I protagonisti della rivoluzione artistica del Novecento sono in mostra a Bologna per una grande anteprima internazionale a Palazzo Albergati dal 16 ottobre al 18 febbraio: Duchamp, Magritte, Dalí. I rivoluzionari del ‘900. Capolavori dall’Israel Museum di Gerusalemme è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con lo stesso Israel Museum.
La mostra curata da Adina Kamien-Kazhda è uno straordinario viaggio tra gli artisti e le opere che nei primi del Novecento hanno segnato una netta linea di discontinuità con l’arte del passato rinnovandone i motivi e le strategie. L’attenzione è focalizzata sui fenomeni del Dadaismo e del Surrealismo che nei primi decenni del XX secolo stravolsero i canoni tradizionali dell’arte.
L’esposizione di Palazzo Albergati presenta 180 opere tutte generosamente offerte dall’Israel Museum di Gerusalemme, sede di alcune tra le collezioni più ricche e importanti al mondo. In mostra sono presenti capolavori come Le Chateau de Pyrenees (1959) di Magritte, Surrealist Essay (1934) di Dalí, L.H.O.O.Q. (1919/1964) di Duchamp e Main Ray (1935) di Man Ray.
Il Dadaismo, nato a Zurigo nel 1916, fu una risposta al fallimento del razionalismo e della cultura borghese in seguito allo scoppio della Grande Guerra. Dadaisti come Kurt Schwitters, Hannah Höch, Erwin Blumenfeld, Marcel Janco, Francis Picabia, Max Ernst, Man Ray e Marcel Duchamp adottarono idee e modalità espressive radicali per distruggere i principi consolidati e decostruire il tradizionale linguaggio dell’arte.
Tre anni più tardi nacque a Parigi il Surrealismo che applicò all’arte la psicanalisi freudiana e puntò ad una rivoluzione dello spirito e a una realtà nuova non solo in campo artistico. Artisti diversi tra loro come André Breton, Max Ernst, Joan Miró, René Magritte, Salvador Dalí invocarono le forze irrazionali e creative nascoste nella psiche umana per i loro lavori.
Cinque sezioni compongono il percorso espositivo.
Il primo spazio, Accostamenti sorprendenti, mette in luce il potenziale poetico dei materiali usati nei collage, nei montaggi e negli oggetti dadaisti e surrealisti. I frammenti del mondo quotidiano diventano parte di accostamenti sorprendenti in grado di sedurre, scioccare e disorientare l’osservatore. Gli influssi della psicanalisi di Freud sull’arte si vedono nella seconda sezione Automatismo e subconscio con l’esplorazione degli aspetti più oscuri della mente accedendo così alla sorgente del subconscio. Nella sezione successiva, Biomorfismo e metamorfosi, trova spazio la tendenza surrealista a preferire forme ambigue e organiche così come il potere dell’immaginazione individuale di trascendere la realtà e la ragione. Le ultime due sezioni – Desiderio musa e abuso e Il paesaggio onirico – comprendono rispettivamente il tema del desiderio, diventato una sorta di ossessione verso la fine degli anni venti, e dell’immaginazione e del sogno, concetti chiave per i surrealisti.
Special Guest della mostra è la riproduzione del Viso di Mae West come appartamento di Salvador Dalì, opera simbolo del Surrealismo ricostruita eccezionalmente a Bologna dall’architetto Oscar Tusquets Blanca che fu amico e collaboratore dello stesso Dalì. La stanza rappresenta una suggestiva alienazione dello spazio tra giochi di luce e finte prospettive.
Credits: Gruppo Artemisia, Israel Museum, Comune di Bologna;
a cura di Adina Kamien-Kazhda
Mostra: Duchamp, Magritte, Dalí. I rivoluzionari del ‘900. Capolavori dall’Israel Museum di Gerusalemme
16 ottobre 2017 – 18 febbraio 2018
Palazzo Albergati, Bologna
Orari: 10-20
Biglietti: Intero € 14,00 (audioguida inclusa); ridotto € 12,00 (audioguida inclusa)
Info: www.palazzoalbergati.com; www.arthemisia.it
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