Secondo la ricerca del Censis “Lo sviluppo italiano e il ruolo sociale della distribuzione moderna organizzata” presentata la scorsa settimana a Roma, la ripresa economica è arrivata anche in Italia nonostante il profilo del consumatore italiano sia cambiato.
I dati indicano un aumento dei consumi nel primo trimestre 2017 dell’1,3% rispetto al trimestre precedente (il più alto dal 1999) e del 2,6% su base annua (l’incremento massimo dal 2011).
I consumatori sono molto cambiati dopo la crisi: l’italiano medio oggi è iperinformato, infedele al punto vendita e utilizza anche canali d’acquisto digitali.
Il consumatore iperinformato è attento a qualsiasi dettaglio sull’oggetto da acquistare: il Censis sottolinea che nell’ultimo anno 31,7 milioni di italiani hanno letto recensioni di prodotti su social e blog – pubblicati da 20,4 milioni di persone – per decidere cosa comprare. Inoltre, sono sempre più in crescita le vie digitali per l’acquisto poiché nell’ultimo anno 30,5 milioni di persone hanno visto o verificato un prodotto nei negozi fisici e poi lo hanno acquistato sul web. E quando si tratta di acquistare dalla grande distribuzione prevale l’infedeltà, sia al punto vendita sia all’insegna della catena, perché il nuovo consumatore compra dove più conviene.
I canali d’acquisto tradizionali tuttavia continuano ad avere un riscontro importante. Secondo il Censis le ragioni sono legate alla convenienza e alle esigenze di consumi salutisti, etici e di qualità.
Fonte: Censis
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