La Polizia di Stato si adegua alla minaccia terroristica jihadista

La Polizia di Stato si adegua alla minaccia terroristica cambiando alcune regole, prima fra tutte quella sull’uso delle armi. Da poco il Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno ha inviato ai sindacati, alle questure e agli ispettorati una circolare nella quale si legge, come riportato da Il Messaggero che:in relazione all’attuale scenario internazionale e alla costante minaccia terroristica si è reso necessario rimodulare l’addestramento nelle tecniche operative per fornire agli operatori della polizia gli elementi necessari per intervenire in situazioni critiche e per attuare le regole primarie dell’autotutela“.

In base al contratto ogni agente destina dodici giornate lavorative alle esercitazioni e all’aggiornamento professionale, di cui tre dovranno essere dedicate all’addestramento al tiro, al fine di adeguare le procedure alla situazione del momento.

Il terrorismo di matrice jihadista colpisce simboli al fine di ampliare l’effetto generativo di insicurezza, movente principale delle loro azioni. Per questo motivo si è ritenuto necessario rimodulare tiro e sparo, partendo dal presupposto che la cosa più importante è abbattere i tempi di reazione. Le nuove esercitazioni verranno sperimentate in alcuni Istituti di istruzione a cominciare da otto province: Asti, Brescia, Padova, Palermo, Oristano, Salerno, Vercelli e Avellino.

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