Arrivano le Geminidi, una pioggia di stelle cadenti

Roma. Questa sera e domani lo sciame meteorico delle Geminidi offrirà la più bella pioggia di stelle cadenti dell’anno. Per ammirarla, conviene sfruttare la seconda parte della notte preferibilmente lontani dalle luci della città.

“Una pioggia di meteore”, spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project, “si verifica quando la Terra passa in prossimità dell’incrocio tra la sua orbita e quella del corpo progenitore dello sciame, ‘tuffandosi’ così nella nube di polveri seminata da quest’ultimo lungo il proprio percorso attorno al Sole”.

Perciò a “cadere” non sono affatto le stelle, piuttosto le briciole dell’oggetto progenitore: i grani di polvere, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia. “Gli sciami di meteore che conosciamo”, prosegue Masi, “sono solitamente collegati a una cometa: fu l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli (il “padre” dei canali di Marte) a stabilire, nel XIX secolo, tale connessione”.

La pioggia delle Geminidi è invece originata dall’asteroide potenzialmente pericoloso “3200 Phaethon” (Fetonte), scoperto nel 1983. Un fatto, questo, alquanto sorprendente.

“Quando nel 1983 venne scoperto l’asteroide 3200 Phaethon, ci siamo resi conto che la sua orbita si accordava con quella delle meteore Geminidi”, commenta Masi. Questo perciò stabilisce che l’asteroide Phaethon è il progenitore del celebre sciame. A oggi, le Geminidi sono una delle due sole piogge di meteore note per essere generate da un asteroide (l’altra è la pioggia delle Quadrantidi, attiva all’inizio dell’anno).

Nel corso di questo passaggio, l’asteroide Phaethon sarà osservabile già con un binocolo di medie dimensioni, dunque si tratta un evento che saprà attirare la curiosità degli appassionati del cielo.

Il Virtual Telescope Project mostrerà in diretta, via web, sia la spettacolare pioggia delle Geminidi che il passaggio dell’asteroide potenzialmente pericoloso Phaethon. Eccezionalmente, verranno utilizzati sia gli strumenti collocati in Italia che quelli installati nel deserto di Sonora negli USA. Questi ultimi sono disponibili grazie alla partnership tra il Virtual Telescope e il Tenagra Observatories in Arizona: in questo modo, sarà possibile osservare il cielo in pieno orario diurno italiano.

 

Fonte: Dire

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