Linee Guida per le Spiagge Sicure, sette punti per la sicurezza delle spiagge campane

Linee Guida per le Spiagge Sicure

La Consulta Nazionale Agricoltura e Turismo lancia l’iniziativa Linee Guida per le Spiagge Sicure con l’obiettivo di garantire la sicurezza nelle spiagge della Campania durante la stagione estiva.

Ancora troppi incidenti si verificano lungo gli oltre 5.000 chilometri di costa balneabile in Italia, fanno sapere dall’associazione, con particolare concentrazione nelle spiagge del sud a causa dell’assenza di presidi di soccorso.

Diventa fondamentale anche un ulteriore richiamo all’osservanza delle norme tese a garantire una sicura ed ordinata fruizione della spiaggia e degli antistanti specchi d’acqua da parte di tutti – ha dichiarato il Portavoce della Consulta Nazionale Agricoltura e Turismo, Rosario Lopa, componente del  Dipartimento Agroalimentare, Turismo, Territorio e Ambiente del MNS – a partire dai turisti e dal loro corretto rapporto con la spiaggia e con il bagno, per arrivare agli assistenti ai bagnanti”.

L’iniziativa Linee Guida per le Spiagge Sicure comprende sette punti per mettere in sicurezza le spiagge campane e per formare in futuro, attraverso l’appoggio della Capitaneria di porto, una rete omogenea per la tutela della sicurezza a largo raggio e di un turismo di qualità. L’iniziativa “consentirà di valorizzare l’immagine del territorio costiero partenopeo con una ricaduta positiva su tutti i settori dell’economia” – spiega Alfredo Catapano del Dipartimento Nazionale Commercio e PMI.

I punti previsti dall’iniziativa:

  1. obbligatorietà di un servizio di sicurezza con bagnini di salvataggio anche sulle spiagge libere, almeno su quelle che l’indagine ha rivelato siano le più frequentate (ottimizzazione delle risorse);
  2. istituzione di un sistema di segnaletica dei rischi e dei pericoli con appropriati indicazioni e consigli per conoscerli ed evitarli, sulle spiagge e sulle acque più rischiose per l’incolumità degli utenti;
  3. anche in collaborazione e sinergia con Autorità marittime, Sezioni periferiche della Società Nazionale di Salvamento e Servizi medico sanitari, individuazione di forme e di procedure di più stretta collaborazione fra le risorse di soccorso marine per così dire (bagnini di salvataggio, mezzi nautici della Guardia costiera e della SNS, ecc..) e il 118, in modo da velocizzare il raggiungimento del presidio sanitario più vicino o più idoneo al luogo dell’incidente, comprimendo i tempi di intervento della catena dei soccorritori e riducendo le conseguenze dell’evento;
  4. sempre relativamente al servizio 118, verificare e se del caso prevedere che le ambulanze dello stesso servizio siano attrezzate adeguatamente (almeno quelle delle località balneari e almeno nel periodo estivo), sia in termini di professionalità del personale addetto, sia in termini di specifiche attrezzature sanitarie, al fine di contrastare più efficacemente fattispecie di infortuni propri delle attività balneari e acquatiche in genere;
  5. previsione, nei bilanci di Regione, province, città metropolitane,comuni e autorità locali di apposite poste per finanziare/sostenere spese per servizi di prevenzione, sorveglianza di spiagge e acque prospicienti ai fini di sicurezza, da parte delle organizzazioni di volontariato SAR marittimo riconosciute ufficialmente come tali a livello nazionale o quanto meno regionale (Dipartimento della Protezione civile, Albi regionali), compresi in primis i servizi di bagnino di salvataggio sulle spiagge libere come sopraccennato;
  6. verifica da parte delle Autorità locali, ogni anno e prima della stagione estiva, delle predisposizioni di sicurezza disponibili nell’ambito del proprio territorio, sia quantitativamente sia qualitativamente, in termini di consistenza, manutenzione, preparazione all’impiego di mezzi e addetti, in modo che quando comincia la stagione tutto sia pronto ad accogliere i cittadini non solo sotto il profilo dell’accoglienza logistica e turistica in genere, ma anche sotto quello della capacità di fornire adeguato ed efficiente servizio di sicurezza;
  7. disponibilità dei servizi di sicurezza (sia pure a livello ridotto), anche nelle ore notturne, perché se è vero che di notte non ci sono bagnanti, è però vero che nelle acque prospicienti i litorali sono presenti pescatori professionisti addetti alla piccola pesca, pescatori sportivi, subacquei, nautica da diporto minore, ecc.

fonte: Consulta Nazionale Agricoltura

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