“Storie dell’impressionismo”: chiude col botto la mostra di Treviso

Treviso. “Storie dell’impressionismo” ha chiuso i battenti a quota 330.474 visitatori, con una media di 1806 biglietti staccati al giorno.

Per dieci settimane la mostra è stata la più visitata in Italia, nonostante le problematicità del Museo di Santa Caterina che, per le dimensioni ridotte dei suoi spazi interni, ha spesso faticato a reggere l’impatto di così tanti visitatori.

Un grande risultato, supportato dalla critica e dai visitatori.

E’ proprio grazie al passa parola innestato dall’entusiasmo di chi ha visitato la mostra, che il pubblico è aumentato giorno dopo giorno, con un “effetto trascinamento” che ha costretto gli organizzatori a decidere il prolungamento della mostra e a un allargamento dell’orario di visita.

Il pubblico coinvolto è stato il più diverso, sia per età che per provenienza.

Moltissimi 20/30enni hanno scelto di passare una giornata o un fine settimana a Treviso per ammirare la mostra. Una novità, perché questa fascia d’età usualmente non è tra le più presenti nelle grandi mostre classiche.

Inoltre a una forte risposta del territorio trevigiano e veneto, si è aggiunta anche la capacità attrattiva della mostra a livello nazionale, con presenze molto significative da tutte le regioni italiane, e per un 6% dei visitatori, anche dall’estero (Austria, Slovenia, Croazia, Germania e nord Europa).

Dalle analisi di Linea d’ombra emerge chiaramente un dato ulteriore: il gradimento che il pubblico, soprattutto quello proveniente da fuori, ha dimostrato per le altre proposte (comprese nel biglietto della mostra principale) offerte nella stessa Santa Caterina ma anche in Palazzo Giacomelli. Mostre tutte, esclusa una, dedicate al Novecento italiano, altro grande tema di ricerca di Goldin.

E ora, il prossimo appuntamento con l’arte impressionista sarà con Vincent van Gogh e le 120 opere di lui scelte, tra dipinti e disegni.

“Van Gogh. Tra il grano e il cielo” è il titolo di questa nuova mostra che si svolgerà a Vicenza, il 7 ottobre 2017.

Per info aggiuntive: sito di Linea d’ombra www.lineadombra.it.

Fonte: Studio Esseci

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