La Galleria Borghese omaggia Bernini

 

Lo scultore non cerca di tradurre in marmo il proprio pensiero: egli pensa direttamente come se già tutto fosse di marmo, egli pensa in marmo.

André Gide

Nato a Napoli da madre napoletana e padre toscano, fu a Roma che Gian Lorenzo Bernini trovò fama e gloria. In 82 anni di vita fu a servizio di ben 9 papi, tra cui papa Urbano VIII che gli affidò degli interventi su una delle Pietà incompiute di Michelangelo e poi la realizzazione di quattro putti per la cappella di famiglia in Sant’Andrea della Valle e un cardinale molto importante, Scipione Caffarelli-Borghese, che nel 1618 affidò al giovane Bernini,all’epoca appena ventenne, l’esecuzione di un piccolo busto raffigurante lo zio Paolo V. 

Il cardinale rimase così colpito dal talento di Gian Lorenzo da diventarne il mecenate, commissionandogli delle opere che lo tennero impegnato dal 1618 al 1625. In questo periodo Bernini realizzò Enea, Anchise e Ascanio fuggitivi da Troia (1618-1619), il Ratto di Proserpina (1621-1622), il David(1623-1624) e l’Apollo e Dafne (1622-25). Il legame tra lo scultore Roma divenne così stretto che l’artista si allontanò soltanto una volta dall’Urbe per recarsi a Lione, a alla corte di Luigi XIV.

Per i vent’anni dalla sua riapertura, la Galleria Borghese, dimora di Bernini, insieme a FENDI partner istituzionale, presentano una grande mostra dedicata a Gian Lorenzo Bernini che vuole continuare il discorso critico avviato con l’esposizione Bernini Scultore: la nascita del barocco in Casa Borghese, ospitata presso il Museo nel 1998.

Lesposizione mette l’accento sul Bernini scultore di statue che si misura principalmente con il marmo, partendo dalle opere eseguite in collaborazione con il padre Pietro fino agli ultimi marmi toccati dal suo scalpello.

Presenti una serie di approfondimenti tematici dedicati ad aspetti specifici della sua produzione, tra cui la pittura, i putti, i restauri, la realizzazione di un’opera dal disegno, la terracotta, il marmo, che presentano il Bernini come artista a 360 gradi: grande scultore sì, ma anche pittore.

La mostra si divide in otto sezioni – L’apprendistato con Pietro; La giovinezza e la nascita di un genere: i putti; I gruppi borghesiani; Il restauro dell’antico; I busti; La pittura; Bernini e Luigi XIV; Il mestiere di scultore: i bozzetti, a cui si affianca la scultura della Santa Bibiana, fuori per la prima volta dalla sua chiesa all’Esquilino, restaurata in occasione della mostra e che costituisce un caso a sé.

L’apprendistato con Pietro presenta l’attività giovanile di Gian Lorenzo (fino al 1617 circa), con un focus sulle opere realizzate in stretto dialogo o in diretta collaborazione col padre Pietro, nelle quali emerge da subito la straordinaria padronanza dello scalpello ereditata proprio da lui.

La giovinezza e la nascita di un genere: i putti è dedicato a un genere affrontato in diverse occasioni dal giovanissimo Bernini, rinnegato dal maestro successivamente, che non voleva essere ricordato per quegli juvenilia.

La possibilità di rivedere accostata la Capra Amaltea agli altri putti di Gian Lorenzo (o di Bernini padre e figlio ancora in collaborazione) è l’occasione per riflettere sull’attribuzione del piccolo gruppo borghesiano, un pezzo di cui la critica recente ha messo in luce discrepanze stilistiche rispetto al linguaggio dei due Bernini.

I gruppi borghesiani è centrato sulle sculture monumentali di Bernini conservate all’interno del Museo. Il primo gruppo borghesiano, l’Enea e Anchise, viene messo in dialogo con il dipinto, raffigurante lo stesso soggetto, di Federico Barocci (solitamente esposto in pinacoteca, al primo piano), ripristinando così quel dialogo pittura-scultura che costituì uno dei primi obiettivi critici di Gian Lorenzo, in un recupero filologico del primo
allestimento della Galleria Borghese attestato dalla guida di Jacopo Manilli (1650).

La sezione segue il percorso espositivo permanente della Galleria, sino all’ultimo gruppo borghesiano, l’Apollo e Dafne.

Seguendo le orme paterne e anche Gian Lorenzo si dedicò, sebbene solo da giovane  al Restauro dell’antico e all’integrazione dei marmi antichi. Il prestito congiunto dei due suoi restauri più celebri (Ermafrodito e Ares Ludovisi), accanto a uno dei grandi interventi in questo campo di Pietro (il Marco Curzio Borghese), consente di mettere adeguatamente a fuoco questo aspetto fondamentale dell’attività giovanile berniniana.

Un altro approfondimento tematico è dedicato ai Busti, genere maggiormente frequentato dal Bernini scultore in marmo in cui si ripercorre un lungo arco cronologico della carriera dell’artista, dai primi anni Trenta fino agli anni Settanta del Seicento. Accanto al delicato Paolo V della Borghese vengono esposti pezzi raramente visibili al grande pubblico, come ad esempio i busti del Museo di San Giovanni dei Fiorentini.

La sezione dedicata alla Pittura completa la descrizione di Bernini come artista a tutto tondo. Accanto a un esiguo numero di tele la cui autografia è universalmente accolta, è esposto l’unico dipinto attestato come opera di Bernini già da un inventario di primo Seicento, I Santi Andrea e Tommaso apostoli della National Gallery di Londra (già Barberini), opera chiave per la conoscenza di Gian Lorenzo pittore, che non era presente nella mostra del 1998.

Bernini e Luigi XIV accoglie il disegno e la terracotta preparatori alla realizzazione di una delle commissioni più importanti dell’intera carriera di Bernini: un monumento equestre al sovrano francese Luigi XIV.

Il mestiere di scultore: i bozzetti riguarda l’azione concreta dello scolpire, con un’esposizione diacronica di opere risalenti a più momenti della carriera di Gian Lorenzo. Si tratta di pezzi tutti autografi, ma realizzati non tanto in marmo, il medium sul quale è impostata la specificità della mostra, quanto soprattutto in terracotta e bronzo.

Credits

Bernini

a cura di  Andrea Bacchi e Anna Coliva

Informazioni

Roma, Galleria Borghese – Piazzale Scipione Borghese, 5

1 novembre – 4 febbraio

Orario di apertura
Dal martedì alla domenica,
dalle 9.00 alle 19.00
(ultimo ingresso alle ore 17.00)

Biglietti

Tariffa prenotazione obbligatoria
€ 2,00 per tutte le tipologie di biglietto
Intero
€ 20,00 + € 2,00 di prenotazione obbligatoria
Ridotto
€ 13,50 + € 2,00 di prenotazione obbligatoria

Sito: www.galleriaborghese.beniculturali.it

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