Dal 12 ottobre al 16 novembre si tiene al Cartec di Cagliari la mostra “Verso Gramsci”promossa dal Comune e dai Musei Civici con la Fondazione Bartoli Felter e curata da Alessandra Menesini e Patrizia Rossello.
A un gruppo di artisti di Piemonte e Sardegna (le regioni che ne videro la nascita e gli studi) è stato chiesto di ispirarsi all’eredità di Gramsci. Sono nate così installazioni che mescolano linguaggi e diversi piani di lettura.
La serie di cartoline di Antonio La Grotta è un grand tour non solo geografico, ma anche poetico attraverso l’Italia: la maggior parte delle città d’Italia ha una via o una piazza dedicate a Gramsci, luoghi che lui non ha potuto visitare.
Trentatré cartoline originali del secondo Novecento, lo stesso numero dei Quaderni dal carcere, più una, per il quaderno che non è mai stato ritrovato. Altri luoghi di memoria biografica, quelli della Sardegna natia del pensatore, da Ales a Ghilarza passando per Santu Lussurgiu, scandiscono il viaggio fotografico di Marcello Nocera, virate in rosso quelle di esterni, in bianco e nero quelle di interni abbandonati.
La nostalgia è al centro del lavoro di Simone Martinetto, incentrato sulla ‘questione meridionale’, argomento contemporaneo che l’artista ha sviluppato insieme a tre migranti arrivati in Italia in cerca di lavoro, ma anche di salvezza e di pace.
Nella videoinstallazione c’è un gioco di rimandi tra la loro voce e le pagine scritte da Gramsci quasi come se fosse un dialogo. Concetti e parole diventano mattoni di una possibile società migliore, come nell’edificio di Marta Fontana, fatto di libri, uno sopra l’altro. Costruzione decorata da trappole per uccellini in forma di delicati e attraenti oggetti perché la cultura offre la via dell’affrancamento, della libertà di pensiero e poi di cuore, ma spesso ha un caro prezzo.
Fonte: La Repubblica
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