Ibiza calling: arriva l’estate e l’isola più cool del Mediterraneo si trasforma in una vera e propria calamita per turisti.
Tra spiagge, natura, feste e relax – si, La Isla può trasformarsi in un vero e proprio locus amoenus per chi è alla ricerca di quiete.
Ma Ibiza ha un altro grande valore aggiunto, e parliamo della gastronomia: le materie prime sono eccellenti e le ricette tipiche riportano ai sapori genuini dell’infanzia, raccontando la lunga tradizione culinaria di questa parte della Spagna.
Vediamo come combinare insieme alcuni prodotti e sapori ibizenchi per avere “l’estate in bocca”:
- Frita de pulpo – è anche una tapa che sicuramente troverete in bar e ristoranti, una sorta di insalata di polpo e patate con l’aggiunta di peperoni rossi e verdi.
La preparazione è piuttosto semplice: dopo aver bollito il polpo – con poca acqua – ripassarlo in un tegame dove è stata soffritta della cipolla tritata, con aggiunta di peperoni a pezzetti, due spicchi d’aglio e alloro.
Cuocere separatamente delle patate in padella e aggiungere al mix di polpo e peperoni, et voilà!
- Arroz a la marinera – è un risotto allo scoglio, ma aromatizzato con zafferano e paprika.
Si comincia preparando una sorta di brodo con abbondante acqua, pomodoro, cipolla, peperone, zafferano e paprika dolce, poi aggiungere una coda di rospo.
In un tegame a parte cuocere nell’olio d’oliva – a Ibiza si produce un olio davvero ottimo – e cuocere seppie e gamberetti.
Mischiare il tutto e lasciare cuocere per circa 10 minuti, quindi aggiungere il riso, zampe di cancro, vongole e del pesto.
Cuocere 15/20 minuti, e nel frattempo pestare in un mortaio prezzemolo, aglio, zafferano e peperoncino rosso, per aggiungere il tutto a circa 5 minuti dalla conclusione della cottura del riso.
- Sofrit Pagès – decisamente meno estivo, ma buonissimo e tipicamente ibizenco! Si tratta di uno spezzatino di maiale, agnello e pollo con patate, e si prepara così: si bolle la carne di maiale, di agnello e di pollo – il tutto tagliato a pezzi.
Nel frattempo, soffriggere in un tegame dell’aglio, qualche pezzo di soppressata e circa ¾ pezzi di sanguinaccio.
Poi togliere i salumi, e buttare in padella la carne bollita con del prezzemolo, aggiungendo anche pepe e paprika – fate attenzione nel salare, dopo aver soffritto soppressata e sanguinaccio probabilmente l’olio sarà già abbastanza salato.
Friggere separatamente delle patate e unire il tutto, facendo cuocere altri 10 minuti a fuoco lento.
Un dolce tipico? Vediamo un paio di ricette per zuccherare il nostro menù:
- Greixonera – Una sorta di creme caramel a base di pane, più precisamente las ensaimadas, una sorta di brioche tipica del luogo.
Si bolle il latte con scorza di limone e una stecca di cannella.
Dopo averlo fatto freddare, versarlo su un impasto composto di ensaimadas sminuzzate, uova, zucchero e cannella in polvere.
Mescolare il tutto, e mettere in forno per 45 minuti.
E’ una ricetta che anticamente si preparava per “riutilizzare” in modo gustoso il pane raffermo.
- Orelletes – sono delle tipiche frittelle a forma di orecchio.
Si sbattono le uova con zucchero, liquore all’anice, scorza di limone, aggiungendo poi lievito e farina.
Dividere poi l’impasto in porzioni, dando a ognuna la forma di un orecchio – un ovale un po’ irregolare – e friggere in padella.
Le orelletes erano il dessert tipico delle feste popolari e regine incontrastate delle vetrine di ogni pasticceria.
Si consumano fredde e cosparse di zucchero!
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