Smart glass, occhiali intelligenti. Sono lo strumento di Epson, nato per l’industria e la sanità, ma che ora si stanno imponendo anche nel mercato di musei, siti archeologici e beni culturali.
L’ultimo modello, il BT-350, possono indossarlo grandi e piccoli. Se applicati a mostre o percorsi culturali, grazie alla realtà aumentata si può vedere ad esempio un dinosauro che passeggia tra le teche di un museo.
“Basta inforcarli e l’arte prende vita – spiega all’ANSA Carla Conca, Sales Manager Visual Instruments di Epson Italia – è l’unico prodotto sul mercato che permette di vedere da entrambi gli occhi con una visione prospettica che si adatta alla distanza”.
Il mercato dei musei sembra destinato ad allargarsi: “L’interesse nel settore sta crescendo molto – prosegue Conca – La realtà aumentata al contrario di quella virtuale permette di continuare a vedere ciò che ci circonda, semplicemente con l’aggiunta di informazioni o immagini”.
L’obiettivo per il futuro è semplificare e arrivare a coinvolgere anche le grandi sedi museali. “In Italia le più reattive per ora sono le strutture piccole – afferma sempre la manager di Epson Italia – Alcuni grandi musei hanno preso in considerazione lo strumento, ma il problema nei siti a larga affluenza è l’utenza: quando è così vasta conta una grande fetta di pubblico per il quale questa tecnologia è sconosciuta”.
I prossimi clienti sono ancora top secret ma in campo per l’Epson Moverio ci sono i siti Unesco a Palermo e Siracusa, il Museo delle scienze dell’Università di Bologna. Il sogno è quello di “portare i Moverio ai Musei Vaticani, nella Galleria della carte geografiche”.
Fonte: Ansa
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