Coldiretti: quasi metà degli italiani torna dalle vacanze con souvenir

Il 45% degli italiani non torna dalle vacanze a mani vuote ma con souvenir del posto: lo rivela un’indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata il occasione del rientro dalle vacanze estive della maggior parte degli italiani.

Sono soprattutto le spese utili come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve a rappresentare le opzioni più scelte dagli italiani di ritorno dalle vacanze, come sottolinea Coldiretti. Seguono i prodotti artigianali, portachiavi, magliette. “L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita – sottolinea la Coldirettidal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo”. 

L’Italia ha conquistato la leadership mondiale nel turismo enogastronomico grazie a 283 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg – continua la Coldiretti – ma ha conquistato anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche in Europa e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni ogm a tutela del patrimonio di biodiversità”.

Non mancano quindi le possibilità di acquistare prodotti alimentari tipici: dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano al Caciocavallo del Molise “sono alcuni dei più comuni souvenir richiesti dai turisti per portare un ricordo “appetitoso” dei luoghi di vacanza – prosegue Coldiretti – ma molti altri sono i “tesori” custoditi gelosamente nelle campagne”.

A tal proposito è nata anche l’app “Farmersforyou della Coldiretti per mettere in connessione gli imprenditori agricoli italiani con i cittadini, anche stranieri, che intendono acquistare prodotti o dormire nelle aziende agricole.

Fonte: Coldiretti

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