Nota ai più come “la terra delle aquile”, l’Albania è un Paese per certi aspetti remoto e selvaggio che merita di essere scoperto mediante un turismo lento, modello di viaggio di questi ultimi anni.
Dal ricco patrimonio culturale e naturalistico, l’Albania è meta alternativa per tutti coloro che sono a caccia di avventura e con pochi euro in tasca.
Pregiudizi off limits
Dire “faccio in viaggio in Albania”, lascia ancora oggi perplesse molte persone, a causa dei pregiudizi e degli stereotipi che da molti anni aleggiano su questo Paese. La tendenza è infatti quella di considerare il Paese esclusivamente nei termini di una terra di forti e massive migrazioni.
Sebbene ancora ci siano dei residui di povertà e mancanza di opportunità – problematiche che negli anni passati hanno obbligato migliaia di persone a cercare un America al di là del mare -, l’Albania è oggi caratterizzata da una crescita sempre maggiore, come testimoniano i servizi e le strutture che stanno velocemente raggiungendo gli standard del resto d’Europa.
Io stessa, nel mio viaggio in solitaria, ho avuto modo di scoprire e di entrare in contatto con una nazione semplice ma tenace, desiderosa di dimostrare che i “tempi sui barconi” sono finiti.
La maggior parte degli albanesi parla un buon italiano. La nostra è infatti la seconda lingua più studiata sul territorio, merito dei tanti programmi televisivi ivi diffusi sin dagli anni Ottanta.
Per questo motivo, è molto facile la comunicazione con gli abitanti locali, sia che si tratti di chiedere un’indicazione stradale o di fare un’ordinazione al ristorante.
Da Tirana al mare del Sud
Il punto di forza dell’Albania sono i 427 chilometri di coste. A nord sono bagnate dal Mar Adriatico, hanno acque poco profonde e spiagge sabbiose. A sud, invece, il mare che le bagna è lo Ionio, sono prevalentemente rocciose con fondali ripidi e lidi di sabbia bianca.
Nel mio viaggio ho esplorato il lato costiero del Paese, non lasciandomi comunque sfuggire una visita alla capitale Tirana.
Tirana
Dal porto di Durazzo, Tirana dista in macchina solo 40 minuti, un’ora se ci si muove con i mezzi pubblici.
A un rapido sguardo, ciò che più colpisce della città sono i colori accessi degli edifici e il verde delle montagne circostanti.
Il merito va a Edi Ramal, prima artista, poi sindaco della città e oggi Premier della Nazione che, a inizio 2000, lanciò il progetto “Green” volto ad aumentare gli spazi verdi cittadini (piantando migliaia di alberi) e a restaurare gran parte degli edifici.
Il centro di Tirana non è molto esteso per cui si lo si può facilmente visitare a piedi.
Da non perdere sono:
- Piazza Skanderbeg, “il polmone verde della città”, caratterizzata da fontane zampillanti e pietre naturali.
Al centro si erge la statua dell’eroe nazionale, Giorgio Castriota detto Skanderbeg che nel XV secolo difese l’Albania dall’invasione turca.
Attorno alla piazza troviamo altri importanti edifici storici del Paese: la floreale Moschea Ethem Bey, costruita in epoca ottomana; il Palazzo della Cultura, la cui prima pietra venne posata da Krusciov quando ancora l’Albania era filosovietica; e il Museo Nazionale di Tirana, sorto anch’esso nel periodo del regime comunista.
- Museo Storico Nazionale, per ripercorrere l’intera storia dell’Albania, dal Paleolitico a oggi, dando risalto in particolare a due momenti emblematici della storia del Paese: la resistenza al nazi-fascismo durante la Seconda guerra mondiale e quella ai tempi filo-sovietici.
Tra le sezioni, si trova anche quella dedicata a Madre Teresa e alla visita di Giovanni Paolo II.
- L’ex quartiere proibito di Blloku, un tempo inaccessibile alla popolazione perché sede del dittatore Hoxha e dei funzionari del partito, oggi una delle zone più affollate e dinamiche di Tirana, nonché cuore della movida.
La strada verso il mare
Scendere versi sud da Tirana, implica ritornare a Durazzo, passare per Valona e poi proseguire lungo la costa.
Purtroppo, in Albania, sia che ci si muova con i mezzi pubblici (spesso scassati, vecchi e lenti), sia con la propria macchina, spostarsi non è semplice: la segnaletica è spesso scadente e manca un vero e proprio sistema autostradale.
Le strade più veloci sono le statali che comunque attraversano le città, causando notevoli rallentamenti.
Non resta che munirsi di buona pazienza e apprezzare il panorama circostante…..un panorama davvero unico!
Da Valona a Jale, si attraversa il Parco Naturale di LLogare e il Monte Cika; tratto di strada che non consiglio di percorrere a chi soffre di vertigini, dato che le curve del monte salgono fino a 2000 metri di altezza sul mare, con tratti attraversati da capre e mucche allo stato brado e massi di roccia sulla strada.
Il paesaggio montano che accompagna lungo queste tre ore di viaggio è comunque bellissimo e presenta uno stile di vita bucolico e agreste nettamente in contrasto con le nuove costruzioni moderne: villaggi rurali (simili a quelli dell’Italia negli anni ’50) dove è facile incontrare autoctoni mentre svolgono le loro mansioni quotidiane, dai pastori ai ragazzini che guidano i carri di fieno, fino ad anziane signore intente a vendere i propri prodotti sul ciglio della strada.
Ed è in queste immagini che si racchiude tutto il paradosso dell’Albania: se di fronte a queste strade impervie e danneggiate, a edifici abbattuti e solitari viene voglia di scappare, una volta arrivati al mare, si cambia immediatamente idea.
Il mare del Sud: Jale, Himara e Ksamil
Lungo i tornanti, appaiono curva dopo curva, “spicchi di blu e di rosso, in un susseguirsi di mare e canyon”.
La spiaggia di Jale è pressoché nascosta e quasi deserta (specie nel periodo di bassa stagione), mentre quella di Himare non fa che confermare il lato impervio e al tempo stesso dolce dell’Albania.
Inoltrandosi ancora più a sud, passando per Saranda, il terzo centro più popolato del Paese, si arriva a quella che è da tutti considerata ‘la perla dello Ionio”: Ksamil.
Questa cittadina sorge davanti all’isola di Corfù e si trova a pochi chilometri dal confine greco. Il mare è qui davvero cristallino e nella baia sono presenti ben quattro isolette, ricoperte da un verde rigoglioso.
Di tutti i luoghi, questo è stato quello che ho preferito di più perché caratterizzato da una bellezza unica ma non gridata.
Aree archeologiche
Alle spalle di Ksamil, sorge il Parco Nazionale di Butrinto, tra i più bei parchi archeologici dei Balcani, nonché patrimonio Unesco.
Una vista al parco vale quanto un appuntamento con la storia del Mediterraneo, con cui apprendere l’ascesa e la caduta dei grandi imperi che dominarono la regione.
Sin dai tempi ellenistici del IV secolo a.C., Butrinto è stato un coacervo di monumenti, dal teatro romano al tempio di Asclepios, dai mosaici bizantini alla Fortezza Veneziana.
Un Paese veramente economico
Viaggiare in Albania è davvero economico, sia nei pernottamenti che nei pasti e negli spostamenti.
In hotel, a meno che non si prenoti in alberghi extra lusso, il prezzo medio si aggira sui 20 euro a testa per una stanza singola munita di bagno.
Anche nei ristoranti, è difficile superare i 10 euro a persona: la birra (detta Korça) costa poco più di un euro, un kebab vegetariano sta sui due euro, la frutta anche meno.
Nelle spiagge, un ombrellone e due lettini vengono a costare all’incirca 5 euro per l’intera giornata, e se si ordina un’insalatona, da mangiare sotto l’ombrellone, questa non supera i 3 euro.
Una cucina mediterranea
La cucina albanese risente delle influenze dei popoli che nel corso dei secoli hanno occupato i suoi territori, Greci e Turchi in primis.
Tra i piatti i più noti sono: il byrek, una “sottile pasta sfoglia turca con ripieno di carne e formaggio”, e il tave kosi, “agnello condito con una specie di salsa allo yogurt”.
Nelle città costiere si mangia molto pesce, “dalla spigola all’orata, dai calamari ai gamberi, conditi secondo le usanze mediterranee”, ma non mancano anche le verdure (sempre freschissime), come i pomodori e i peperoni. Buonissimo anche il pane, “morbido e bianco, dalla crosta sottile”.
Curiosità
Mi sono sempre chiesta perché mai l’Albania si chiamasse il ‘Paese delle Aquile’. Questo è quanto mi è stato raccontato:
“Mentre un giovane stava cacciando per le montagne, un’Aquila volteggiando sopra di lui si posò in cima ad una rupe.
L’Aquila era straordinariamente maestosa e serrava nel becco un serpente. Dopo un po’ l’Aquila volò via dalla cresta dove aveva il nido. Il ragazzo allora si arrampicò sulla cima della rupe dove vide, nel nido, il piccolo dell’aquila giocare con il serpente morto. Ma il serpente non era davvero morto! All’improvviso infatti si mosse di scatto rivelando i suoi denti aguzzi ed era pronto a penetrare l’aquilotto con un veleno mortale. Repentinamente, il giovane tirò fuori arco e freccia e uccise il serpente. Poi prese l’aquilotto e si avviò verso casa. All’improvviso il giovane sentì sopra di lui un fragoroso suono, era il frullare delle immense ali dell’Aquila.“Perché rapisci mio figlio?” gridò forte l’ Aquila. “Il piccolo è mio, perché l’ho salvato dal serpente che tu non avevi ucciso” rispose il ragazzo. “Restituiscimi mio figlio” disse il rapace ”e io ti darò come ricompensa l’acutezza dei miei occhi e la potente forza delle mie ali.
Tu diventerai invincibile e nel mio nome sarai osannato.” Così il giovane consegnò l’aquilotto. Quest’ultimo crebbe, e volava sempre sopra la testa del ragazzo, ormai un uomo pienamente cresciuto, che con il suo arco e frecce uccideva molte bestie selvatiche e con la sua spada ammazzava molti nemici di quelle lande. Durante tutte queste imprese, l’Aquila, fedelmente lo guardava dall’alto e lo guidava. Sbalorditi dalle gesta del valoroso cacciatore, le genti di quella terra lo incoronarono re e lo chiamarono Shqipëtar che vuol dire figlio dell’Aquila e il suo regno divenne conosciuto come Shqipëri o Terra delle Aquile.”
Come arrivare
In nave: partendo da Trieste, Ancona, Brindisi e Bari, e approdando nei due porti principali del paese, Durazzo e Valona.
In aereo: in sole due ore è possibile raggiungere, dall’Italia, l’aeroporto internazionale di Tirana Nënë Tereza, al momento l’unico presente in Albania.
Informazioni utili:
Moneta: Lek albanese. 1 euro= 130 lek
Non c’è fuso orario, l’Albania ha la stessa ora italiana.
Per partire è sufficiente la carta d’identità.
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