponese Daimon Kinoshita sono i protagonisti dell’esposizione.

Il primo ha trascorso circa dieci anni in Giappone e impiega la fotografia per interpretare ciò che scorge nello spirito del Sumo; il secondo invece, disegna e dipinge, da oltre tre decenni, opere ispirate allo stesso tema secondo tecniche tradizionali.

33 le loro opere esposte che illustrano, tramite la commistione della loro stessa arte, il mondo della forza, dell’intelligenza e dell’accettazione di sé dei lottatori di sumo.

4 i temi dell’esposizione:

  • “Per la prima volta una scrittura a quattro mani”,
  • “Dialogo visivo nell’arte del sumo”,
  • “Spiritualità”,
  • “Kokodé Kamigami”, sezione dedicata a Kisenosato, il 72° yokozuna, ossia il più grande campione di tutta la storia del Sumo.

Argomenti che vogliono essere un’illustrazione emblematica, extratemporale, extraculturale, dello spirito che anima il genere umano.

Entrambi gli artisti raccontano le origini di questa antica lotta che è lo sport nazionale del Giappone.

Attraverso la loro sensibilità e il loro sguardo, si riesce a percepire il carattere universale e atemporale dell’afflato divino che pervade i lottatori, veri e propri semidei.

Le opere fermano sia l’attimo dei loro movimenti lenti, ripetitivi, rituali e codificati da oltre quattro secoli, sia la magnifica potenza dei loro corpi agili e vigorosi che si cimentano in una lotta fatta di astuzia, resistenza e coscienza della situazione.

Negli scatti di Marinig sono immortalati i lottatori nella loro quotidianità: mentre si allenano nelle heya (le palestre dette anche scuderie) o si affrontano nel dohyo (la zona di combattimento) indossando il mawashi (il caratteristico perizoma) e acconciando i capelli con la oi-cho mage (la particolare crocchia).

“In occasione della Biennale di Venezia, siamo lieti di aprire al pubblico Palazzo Morosini e di ospitare una mostra di arte contemporanea sulla più misteriosa delle arti marziali: il Sumo, che ha una storia lunga 400 anni “ – ha dichiarato Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Country Italia – “Questa mostra segna un ulteriore passo nel nostro percorso di valorizzazione del territorio e di condivisione dei momenti di grande arte con la comunità”.

Credits: La mostra è curata da Xavier Martel, in collaborazione con Gruppo Arthemisia.

Informazioni:

KOKODÉ KAMIGAMI “Qui si incarnano gli dei”

Sede Palazzo Morosini, San Marco 2803 Venezia

Dall’11 maggio al 16 luglio 2017

Orari: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 19.30

Ingresso libero

Ulteriori informazioni: ComunicazioneGeneraliItalia.it@generali.com

Fonte: Ufficio Stampa Gruppo Arthemisia.

Potrebbe interessarti anche:

Biennale di Venezia 2017, tavole aperte con gli artisti tra le novità della 57° Esposizione
La Corea del Sud e le Olimpiadi invernali

 

Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.