La Regione Lazio si dota di una nuova legge sulla rigenerazione urbana. Si tratta di un provvedimento che mira a rilanciare lo sviluppo delle città puntando sulla qualità e la sostenibilità delle opere.
L’obiettivo della regione è attivare una relazione virtuosa tra edilizia e paesaggio che mostra attenzione alla bioedilizia, alla staticità e all’antisismicità cercando di non consumare ulteriore suolo. Una “rivoluzione gentile” come l’hanno definita dalla Pisana.
I comuni possono giocare un nuovo ruolo da protagonisti nella pianificazione, “per favorire interventi che contribuiscano migliorare la qualità urbana e la vivibilità dei nostri quartieri mediante la realizzazione di nuove opere pubbliche e nuovi servizi per i cittadini” – spiegano dalla Regione.
I punti principali che intende seguire la legge sono la maggiore qualità degli interventi – in particolare nelle zone più degradate – e la loro sostenibilità per la tutela dell’ambiente attraverso il tetto del 20%, imposto ai comuni, degli ampliamenti delle volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale.
Per le zone terremotate previsti anche disposizioni per la riformulazione degli strumenti urbanistici oltre a una serie di misure per la prevenzione e la riduzione del rischio.
Fonte: Regione Lazio
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