“Cucinare è un modo di dare.”
(Michel Bourdin)
Una lunga tradizione gastronomica è alla base della storia e la cultura della Spagna. Ed è soprattutto a Natale, un’epoca di festeggiamenti e grandi mangiate, quando potrete mangiare i piatti più speciali. Un momento di allegria e di festa, per trovarsi con le persone più care e deliziare il palato.
Sono tante le occasioni che avrete per assaggiare le meraviglie gastronomiche della cucina spagnola. Momenti da condividere con parenti, amici, colleghi di lavoro, insomma, con quelli più cari. Se volete cominciare a organizzare il calendario con tutti loro, ecco le date a cui non potete mancare:
- Nochebuena (ovvero la cena della vigilia di Natale)
- Natale, a pranzo
- Santo Stefano, a pranzo
- Capodanno, a cena
- Il pranzo del primo giorno dell’anno
- Il giorno dei Re Magi, 6 gennaio, a pranzo
Quali sono le squisitezze che preparano gli spagnoli durante l’epoca più bella di tutte?
La cucina spagnola, varia e ricca, offre a proposte per tutti i gusti anche a Natale. Ogni pasto viene introdotto da numerose delizie da stuzzicare: principalmente, salumi iberici (come il jamón) e formaggi, e gamberi e molluschi. Dopo arriva il pasto propriamente detto.
Partiamo dalla Nochebuena, la sera del 24 dicembre. I festeggiamenti non sono uguali in tutto il Paese e ci sono posti che quasi non la celebrano, come la Catalogna. Il menù cambia anche a seconda della comunità, ma soprattutto si mangiano il pesce ed i frutti di mare, in alcune zone soprattutto di mare, oppure l’agnello o il tacchino, in altre più interne.
Ad esempio, in Andalusia, Castilla y León o Castilla la Mancha si mangiano il tacchino e il maiale, a seconda della provincia. In Galicia e altre zone più a nord si mangia il pesce, come il baccalà con il cavolfiore. In altre parti, come Madrid o Aragón, si prepara il ternasco (ovvero agnello arrosto con patate).
A Natale, il pranzo del 25, ci sono alcuni posti in cui si mangiano gli avanzi della sera prima. Invece, ci sono alcune comunità in cui si prepara il capón (tacchino ripieno) e le altre comunità in cui la Nochebuena non è festeggiata, a Natale sì viene preparato un buon pranzo.
Ad esempio, in Catalogna e altre zone della costa di levante si prepara un classico imperdibile: l’escudella amb galets i pilota. È una zuppa tradizionale molto consistente, preparata con i galets (un tipo di conchiglioni grandi, molto tipici) ed un brodo buonissimo, fatto con verdure e diversi tipi di carne (manzo, maiale, agnello e pollo). Nel momento di mangiare l’escudella, si possono aggiungere anche i ceci.
Arriva il pranzo del 26 dicembre, Santo Stefano, che si celebra principalmente in quattro comunità: Catalogna, Isole Baleari, Comunitat Valenciana e Murcia. Si fa il solito aperitivo con le cose di cui parlavamo prima e, in alcuni casi, si prepara anche del brodo.
Come primo, generalmente si mangiano i cannelloni ripieni di carne (dato che, tradizionalmente, venivano preparati con la carne rimasta del giorno prima) e tanta besciamella. Ci sono persone che li fanno aggiungendo dei funghi al mix di carne oppure con gli spinaci e pinoli.
In alcune comunità, come Valencia o Murcia, si cucinano le albondigas, delle enormi polpette molto saporite fatte con la carne macinata.
Le altre occasioni in cui le famiglie si riuniscono e festeggiano insieme sono più varie per quanto riguarda la scelta dei piatti. Non è più una differenza geografica ma di tipo personale.
Ognuno decide cosa preparare la cena di Capodanno, il pranzo del primo gennaio o quello del 6 gennaio, anche se generalmente ci siano sempre numerosi antipasti da stuzzicare più il primo ed il secondo.
Una tradizione molto speciale è quella di mangiare dodici uve per Capodanno, simbolo dell’abbondanza e la buona fortuna. Tutti gli spagnoli ascoltano i dodici rintocchi della mezzanotte dell’ultima notte dell’anno e mangiano un’uva alla volta.
Invece, i dolci? Non li mangiano?
Assolutamente sì, non mancano mai nei pasti di Natale degli spagnoli. Il re dei dolci natalizi è il torrone e le possibilità sono infinite, tra le quali:
- “El duro”, che è quello di Alicante ed è chiamato così perché è molto duro ed è fatto a base di mandorle intere e miele.
- “El blando”, di Xixona, che è morbido ed è fatto con mandorle macinate.
Ci sono anche tante altre versioni, tra le quali spuntano il marzapane, il cioccolato e la frutta candita come gli ingredienti più utilizzati.
Altri dei must dolci delle feste spagnole sono le neules ed i polvorones. Le prime sono dei biscotti sottili e croccanti, a base di farina, zucchero, albume, burro e scorza di limone.
Invece, i polvorones sono a base di zucchero, farina tostata e lardo e vengono cotti al forno, e quando li mangi sembra che si trasformino in polvere. Una versione dei polvorones sono i mantecados, che vengono preparati nello stesso modo ma aggiungendo l’uovo.
Sono anche imperdibili i churros con cioccolata calda, deliziose frittelle lunghe che molte persone mangiano la mattinata del primo gennaio a colazione per iniziare l’anno nel miglior modo possibile.
Ed è anche indimenticabile il Roscón dei Re Magi, il dolce da gustare il 6 gennaio a pranzo per festeggiare che i tre Re Magi sono già venuti ed hanno portato i regali a tutti. Un consiglio? Assaporarlo con una gustosa tazza di cioccolata calda… Da leccarsi i baffi!
Come vedete, le occasioni per gustare gli ottimi piatti della gastronomia spagnola non mancheranno. Di sicuro, non ve ne pentirete se scegliete questa come la vostra meta natalizia poiché, quando la cultura e la gastronomia si incrociano, niente può andar male. Godetevi di una bella vacanza in famiglia alla scoperta dei sapori caratteristici della Spagna e…
Buon appetito e buone feste!
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