Fritti di mare: ogni casa ha il suo

Basta nominarlo e già abbiamo l’acquolina in bocca: è il fritto ovviamente, un metodo di cottura talmente noto da divenire in alcuni casi un piatto a se stante.  Come nel caso della frittura di pesce, piatto in cui si cela la vera arte della cucina italiana. 

Ogni regione d’Italia ha la sua frittura, a seconda del tipo di pesce presente nei propri mari. 

Noi del TgTourism vi proponiamo la ricetta della frittura marchigiana, nello specifico dell’area del Monte Conero di Ancona.

Frittura all’anconetana:

Frittura composta da agoni, merluzzi, ruscioli (triglie), calamari, gamberetti e  zanchette. (Per due persone, 6 etti).

Per la frittura: come prima cosa infarinare il pesce e aggiungerci un pizzico di sale; in un secondo momento riscaldare l’olio in una pentola. L’olio meglio se di semi di girasole o di arachidi.

A olio bollente, buttare il pesce (inutile dire che deve essere sempre fresco).

Non appena questo assume un colorito dorato, va tolto e appoggiato su un foglio di carta di paglia che assorbe l’olio. In ultimo, metterlo nell’apposita teglia.

Consigli utili: 

Se cucinata bene, la frittura consente anche di sfatare il mito secondo il quale il fritto fa male.

Per ottenere una frittura di pesce perfetta, cercate di seguire i seguenti consigli:

  • Friggere solo con oli di marca,
  • Controllare la temperatura, che non deve mai superare i 180°.
  • Utilizzare carta di paglia per asciugare i fritti (anche lo scottex va bene),
  • Friggere solo in padelle di acciaio o wok,

                                                                                    

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