Roma. In 80 anni Cinecittà, la fabbrica del cinema italiano, ha conosciuto tante vicissitudini e vissuto molte rinascite, come quella contemporanea.
Dopo la privatizzazione negli anni Novanta, oggi questa prestigiosa istituzione torna in mano pubblica.
“È un progetto di ampio respiro” – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – “che mira alla valorizzazione culturale degli spazi, alla fornitura di servizi per le produzioni audiovisive, alla realizzazione di un vero e proprio fulcro della creatività di livello internazionale, con possibilità di scambi e residenze, attenzione alle nuove tecnologie e alla rete.
Il nostro cinema sta conoscendo un felice momento creativo ed è tornato a essere capace di imporsi nel mondo, come testimoniano non solo i riconoscimenti ottenuti dai nostri autori negli ultimi anni ma anche il successo internazionale di serie e commedie italiane”.
Un progetto che vuole soprattutto dare voce ai giovani talenti, alle loro capacità di scrittura e di narrazione.
“In questo contesto” – continua il Ministro – “nascerà anche un grande museo del cinema italiano, un luogo in cui a fianco della storia dell’Istituto Luce e delle Teche Rai si conservi in maniera permanente la memoria della nostra grande cinematografia”.
Uno spazio tecnologico e multimediale, in grado di essere attrattivo per i giovani e al contempo utile per i docenti e gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia e dei corsi di laura in discipline delle arti, della musica e dello spettacolo.
Per comprendere la storia della cinematografia italiana nel luogo in cui è nata, ripercorrerne le diverse stagioni e scoprire o riscoprire i suoi maestri.
Fonte: Ufficio Stampa MiBACT
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