L’isola de La Maddalena compie 250 anni: tra eventi e feste alla scoperta di un paradiso naturale

 

Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo.
(David Herbert Lawrence)

C’è un compleanno eccellente in questo 2017. È quello dell’Isola de La Maddalena, meta prediletta da italiani e stranieri amanti del mare isolano della Sardegna e delle sue meraviglie naturali. La Maddalena compie la bellezza di 250 anni e tutta l’isola è in preda a eventi e festeggiamenti.

Eventi culturali, musicali, sportivi, enogastronomici danno al via alle danze, come la grande festa revival anni ’70 organizzata per il 20 agosto o il live di Valerio Scanu (cantante originario dell’isola) che si esibirà sul palcoscenico di casa. A settembre poi è organizzata la Parcolana, regata velica in stile Barcolana triestina.

Due secoli e mezzo sono passati da quel 17 ottobre 1767 in cui, salutata da un colpo di fucile, fu innalzata la bandiera sarda sul punto più alto dell’isola di La Maddalena dando il via così allo svilupparsi della comunità maddalenina, mettendo fine così al suo passato di deserto e silenzio, fino a oggi, ormai icona internazionale del turismo e vero paradiso naturalistico.

La Maddalena è la sorella maggiore di circa 60 isole e isolotti che compongono l’arcipelago a nord-est della Sardegna, di fronte alle coste galluresi, unica abitata all’interno del parco nazionale con la sua cittadina storica, ex base militare italiana e americana. Proprio lei dà il nome a tutto il Parco nazionale dell’Arcipelago, un’area protetta marina e terrestre, solcata in estate da turisti amanti del mare cristallino e da barche alla ricerca di tuffi incantati a largo, in acque da sogno.

A delimitare l’isola un perimetro di 45 chilometri, tutto adornato da panorami mozzafiato. Graniti e porfidi delimitano tratti frastagliati, insenature, calette e spiagge, mentre l’entroterra è fatto di dolci colline.

La Maddalena si affaccia su Palau, da cui vista 20 minuti di traghetto, e il suo centro abitato è l’unico di tutto l’Arcipelago. Fiore all’occhiello sono le sue meravigliose calette e spiagge rosa, ma anche il centro storico non scherza in quanto a fascino e bellezza.

Da Vedere a La Maddalena

Centro storico

Nel centro storico de la Maddalena di particolare pregio artistico e architettonico sono le strette viuzze che si incrociano tra le vie e le piazze principali. Sui vicoli lastricati si affacciano palazzi del Settecento, come municipio e parrocchiale santa Maria Maddalena in stile barocco, sul lungomare, vicino al porto. Nel porticciolo di Cala Gavetta si innalza una colonna con l’effigie di Giuseppe Garibaldi, che visse gli ultimi 26 anni a Caprera, unita alla Maddalena dal passo della Moneta.

Nella parte alta della città da vedere è l’ex forte di Sant’Andrea, situato su uno sperone di granito e adibito fino a qualche tempo fa a prigione.

Le spiagge

Percorrendo la strada panoramica si incontrano vere e proprie meraviglie:

Baia di Spalmatore: deliziosa caletta che oltre a essere sempre riparata dal vento, offre molti servizi per i bagnanti, primo fra tutti la meraviglia costituita dalla spiaggia di Spalmatore con sabbia bianca e sottile e mare cristallino e trasparente. Spiaggia che la sera si anima con bar e locali di tendenza. Proseguendo in direzione Porto Massimo la Baia di Spalmatore propone anche altre tipologie di spiagge come ad esempio, quella del Costone che è caratterizzata da una sabbia dorata e da un mare cristallino.

Fiordo di Cala Francese: a soli 3 chilometri dal centro ecco un’altra meraviglia, incastonata tra macchia mediterranea e cava di granito, con sentieri che accompagnano ad insenature e spiagge paradisiache

Nido dell’Aquila: proseguendo sul lungomare di Padule, nella parte meridionale dell’isola, si arriva al Nido dell’Aquila, vicino alla fortezza militare. È una spiaggia perlopiù sabbiosa, di un colore beige chiaro, con sabbia fine e compatta e la presenza di scogli levigati affioranti dall’arenile. Il mare cristallino ha un fondale molto basso e sabbioso con la presenza di scogli che rendono la spiaggia molto suggestiva, grazie anche ai bellissimi colori del mare, cangianti tra l’azzurro, il blu ed il turchese. Alle spalle della spiaggia sono presenti piccoli cespugli di macchia mediterranea.

Punta Tegge: La località di Punta Tegge si trova nella parte meridionale dell’ isola e la si può raggiungere percorrendo il lungomare di Padule in direzione Nido d’ Aquila. Il posto, oltre a delle spiaggette molto carine e variegate, offre anche una stupenda scogliera granitica pianeggiante che da di fronte a Porto Rafaele all’ isola di Spargi.

Spiaggia Bassa Trinità: situata a Nord dell’isola e la si raggiunge percorrendo sempre la strada panoramica e inciampando in 3 meravigliose calette collegate tra loro. La sua bellezza è indescrivibile, si può solo citare appena la sua sabbia bianchissima, arricchita da una vegetazione mediterranea molto colorata e profumata, ci porta ad un mare trasparente e limpido dai colori mozzafiato. Per gli amanti del trekking la spiaggia è raggiungibile anche tramite un sentiero naturalistico molto carino ed interessante che parte dalla Chiesa della Trinita.

Cala Lunga e Monti d’Arena: sono altre due stupende spiagge maddalenine: la prima non lontana dalla baia di Spalmatore, la seconda raggiungibile sempre percorrendo la panoramica. In entrambi casi le caratteristiche regine sono una sabbia bianca inconfondibile e acque cristalline che vi lasciano senza fiato.

Dalla Maddalena poi si può andare alla scoperta delle altre isole del parco: Santo Stefano a sud, Budelli e la celebre spiaggia Rosa, Razzoli, Santa Maria e Spargi a nord. E poi, naturalmente, Caprera, la Thaiti italiana.

Caprera

La seconda isola più grande dell’arcipelago, nonché area completamente protetta. Caprera è collegata alla Maddalena da un ponte di 600 metri, costruito nel 1958. Oltre che per la bellezza, l’isola è famosa come ultima residenza di Giuseppe Garibaldi. La Casa Bianca ne conserva le memorie: qua l’Eroe dei due mondi dimorò per 26 anni prima della morte.

Bella come il sole, selvaggia, con il suo profilo frastagliato e le sue tante calette alternate a scarpate a picco sul mare, e un’acqua di un colore verde smeraldo che lascia senza fiato.

Tra i punti più belli c’è Cala Coticcio, tra le più piccole dell’isola e più facilmente raggiungibili attraverso un piccolo sentiero o via mare. E’ un luogo ribattezzato con il nome di “Tahiti”.

Nella parte sud-orientale da non perdere è Cala Portese o dei Due Mari, uno dei vanti dell’isola: l’acqua limpida bagna entrambi i lati dell’insenatura. Oltre c’è Punta Rossa, e dopo un tratto a piedi, la splendida spiaggia del Relitto, caratterizzata, oltre che da sabbia bianca e sottile, dallo scheletro di una nave antica sulla riva. A ovest dominano distese pianeggianti e una vasta pineta. Da non perdere le acque azzurre di Cala Napoletana, la natura selvaggia di Cala Garibaldi e la distesa di sabbia chiara di Cala Serena.

Santo Stefano

L’isola di Santo Stefano, con i suoi 3 chilometri quadrati, è la quarta dell’Arcipelago della Maddalena per estensione. È in parte collinosa: la punta più alta è il Monte Zucchero che tocca i 101 metri sul livello del mare. Dopo la dismissione della base della marina militare americana, una parte dell’isola è in attesa di un progetto di valorizzazione. Il resto di Santo Stefano, frequentata solo dai turisti ospiti delle strutture ricettive, è ammirabile in tutta la sua integrità, simile all’aspetto che doveva avere l’arcipelago maddalenino prima della sua scoperta turistica.

Spargi

Tra le isole dell’arcipelago della Maddalena spicca un paradiso incontaminato dalla genuina e incredibile bellezza di cale sabbiose ideali per il relax e dal carattere selvaggio grazie a coste scoscese da ammirare in barca: è Spargi, con la sua natura selvaggia e aspra che l’hanno resa fino a oggi disabitata.
Sulla sua ‘sorella minore’ Spargiotto, nidificano rare specie di uccelli: cormorano dal ciuffo, gabbiano corso e uccello delle tempeste. Poco a ovest emerge lo scoglio di Spargiottello e la sua ‘secca’ tagliata in due da un canalone di sabbia.

E’ conosciuta per le sue spiagge sul versante orientale, Cala Corsara con i suoi riflessi turchesi, Cala Conneri detta anche Cala dell’Amore, Cala Granara e tante altre insenature circondate da grandi rocce di granito, scolpite dal vento e da rigogliosa vegetazione che si ferma sino al limite del bagnasciuga, con spiagge dalle sabbie bianchissime e acqua color smeraldo che costituiscono la spettacolarità di quest’isola, che si presenta così, nuda, come un vero angolo di paradiso. L’entroterra è quasi inaccessibile, ricoperto da cisti, corbezzoli, ginepri e lentischi.

Santa Marta

L’isola di Santa Maria è situata tra Razzoli e Budelli, da cui è separata da stretti e bassi bracci di mare, come il Passo degli Asinelli che la divide dalla prima ed è profondo circa 50 cm. I resti dell’antico convento edificato dai monaci Benedettini nel XII secolo, sono stati inglobati nell’abitazione del pastore che risiede e lavora in quest’isola. Sulla costa meridionale di Santa Maria, si apre la spiaggia più rinomata e bella dell’isola, Cala Santa Maria, oltre 200 metri di sabbia bianchissima estremamente sottile, bagnata da acque cristalline. Dal faro di Punta Filetto, raggiungibile da un sentiero che si parte da Cala Santa Maria, si gode uno splendido panorama su tutto l’arcipelago e sulle Bocche di Bonifacio.

Budelli

Nel giro delle isole, si incontra la famosa isola di Budelli, uno dei gioielli più preziosi di tutto l’Arcipelago della Maddalena e la celebre spiaggia rosa, tra le più belle di tutto il Mediterraneo, la cui colorazione deriva dallo sbriciolamento della miniacinia miniacea, un microrganismo rosa che vive nella posidonia all’interno di gusci e conchiglie, trasportato a riva dalle correnti.

A Cala Roto, dove sorge la spiaggia, nel 1964, Michelangelo Antonioni girò la scena della favola della bambina in ‘Deserto Rosso’, immortalando la natura del luogo.

Budelli oggi è tutelata da vincoli paesaggistici e ambientali, si può quindi ammirare come un autentico capolavoro della natura a distanza, accompagnato dalle guide del parco, senza ancorarsi, né fare il bagno né tanto meno calpestarne l’arenile.

Fonti: Sardegna Turismo

 

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