Da giovedì chiamate, sms e dati costeranno all’estero come a casa per chi viaggia nell’Ue.
In pratica: nessun problema con carte ricaricabili, tariffe impossibili e prezzi assurdi per collegarsi a internet e scambiare due chiacchiere con amici e parenti su Skype, quando ci si trova fuori dall’Italia, negli Stati Membri dell’Unione Europea.
Tra questi vanno aggiunti anche la Norvegia, il Liechtenstein e l’Islanda, ma non la Svizzera.
Per questa rivoluzione digitale si deve ringraziare il Parlamento Europeo che ha portato avanti questa battaglia da molto tempo.
Ad Aprile 2016 era già stato avviato un processo di graduale e costante diminuzione dei costi di roaming, e alcune compagnie italiane, come Tre-Wind, si erano già adeguate a una soluzione gratuita.
Dal 15 giugno, si pagheranno le stesse tariffe che si ha in Italia con il proprio operatore.
L’intero traffico verrà contabilizzato come nazionale e quindi scalato dal proprio forfait o credito.
“Il roaming ha rappresentato per anni una ingiustizia a danno dei consumatori” – afferma il presidente Carlo Rienzi – “Chi utilizzava il proprio cellulare dall’estero era costretto a subire costi aggiuntivi abnormi che non avevano alcuna ragione d’esistere”.
In base ai conti del Codacons, il roaming è costato ai cittadini europei circa 8,5 miliardi di euro all’anno, al punto da rappresentare il 10% dei ricavi dei gestori telefonici: basti pensare che nel 2006 un utente pagava da 1 a 6 euro al minuto per fare una telefonata dall’estero, e dai 35 centesimi a un euro per riceverla.
Attenzione! I costi roaming possono comunque essere reintrodotti in modo mascherato.
Pur non essendoci limiti di tempo, per evitare abusi come l’uso di una sim straniera economica in modo permanente in un Paese dove i prezzi sono superiori, potrebbero scattare dei controlli.
L’operatore dovrà avvertire il cliente, che avrà due settimane di tempo per fornire chiarimenti altrimenti scatterà l’opzione di un sovraccarico minimo.
Un costo aggiuntivo pari a quello che gli operatori pagano tra di loro per la fornitura dei servizi di roaming:
- 3,2 centesimi per le chiamate,
- 1 centesimo per gli sms,
- 7,7 euro per giga di dati (costo che diminuirà progressivamente sino a 2,5 euro nel 2020).
Simili costi extra potrebbero essere applicati anche per alcuni abbonamenti illimitati per i dati a basso costo: solo una parte di giga è inclusa nel roaming gratuito, pari ad almeno il doppio del volume ottenuto dividendo per 7,7 euro il prezzo del pacchetto di servizi mobili Iva inclusa.
Nessun problema, invece, per i lavoratori transfrontalieri: basta un aggancio al giorno alla cella del proprio operatore nazionale perché non venga considerato roaming.
Fonte: Commissione Europea e Europarlamento
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